Polymetis ha scritto:
Sottoscrivo. Neppure gli animali vanno messi in gabbia, figuriamoci gli uomini... Bisogna trovare un altro modo per riabilitare i criminali
Anch'io sottoscrivo, ma ...
tu, Poly, hai parlato da filosofo, da intellettuale e da cristiano e condivido.
Ma poi c'è la realtà. Dalla filosofia bisogna passare alla politica e qui cominciamo a non capirci più niente, (infatti, ho meno difficoltà a capire la "critica della ragion pura" di Kant che Buttiglione!
in questa battuta mi ha aiutato Beppe Grillo...)
Se uno stato deve ricorrere all'indulto per avere meno problemi nelle carceri allora vuol dire che c'è davvero qualcosa che non va, e in Italia ce ne sono molte di cose che non funzionano.
Lasciamo perdere 'sti discorsi anche se siamo OT.
Cosa intendo per realtà?
Ho avuto a che fare personalmente con, almeno, tre individui che hanno vissuno (uno ancora adesso) nell'illegalità. In maniera volontaria e deliberata. La loro non è una condizione di necessità nè un problema psicologico.
Con queste persone non esiste struttura di recupero che regga.
Per una di queste penso che un periodo di carcere farebbe davvero molto bene!
Non sono disadattati, anzi, sono perfettamente integrati nel sistema, nel senso che ne sfruttano tutti i limiti a proprio vantaggio. Sono persone che conoscono molto bene la legge e la usano come gli avvocati solo per se stessi. Non sono malati. Hanno deciso di vivere così.
Se il privare la libertà è l'unico modo per impedire che queste persone nuocciano agli altri, allora, il carcere DEVE esistere.
Se poi il sistema carcerario non funziona o peggio non c'è giustizia questo non può essere, in un paese civile, risolto con palliativi.
Certamente noi possiamo fare la nostra parte, cercando di recuperare la persona in senso civile e perchè no, in senso cristiano. Ma per chi ha subito un grave danno, come la perdita di un famigliare a causa di un "criminale", bisogna assicurare che il perdono non sia un fatto collettivo ma esclusivamente personale di chi ha subito il danno. Oltre a questo bisogna che la società sia protetta da chi non si è uniformato al vivere civile come tutti gli altri.
Della serie "ti perdono, davvero, Cristo è morto anche per te, però nel frattempo fai il carcere". Scusate la schiettezza.
Chi invece è ingiustamente detenuto purtroppo è vittima di quel sistema che non funziona di cui parlavo all'inizio.
Ma non dico altro su questo aspetto perchè dovrei chiamare in causa soluzioni che purtroppo nel nostro paese non appaiono neanche all'orizzonte.
Saluti.
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nemorino60
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