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interpretazione della Bibbia

Ultimo Aggiornamento: 17/11/2005 10:36
09/11/2005 21:38
 
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C'è chi la Bibbia la prende alla lettera
altri la interpetrano
chi dice chè è simbolica
chi come una chitarra tira fuori il suono che gli pare
chi quando fa comodo dice che è letterale un aspetto e simbolico un'altro
vi propongo uno scritto di un caro prete ormai morto
Don Milani
ecco quanto scrive


pag. 18


LA DIFFERENZA TRA

FILOSOFIA E RELIGIONE
Non c’è pagina del Vangelo in cui, se uno è un po’ coerente, non c’è pagina del Vangelo in cui non gli verrà continuamente il dubbio:
“Ma questa è la mia interpretazione che fa comodo a me”. Cioè mi ritrovo, di nuovo, nella stessa posizio¬ne di quando facevo il filosofo, invece di fare il teo¬logo.
Immaginate che il filosofo sia uno che raggiunge la verità con la sua sola ragione, e il teologo o religio¬so che la verità se la aspetta da Dio, rivelata da Dio... Uno è religioso solo se anche nell’interpreta¬zione del testo che crede che sia cascato dal cielo ha qualcosa che casca dal cielo, non una sua scelta per¬sonale. Sennò siamo al punto di Capitini quando ci diceva che del Vangelo lui accetta in pieno il di¬scorso della montagna: “Ah!... proprio bello” .Quello li l’accetta.. .Invece non.. .Uno sì, uno no, uno sì, uno no. Uno l’accetta, uno non l’accetta; uno l’accetta uno non l’accetta, e secondo la sua ragione. Quella è una filosofia qualsiasi. Cioè con la propria mente, sceglie cosa è vero e cosa non è vero. Allora1 quasi quasi, è meglio non avere nemmeno il Vangelo davanti. Si fa tutto con la propria coscienza. Se tu ammetti che la definizione della religione è l’accettare le cose dall’alto, non c’è religione più re¬ligiosa di quella cattolica. La religione vera è quella cattolica: perché c’è il libro che viene dall’alto. S’arriva a “questo è il mio corpo, questo è il mio san¬gue”. Se uno l’affronta da solo... Gesù quando ha parlato di castrati la Chiesa dice che faceva per di¬re. Quando ha parlato di “corpo” e di “sangue” la Chiesa dice che faceva sul serio. Cioè una volta la Chiesa dice: “Questa va presa letteralmente”; un’al¬tra volta dice: “Questa va presa, come si dice, in senso “figurato”, eccetera. E allora è un problema di nulla, indovinare ogni volta con la propria testa, ve¬ro? Quando si tratta di tagliare i ciglioni no, perché si sente male... e poi dopo non si può prender mo¬glie ... Quando si tratta di dire: “Questo pane è di¬ventato corpo di Gesù” diciamo di no, perché sennò è scomodo, e poi a inginocchiarsi davanti ad un pez¬zo di pane si passa da grulli... diciamo che è figura Uno che affronta il Vangelo con la mentalità d’oggi... con la mentalità critica d’oggi, lo leggerebbe in un modo, uno con un’altra mentalità in un altro; in un epoca in un modo, in un epoca in un altro; in un pae¬se in un modo, in un paese in un altro. Tutto resta di nuovo riaffidato, completamente tutto, anche le co¬se grosse, alla coscienza e uno non saprebbe mai
non avrebbe mai la certezza di stare offrendo final¬mente un atto di soggezione a Dio. E questo è la re¬ligione. In questo consiste la religione.
Dan Lorenzo Milani

da una registrazione su magnetofono
trascritta nel libro: Don Milani, chi era costui?
a cura di Giorgio Pecorini

10/11/2005 12:15
 
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L'interpretazione della Bibbia è un argomento molto importante e ne approfitto per segnalare a chi fosse interessato questo link che contiene un documento della PCB (Pontificia Commissione Biblica)sull'interpretazione della Bibbia nella Chiesa.

www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19930415_interpretazione...



Qui invece c'è la prefazione al documento www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/pcb_documents/rc_con_cfaith_doc_19930921_interpretazione_prefazione...

Ciao
Aurora

[Modificato da )Aurora( 10/11/2005 12.18]

10/11/2005 12:51
 
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Non ho capito un tubo!
10/11/2005 13:32
 
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"Non ho capito un tubo!"

Del documento linkato da Aurora o del testo di don Milani?
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
10/11/2005 14:02
 
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Scondo i tdg
la interpretazione della Bibbia spetta a Dio che l'ha ispirata
Poi Dio,tramite il suo Spirito
a sua volta
ispira il suo servitore
che in questo caso sono loro cioè gli unti
e loro a sua volta spiegano al popolo
cosa Dio vuole da noi

certo che questo Dio sceglie strade non comuni
una cosa più immediata?
enigmi
interpretazioni
servitori
ecc
ecc
ma non poteva farla più facile sta cosa
ma se vuole qualcosa basta che parli
basta essere chiari
10/11/2005 16:57
 
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"ma se vuole qualcosa basta che parli"

Rivelarsi direttamente toglierebbe il libero arbitrio giacché la gente, avendo la certezza che Dio esiste, si comporterebbe bene solo per paura, per ipocrisia, e non perché ci crede veramente. La fede diventerebbe vana. Dio invece vuole persone libere, per questo dà abbastanza luce affinché chi voglia credere creda, e abbastanza tenera affinché chi non voglia credere non creda. La Scrittura infatti lo chiama Deus absconditus(Is 45,15).

Ad maiora
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Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
10/11/2005 21:23
 
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Ciao Polymetis

guarda che non stò facendo polemica ,
credimi
desidererei che ti spiegassi meglio
perchè non vedo il nesso su tante cose da te scritte
tu dici

Rivelarsi direttamente toglierebbe il libero arbitrio

risposta
Sinceramente non vedo il nesso libero arbitrio con la presenzao o il rivelarsi

poi dici

giacché la gente, avendo la certezza che Dio esiste, si comporterebbe bene solo per paura, per ipocrisia, e non perché ci crede veramente. La fede diventerebbe vana.

risposta

Sinceramente la sua presenza sarebbe meglio
le certezze son meglio
allora perchè la Chiesa ha cercato le prove ontologiche dell'esistenza di Dio?
vedi cosa succede se non è presente la polizia ,il vigile ecc
poi la paura non centra ,perchè tanto le minacce religiose del Dio ci sono ugualmente ci sono inferni di fuoco,distruzioni,harmaghedon,ecc

poi dici
Dio invece vuole persone libere, per questo dà abbastanza luce affinché chi voglia credere creda, e abbastanza tenera affinché chi non voglia credere non creda.

risposta
Siano nati imperfetti e vuole la perfezione ?
poi non è nemmeno chiaro!
lo sa benissimo che siamo polvere e cosa pretende?
poi ecc
fede?
cosa intendi per fede?
Io non posso aver fede in te che ti vedo?
fede in una organizzazione?
verso i miei figli,verso l'uomo ,la mogle ecc
la fede può solo essere vissuta nella certezza di fare ciò che è giusto .
La persona fedele è colei che fa’ ciò che è giusto e non che ha le idee giuste , ma poi fa ciò che è male
La fede può solo essere vissuta come esperienza e si può vivere solo nella fede e cioè questo consiste essere in armonia con la Verità razionale ,che si vive nell’amore in armonia con la coscienza propria .

poi concludi con una citazione latina

La Scrittura infatti lo chiama Deus absconditus(Is 45,15).

Ad maiora




Il latino l'ho studiato poco,sino alla perifrastica poi basta e non ricordo più di tanto
perdona l'ignoranza
tengo sia cosa buona quanto citi
un saluto
10/11/2005 21:58
 
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per poly
Poly scrive:


Rivelarsi direttamente toglierebbe il libero arbitrio giacché la gente, avendo la certezza che Dio esiste, si comporterebbe bene solo per paura, per ipocrisia, e non perché ci crede veramente. La fede diventerebbe vana. Dio invece vuole persone libere, per questo dà abbastanza luce affinché chi voglia credere creda, e abbastanza tenera affinché chi non voglia credere non creda



Ogni tanto ci becchiamo ma stavolta.....INTERESSANTE CONSIDERAZIONE.

e aggiungo:

Che, comunque ci sarebbe stato ugualmente qualcuno che avrebbe trovato argomentazioni per non credere, quindi e' sicuro che la scrittura,cosi' com'e' e' piu' che sufficiente per chi ha davvero fede.!



Un saluto a tutti
Gabry


11/11/2005 13:02
 
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invito
ciao a tutti
riguardo alla Bib bia e alla sua interpretazione
se è giusto a leggerla a versetti
se prenderla alla lettera
quali parti sono letterali e simboliche
e molte risposte sulle apparenti contraddizioni
o parti non scientifiche
e molte altre risposte
vi segnalo una pagina molto bella e interessante
www.giovaniemissione.it/spiritualita/betteomis1.htm
spero vi garbi
un saluto a tutti
11/11/2005 16:36
 
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“Sinceramente non vedo il nesso libero arbitrio con la presenzao o il rivelarsi”

Dio vuole che le creature umane siano libere di accettarlo o di rifiutarlo, di credere o non credere. Se apparisse tra le nuvole mostrando il suo volto imporrebbe di credere che egli esiste.

“allora perchè la Chiesa ha cercato le prove ontologiche dell'esistenza di Dio?”

Veramente di prova ontologica ce n’è solo una, quella di Anselmo ripresa da Cartesio, non vedo perché parli al plurale. Le altre prove sono a posteriori e non a priori. La Chiesa vuol una fede ragionata, per questo si dice Fides et Ratio. Nella ricerca del Signore la ragione senza la fede non va da nessun parte, infatti uno dei motti della scolastica fatto proprio da Anselmo è “Fides quaerens intellectum”, la fede che cerca l’intelligenza.

“poi la paura non centra ,perchè tanto le minacce religiose del Dio ci sono ugualmente ci sono inferni di fuoco,distruzioni,harmaghedon,ecc”

Ma non sono certi, è questo il punto. E’ il tarlo di Kant nella “Critica della ragion pratica”. Perché devo fare il bene? Kant ESIGE che esista il paradiso perché qualora sia il giusto che l’ingiusto dopo la morte piombassero nel nulla allora quelli che sono stati virtuosi in vita sono i più sciocchi degli uomini. Ovviamente questa idea dell’oltretomba fa trasparire una certa concezione retributiva e vede Dio come il giudice severo che spartisce le pene. (A questo proposito si vedano le pagine scansionate da Ciola in questa discussione www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=47801&idd=2488&t=113172264... )

“Siano nati imperfetti e vuole la perfezione”

E dove leggi che Dio esige la perfezione? Suppongo tu ti riferisca a Mt 5,48, ma quella è solo una richiesta, un invito, un’additare un ideale , non un condannare a priori se non ci si adegua all’ordine. Stai usando la stessa argomentazione di Lutero quando sostenne che Dio non poteva pretendere che ci salvassimo grazie alle nostre opere buone giacché il peccato originale ci ha resi radicalmente peccatori ed incapaci di fare il bene. Lutero arrivò a sostenere che bastava la fede in Dio per salvarsi, è la cosiddetta “giustificazione paolina”, che tutti i cristiani riconoscono seppure in vari gradi. Bisogna stigmatizzare gli estremi, infatti la lettera di Giacomo dice che la “fede senza le opere è morta”, e tuttavia la lettera ai Romani come sosteneva Lutero afferma che “il giusto vivrà della fede”, ergo non angustiarti troppo se sbagli, Dio sa che non sei perfetto. I cristiani aspirano a un ideale più grande di loro, e anche tu devi cercare di essere santo(Lv 11,45), ma per questo finirai all’inferno se non ci riesci.

“La fede può solo essere vissuta come esperienza e si può vivere solo nella fede e cioè questo consiste essere in armonia con la Verità razionale ,che si vive nell’amore in armonia con la coscienza propria”

Non ho capito nulla.

“Il latino l'ho studiato poco”

Vuol dire semplicemente “Dio nascosto”.

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12/11/2005 11:15
 
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Ciao Polymetis
ringrazio per il tuo intervento
comunque riguardo alle difficoltà dovute all'interpretazione della Bibbia ,ho trovato molto buone le risposte sul sito da me citato sopra www.giovaniemissione.it/spiritualita/betteomis1.htm
difficoltà come il non tener conto del contesto sia storico ,culturale e del testo stesso
riguardo al contesto del testo,per esempio i tdg sono bravi a prendere vari versetti isolati nei vai libri biblici e formano poi una loro interpretazione
poi alcuni libri erano indirizzati a persone di quel tempo
altri sono simbolici come esempio l'apocalisse
questo per citare alcuni motivi riportati
riguardo il tuo punto esposto su la dimostrazione di fede da parte del credente ,purtroppo io non lo condivido ,ma atri leggendoti avranno apprezzato la tua esposizione
un saluto

13/11/2005 12:01
 
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in che senso è ispirata la Bibbia?
La Bibbia può essere infallibile, se fu scritta da esseri umani fallibili?
E se no... come possiamo accettarla come verità sicura e attendibile?
In verità Essa contiene affermazioni che creano difficoltà a livello scientifico ,storico e morale e altre di carattere interno
Come può un autore umano, che riporta conoscenze e pensieri propri, essere guidato a scrivere esattamente ciò che Dio gli ordina?
La Bibbia stessa si dichiara ispirata nella sua totalità.
2 Timoteo 3:16 dice: "Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio".
Secondo questo versetto l'ispirazione include particolari storici, geografici, genealogie, insegnamenti di Gesù ecc. ogni sua parte
Ma non è così ,perché in tutti questi campi presenta diversi problemi all'umana comprensione
Molti perciò la ritengono semplicemente un messaggio da parte di Dio che irrompe nella storia umana e sono portati a separare ciò che Dio dice da quelli che considera errori umani,miti e leggende e non accettano perciò che sia norma assoluta ,ma diventa norma solo quando il lettore ne viene particolarmente colpito In questo modo la Bibbia viene posta ad un livello puramente soggettivo, spogliandola così da ogni obiettiva autorità.
13/11/2005 13:39
 
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"in che senso è ispirata la Bibbia?"

Leggi la Dei verbum per conoscere il parere della Chiesa in merito.


"La Bibbia può essere infallibile, se fu scritta da esseri umani fallibili?"

Basta sapere qual è il compito della Bibbia e non cercare in essa informazione che non ha mai voluto dare. L'idea di scrivere trattati scientifici è anni luce lontana dalla mente degli agiografi.

"La Bibbia stessa si dichiara ispirata nella sua totalità.
2 Timoteo 3:16 dice: "Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio"."

Vai avanti: "Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona."
Come vedi tutta la Scrittura è ispirata ma per gli scopi che si prefigge, cioè la l'educazione morale e spirituale, non scientifica.

"Secondo questo versetto l'ispirazione include particolari storici, geografici, genealogie, insegnamenti di Gesù "

Per nulla.

Cito uno stralcio della Dei Verbum:


Ispirazione e verità della Scrittura

11. Le verità divinamente rivelate, che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo (cfr. Gv 20,31; 2 Tm 3,16); hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità , affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo, scrivessero come veri autori, tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte.

Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, bisogna ritenere, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture. Pertanto «ogni Scrittura divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona».

Come deve essere interpretata la sacra Scrittura

12. Poiché Dio nella sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umana, l'interprete della sacra Scrittura, per capir bene ciò che egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole.


Per ricavare l'intenzione degli agiografi, si deve tener conto fra l'altro anche dei generi letterari. La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa in testi in vario modo storici, o profetici, o poetici, o anche in altri generi di espressione. È necessario adunque che l'interprete ricerchi il senso che l'agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso. Per comprendere infatti in maniera esatta ciò che l'autore sacro volle asserire nello scrivere, si deve far debita attenzione sia agli abituali e originali modi di sentire, di esprimersi e di raccontare vigenti ai tempi dell'agiografo, sia a quelli che nei vari luoghi erano allora in uso nei rapporti umani.











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Carissimo Polymetis
in verità io credo riguardo alla Bibbia ,proprio come dici tu
cioè che bisogna capirne lo scopo ,l'insegnamento ecc
riguardo all'ispirazione a questo io non credo proprio
La parola "ispirazione" che troviamo in 2 Timoteo 3:16: "Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio". La frase "ispirata da Dio" traduce una sola parola greca che significa letteralmente "soffiata da Dio". 2 Timoteo 3:16 insegna perciò che la Bibbia è opera di Dio,
Nell'uso teologico il termine "ispirazione" significa non solo che Dio ha comunicato o "soffiato" allo scrittore ciò che voleva trasmettere, ma anche che Egli ha vigilato perché quello scrittore registrasse accuratamente quella registrazione divinamente guidato a scegliere con cura il suo materiale, a seguire accuratamente delle fonti orali o scritte.
L'ispirazione è dunque la guida sovrannaturale
Essendo però la Bibbia scritta da oltre 40 scrittori e in epoche diverse ,presenta molte diversità di stile ,fonti ecc
appare chiaramente che è stata scritta da uomini con vedute umane,stile umano,sentimenti umani e conoscenze umane ,perciò l'interpretazione è ed è solamente umana e non a prò di qualche religione a uso e consumo proprio e che si permette pure di manomettere i testi originali per sostenere le proprie dottrine e insegnamenti con una arbitraria interpretazione di presunti unti del Signore



13/11/2005 18:02
 
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“La parola "ispirazione" che troviamo in 2 Timoteo 3:16: "Tutto ciò che è scritto nella Bibbia è ispirato da Dio".”

La lettera non dice “tutto ciò che è scritto nella Bibbia” ma “tutta la Scrittura” (pasa graphê), cerchiamo di essere rigorosi nel citare,

“La frase "ispirata da Dio" traduce una sola parola greca che significa letteralmente "soffiata da Dio".

Esatto, theopneustos, parola composta da theos(Dio) e da pneuma (Spirito), che a sua volta trova la sua radice in pneo (soffio), infatti to pneuma originariamente è solo “il respiro”. La traduzione “ispirata da Dio” è perfettamente letterale in quanto pneuma si traduce con “spirito”.

“2 Timoteo 3:16 insegna perciò che la Bibbia è opera di Dio, “

Nessuno ne dubita, quello che non vuoi considerare e quanto segue dopo la dichiarazione paolina, ossia lo scopo della Bibbia e il motivo per cui è ispirata: la paideia, l’educazione morale, insegnamento religioso per avvicinare a Dio, chi vi cerca della scienza fraintende enormemente lo scopo per cui la Bibbia è stata ispirata.

“Essendo però la Bibbia scritta da oltre 40 scrittori e in epoche diverse ,presenta molte diversità di stile ,fonti ecc appare chiaramente che è stata scritta da uomini con vedute umane,stile umano,sentimenti umani e conoscenze umane”

La Dei Verbum dice tutto questo, non vedo quale sia il problema. Ciò che importava al Signore non era lo stile o il modo in cui veniva scritto un testo, bensì l’insegnamento contenuto.

“perciò l'interpretazione è ed è solamente umana e non a prò di qualche religione”

Non credo proprio, Cristo disse agli apostoli: “Chi ascolta voi ascolta me"(Lc 10,16), e San Pietro ci ricorda che “nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione” (2Pt 1,20) La Chiesa è depositaria del magistero apostolico.

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13/11/2005 19:09
 
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Carisimo Polymetis
scrivi
La Chiesa è depositaria del magistero apostolico.
carissimo
tutte le religioni cristiane sostengono la stessa cosa
in verità Gesù era ebreo
e non disse mai che era depositario della scrittura
le scritture da te citate sono state aggiunte alla Bibbia ebraica proprio dalla Chiesa che fece il canone biblico fine 2 secolo che era di già corrota e piena di problemi e desiderosa di potere
La scrittura di 2 Timoteo è stata scritta che ancora il canone cristiano non era stato redato
perciò si riferiva a quello ebraico
che poi anche quello è stato redato solo dopo la liberazione da Babilonia e da ebrei greci

è inutile continuare con depositari di verità
con unti del Signore
con discendenti apostolici
ti saluto
stammi bene
17/11/2005 10:36
 
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Re:
Non avevo visto questo messaggio...

"La Chiesa è depositaria del magistero apostolico.
carissimo
tutte le religioni cristiane sostengono la stessa cosa"

Veramente non lo sostengono tutte, giacché la dimensione della traditio orale è tipica solo dell'ortodossia cattolica occidentale ed orientale, i protestanti non a caso dicono "sola scriptura". Inoltre le uniche chiese che risalgono al periodo apostolico sono ortodossi e cattolici romani, gli altri sono nati per scismi secoli dopo e non hanno conservato una succesione apostolica valida tramite l'imposizione della mani.

"in verità Gesù era ebreo
e non disse mai che era depositario della scrittura"

Disse di non essere venuto per abolire ma per compiere(dare spiegazione), in questo senso il Nuovo Testamento è un'ermeneutica in senso cristologico dell'Antico.

"le scritture da te citate sono state aggiunte alla Bibbia ebraica proprio dalla Chiesa"

Il NT non è una mera appendice all'Antico ma la sua realizzazione.

"che fece il canone biblico fine 2 secolo che era di già corrota e piena di problemi e desiderosa di potere"

La corruzione e la brama di potere non c'entrano nulla con la formazione del canone, inoltre sapiens nihil adfirmat quod non probat. Un consiglio sulla formazione del canone neotestamentario:
www.christianismus.it/sezscritti/doc0020/index.html

"La scrittura di 2 Timoteo è stata scritta che ancora il canone cristiano non era stato redato perciò si riferiva a quello ebraico"

Non è esatto. Bisogna distinguere tra l'idea dell'agiografo e il senso metastorico che Dio mette nelle parole. Innanzitutto l'autore non è Paolo, questa lettera è molto tarda e dunque l'autore si riferiva anche ai Vangeli, la cui canonicità era già ben salda alla data di composizione dello Scritto. C'è poi da ricordare che essa dice "tutta la Scrittura", il che nella mente dell'autore poteva significare qualcosa, ma nei propositi di Dio qualcos'altro.

"che poi anche quello è stato redato solo dopo la liberazione da Babilonia e da ebrei greci"

No, il canone ebraico è stato fissato solo alla fine del I secolo d.C. a Jamnia, e neppure su questa data gli studiosi concordano.

Ave atque Vale
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