“fa,bene,allora coloro i quali appoggiano il relativismo popperiano”
La teoria della falsicabilità di Popper non c’entra un emerito nulla. Uno scienziato serio infatti non è colui che nega l’esistenza della verità ma colui che nega sia raggiungibile. In questo senso Popper considera ogni modello non definitivo, perché con l’acquisizione di nuove conoscenze noi rimettiamo in discussione il paradigma in cui ci troviamo (v. Kuhn). Ma una cosa non può essere messa in discussione: che la verità esista. Se tutto infatti fosse falso allora è falso anche che tutto è falso. Il principio di non-contraddizione resta il più saldo di tutti i principi, ed è inconfutabile. Si difende con l’elenchos, giacché la sua negazione porta alla negazione della negazione stessa, chi infatti vuole affermare qualcosa deve pur sostenere che la sua confutazione è vera e non falsa al medesimo tempo, e che quello che sta affermando non vuol dire anche l’esatto contrario di quanto afferma, ma per far ciò ha bisogno del principio di non contraddizione che egli voleva negare.
“senza contare poi il profondo contributo che ha dato il relativismo nell'ambito della Antropologia culturale..”
E’ il primo da condannare. Adesso il dogma è diventato il relativismo culturale, non è più possibile dire che i talebani siano barbari perché evidentemente io ho gli occhi fasciati dalla cultura occidentale e dunque sono per le pari opportunità delle donne solo in quanto nato in Italia nel XX secolo. Ma anche qui occorre far osservare che se tutto è relativo è relativo anche il relativismo, cioè è solo lo schema di un’epoca destinato a passare di moda. Condannare qualcuno col relativismo culturale diventa impossibile, perché “l’uomo” in quanto “comunità” diventa metro di ciò che è giusto e di ciò che è errato, ergo ciò che è giusto per una comunità X non è detto che lo sia anche per la comunità Y. Ma, come scrissi sopra, Platone nel Teeteto scalzo le basi del ragionamento protagoreo sin dalle radici asserendo che “per noi è Dio assai più che l’uomo la misura di tutte le cose”. E se Dio si è rivelato e ha fatto conoscere nei suoi comandamenti che uccidere è sbagliato allora non si potrà più dire che io avverso il cannibalismo solo perché nato in occidente, ma che avverso il cannibalismo perché Dio condanna l’uccisione di altri uomini.
“ogni caso,come potresti conciliare le differenze
che sussistono tra le varie Chiese? (Chiesa ortodossa,protestante,battista,e altre...)...”
Non intendo conciliarle. Come già scrissi la Chiesa cattolica è l’unica a derivare direttamente dagli apostoli e dunque a riportare il sé la voce di coloro che scrissero la Bibbia. La Chiesa ha la chiave delle corretta interpretazione dottrinale delle Scritture scavalcando i problemi dell’immersione in un altro contesto culturale.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)