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Prove esistenza inferno: ce ne sono nel canone protestante?

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2005 10:24
28/10/2005 21:51
 
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Esistono prove bibliche dell'esistenza dell'inferno, inteso come luogo di tormento eterno? Sono riuscito ad avere fra le mani delle prove indiziarie extrabibliche, come i libri apocrifi e i deuterocanonici (* chiedo perdono a tutti i cattolici se classifico i deuterocanonici prove extra-biblihce, ma vedete la Bibbia a cui mi riferisco è quella protestante con i 6/7 libri in meno rispetto alla Chiesa). Questi testi mettono in rilievo come la corrente religiosa ebraica abbia assorbito dalle culture delle nazioni vicine elementi concettuali quale vita nell'aldilà e immortalità dell'anima (la cui concezione venne via via sempre più perfezionata dapprima con la nascita della religione cristiana e poi attraverso il raffinamento della filosofia greca). Ciò che a me serve però sono fonti bibliche, riportate nel canone dei protestanti.
L'unica prova che conosco è quella Luca 16:20, dove c'è il racconto del Ricco e di Lazzaro. Parlando del Ricco il racconto dice che quando questi muore, dall'Ades mentre è nel tormento, egli vede Lazzaro nel seno di Abraamo. Sfortunatamente il racconto è tutto allegorico e ha un significato simbolico, ergo, non può essere usato come testimonianza valida per l'esistenza dell'inferno. Esistono prove più schiaccianti, nella Bibbia protestante, in cui non ci siano metafore ma discorsi chiari e tondi della dannazione come giudizio riservato ai malvagi?
Sfortunatamente il fatto che in Luca Gesù faccia uso di una metafora per parlare dell'Inferno rende il portarlo come prova assolutamente insufficiente per convincere i miei fratelli Tdg, i quali mi obiettano che è solo una metafora, atta a insegnare come bisogna stare attenti a non lasciarci dominare dalle ricchezze, poichè così saremmo schiavi del dio denaro e non di Dio. Infatti erano presenti gli scribi e i farisei durante la narrazione e Gesù si rivolgeva in principal modo a loro. Ecco che allora tutto il discorso, per i Tdg decade e il racconto di Luca diventa per loro completamente metaforico. Possibile che non ci siano altre scritture che possano attestare che il concetto di Ades da comune tomba del genere umano divenne luogo di tormento e di dannazione eterna?
Vi prego di darmi una risposta al riguardo, perchè ho bisogno di sapere.
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
28/10/2005 23:33
 
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Ma perchè desideri tanto che l'inferno esista sul serio? Non è meglio che non ci sia nulla del genere?:D
Cmq, a mio parere, l'unica interpretazione sicura dell'inferno è questa: uno stato in cui si è separati da Dio.
29/10/2005 00:19
 
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"Sfortunatamente il fatto che in Luca Gesù faccia uso di una metafora per parlare dell'Inferno rende il portarlo come prova assolutamente insufficiente per convincere i miei fratelli Tdg, i quali mi obiettano che è solo una metafora, atta a insegnare come bisogna stare attenti a non lasciarci dominare dalle ricchezze"

E secondo te Gesù avrebbe usato una "metafora" così babilonica? Perché raccontare tramite immagini tratte da dottrine pagane che non condivideva? Comunque, visto che vuoi una confutazione che parta dal canone protestante rivolgiti ad uno di loro. C'è ad esempio un certo Giacinto Butindaro, un assoluto fanatico letteralista, che ha scritto un libro contro i TdG e l'ha messo on-line, puoi scaricarlo gratuitamente qui e leggere il capitolo sull'Ades:
imieiscritti.lanuovavia.net/

P.S. Prendi quello che leggi con le più caute molle.

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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
29/10/2005 07:17
 
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Caro Bicchiere non c'è strada migliore...
>per convincere i miei fratelli Tdg, i quali mi obiettano che è solo una metafora,

... non c'è strada migliore che quella di dire loro: Ma perché dite che lo Schiavo non insegni l'esistenza dell'inferno quando la insegna decisamente?

E alla loro meraviglia spiegherai che se si vuole negare l'inferno di fuoco si va "fuori bersaglio" facendo opera inefficace in quanto il fuoco per i cattolici è solo una metafora della sofferenza.
Se invece si vuole negare l'inferno come condizione esistenziale di allontanamento da Dio, nel senso di essere esclusi dalla sua visione beatifica (che la Bibbia chiama anche "gloria" o "gioia del tuo Signore"), cioè nel senso preciso in cui lo intendono i cattolici, allora la verità è che anche la WT crede che esista tale esistenza infernale.

Lo crede in relazione al modo di essere attuale dei demoni; angeli decaduti e "degradati" che vivono nel Tartaro e certamente non sono come quelli dei bambini dei quali Gesù disse che "vedono la faccia del Padre mio".

Il discorso quindi verterà poi sulla eternità di tale inferno ma non sulla sua esistenza che, almeno finchè non sarà distrutto Satana dopo il millennio, dovrebbe esistere. [SM=g27823]
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est modus in rebus
29/10/2005 07:22
 
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Poi mi spiegherai perché mai e in base al verdetto di Chi noi dobbiamo accettare come valida la Bibbia codificata dal canone palestinese e non quella codificata dal canone alessandrino eh?

La storia dice che per 1500 anni tutti i seguaci di Gesù hanno accolto il secondo, che contiene i magnifici 7.
Non sono un pò troppi secoli di inganno per sostenere che Gesù era al timone della barca?
Perché Geova avrebbe suscitato solo nel 1500 un frate dissidente per rivelare che nella Bibbia c'erano 7 clandestini non Parola di Dio?
E quel frate di dove ricava il suo verdetto? Lo ha fatto sotto ispirazione? in maniera infallibile?...
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est modus in rebus
29/10/2005 11:54
 
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Re:

Scritto da: Doriangray84 28/10/2005 23.33
Ma perchè desideri tanto che l'inferno esista sul serio? Non è meglio che non ci sia nulla del genere?:D
Cmq, a mio parere, l'unica interpretazione sicura dell'inferno è questa: uno stato in cui si è separati da Dio.



Caro/a DorianGray84, io non lo desidero affatto! Mi ripugna l'idea che l'anima e poi il corpo di un uomo (quando verrà resuscitato) siano condannati alle fiamme dell'inferno. Dante credeva ciò e con lui la Chiesa dei secoli passati, ma oggi tutti sono concordi nel dire che l'inferno consiste in un allontanamento eterno dalla Fonte eterna, ovvero, Dio. Non è solo l'unica interpretazione sicura, ma l'Interpretazione per antonomasia.
A mjo avviso, è scorretto parlare di desiderio personale quando si analizzano le dottrine della Bibbia, poichè non è per nostro desiderio che esse esistono ma per volontà di Dio. Per essere più chiari. Se davvero l'inferno fosse un luogo di tormento con tanto di fiamme, lago di fuoco e sofferenza eterna per le anime dannate, io ci crederei anche se non lo desidero. E sai perchè? Perchè che mi piaccia o meno questa è la realtà, dalla quale non posso fuggire. E' inutile nascondere la testa sotto la sabbia, se le realtà è questa, la devo accettare. La mancanza di accettazione della realtà porta squilibrio mentale. 'Accettare' però non significa non avere dei gusti o dei desideri personali, semplicemente vuol dire essere consci del limite di separazione che esiste fra la nostra fantasia e ciò che è vero! Questo non porta a rigettare la nostra fantasia, ma la vivremo sapendo quello che essa è, ovvero fantasia.
In verità, uno dei motivi che mi spingeva ad avere incrollabile fede nei Testimoni di Geova era la promessa di vita eterna sulla Terra. Mi sarebbe piaciuto poter vivere per sempre su una terra paradisiaca, ma se questo non è un insegnamento divino, io non posso andare a cavillare o a trovare scuse pur di non accettarlo, come invece fanno alcuni, andando poi a credere in Dio nel modo sbagliato. Bensì lo accetto e mi affido a Dio, pensando che Egli possa saziare, in un modo che magari non immagino, il mio desiderio.
Insomma, Dio sa quello che fa e noi ci dobbiamo affidare a Lui. Certe cose non sono comprensibile perchè sono sopra la nostra ragione, ma quando saremo 'faccia a faccia' con Dio, allora comprenderemo il mistero dell'assoluto e il perchè di certe cose che ora non capiamo.
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
29/10/2005 15:54
 
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Caro Bery, ti ringrazio del tuo contributo, ma temo che purtroppo non sia così facile usare la carta Edemoni nel Tartaro” per convincere i miei fratelli dell’esistenza dell’Inferno (inteso ovviamente come allontanamento da Dio). Tu scrivi:


Lo crede in relazione al modo di essere attuale dei demoni; angeli decaduti e "degradati" che vivono nel Tartaro e certamente non sono come quelli dei bambini dei quali Gesù disse che "vedono la faccia del Padre mio".



Questo è inesatto. E’ credenza cattolica e non geovista. I Tdg credono che con la ‘guerra in cielo’, Michele scaglia Satana e i suoi demoni sulla Terra. Essi quindi non vivono nel Tartaro, ma sono in mezzo a noi.


Apocalisse 12:12 (TNM)

12 Per questo motivo rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”.



Quindi, la terra e i suoi abitanti sono in pericolo perchè Satana è stato scagliato qui da noi! E finchè non arriverà il Giorno del Giudizio egli continuerà a portare via dalla Verità la gente poichè ha grande ira e un breve periodo di tempo. Per i Tdg, esattamente dal 1914, anno di istituzione del Regno di Dio in cielo, Satana è qui a sviare la gente in modo più potente! Una dimostrazione della presenza di Satana è lo scoppio della prima guerra mondiale e tutti gli altri segni che non voglio star qui ad elencarti (sono gli stessi che contrassegnano il segno composito di Gesù riportato in Matteo sulla sua seconda ‘presenza’).
L’unica cosa che credono i Tdg relativo a Satana e i demoni e l’inabisamento degli stessi per un periodo di mille anni (l’equivalente del Regno di Cristo) dall’Angelo con le chiavi dell’Abisso. Dopodichè Satana verrà sciolto per la prova finale. E’ questo che intendi per Tartaro?
Dopo i mille anni Satana, i demoni e perfino ‘la morte’ verranno gettati nella Geenna.
Domanda: per i cattolici cos’è la Geenna? E’ l’equivalente di Ades? Per i Tdg la Geenna è la seconda morte, ovvero la morte dalla quale non c’è ritorno; in altre parole sono coloro che ricevono il giudizio avverso di Dio e non verranno resuscitati, quindi sono morti per sempre. Cosa dice la CC a tal riguardo?

Sul Canone penso di doverti dare ragione, ma i miei fratelli direbbero che le zizzanie, della parabola del grano e delle zizzanie, hanno soffocato il grano finchè non è venuta l’opera di mietitura in cui la sozzura apostasia dei ‘magnifici 7’ è stata divelta, dando spazio finalmente al grano dei 66 libri realmente ispirati. A questo come rispondi?
Ciao!

Per Polymetis:

grazie della segnalazione e non ti preoccupare fratello. Sono ormai finiti da un pezzo i tempi in cui accetto tutto senza riserve o obiezioni, perciò puoi star tranquillo che ci andrò con i piedi di piombo sulle affermazioni di natura ‘protestante’ dell’Autore. Leggerò il trattato con molto gusto!

Sentite, ho visto sul sito di Achille un’interessante documento scritto da Berescitte sull’anima e il significato dela parola nefesh! Si trova su queste pagine web:


www.infotdgeova.it/anima.htm
http://www.infotdgeova.it/anima1.htm

Inoltre ho tra le mani il libro di Paolo Sconocchini “La Bibbia dei Testimoni di Geova: traduzione o manipolazione?”. Qui c’è anche un bel paragrafetto ancora sulla parola nefesh. Non si potrebbe avere qualcosa del genere anche sulla parola Ades? Possibile che non esistano in circolazione trattati del cambiamento evolutivo di questa parola?
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
29/10/2005 17:47
 
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BIcchiere mezzo pieno scrive

Non si potrebbe avere qualcosa del genere anche sulla parola Ades? Possibile che non esistano in circolazione trattati del cambiamento evolutivo di questa parola?



Ades

Nel Nuovo Testamento l'ebraico Sceol ha come corrispondente il greco Ades, che come Sceol può avere diversi significati:
1 - Ades anzitutto significa “la dimora o soggiorno o regno dei morti”. Così in Atti 2, 31 dove leggiamo: “Questi (Gesù) non fu abbandonato nell'Ades né la sua carne vide la corruzione”. Qui san Pietro adatta alcune parole del Salmo 16, 8-11 e spiega come Cristo dopo la morte non rimase nella “regione dei morti” (Ades), ma risuscitò senza che ìì suo corpo subisse la corruzione del sepolcro.
Non si tratta evidentemente d'una discesa di Cristo all'inferno propriamente detto, anche se alcune versioni traducono Ades con la parola inferno. Infatti “inferno”, dal latino “infernus”, può avere anche il significato di “soggiorno dei morti”, ossia di Sceol o Ades come spiegheremo dopo.
Tuttavia, a differenza di ciò che credevano gli antichi Ebrei, l'Ades (o Sceol) non custodirà per sempre i suoi morti (cf. Apocalisse 20, 13). Questa è una novità rispetto all'A.T., dovuta al fatto che - come tutti sanno - la Rivelazione, specie circa il destino dell'uomo dopo la morte, è stata fatta progressivamente, e raggiunse il suo culmine nella predicazione del Figlio di Dio.

2 - Un secondo significato di Ades nel N.T. è quello di “potenza o forza ineluttabile o di caducità di tutte le cose”, ossia di “morte”.E' la potenza della morte contro cui l'uomo nulla può fare. San Paolo, per esempio, traduce Osea 13, 14 usando la parola morte, che corrisponde a Sceol in Osea: “La morte (Sceol in Osea) è stata ingoiata per la vittoria” 1 Corinzi 15, 54; cf. Isaia 25, 8). L'Apostolo vuol dire che la morte (Sceol, Ades) è stata vinta da Cristo, autore della vita (cf. Atti 3, 15). Egli, il Risorto, “ha il potere sopra la morte e sopra l'Ades” (Apocalisse 1, 18).
Identico significato in Matteo 16, 18, dove Cristo assicura i suoi discepoli che “le porte dell'Ades non prevarranno contro la sua Chiesa. Egli vuol dire che la potenza distruggitrice della morte o della caducità di tutte le cose non avrà alcun effetto negativo sulla sua Chiesa ancorata su Pietro.

3 - Qualche volta Ades nel N.T. indica lo stato o condizione di pena dei malvagi. Tale è il caso del ricco cattivo che subito dopo la morte va nell'Ades tra i tormenti (cf. Luca 16, 23), mentre Lazzaro, povero e buono, passa in uno stato di gioia.
Abbiamo qui un'altra novità rispetto all'A.T., ossia una migliore conoscenza circa il destino dell'uomo subito dopo la morte. Mentre, infatti, lo Sceol degli antichi Ebrei raccoglieva tutti i morti, buoni e cattivi, nel N.T. i malvagi hanno in sorte la sofferenza, i tormenti, ma ai buoni è riservata la felicità.

Tratto dagli Opuscoli sui tdg a cura di Nicola Tornese

Se ti interessa leggi qui:
members.xoom.virgilio.it/thediso/tornese/Tornese%20TdG%20-%2017%20-%20Inf...

Ciao
Aurora
30/10/2005 14:11
 
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Grazie Aurorina! Ho scaricato il trattato e me lo sono letto tutto d'un fiato. E' davvero ben fatto, inoltre è suffragato dalle Scritture del VT e del NT a indicazione del mutevole significato della parola ADES. Finalmente ho tra le mani qualcosa di schiacciante da opporre ai miei amici Tdg. E mi sembrava strano che in 1600 anni di storia, con tutti i biblisti cattolici che sono esistiti non ci fosse neanche uno studio specifico di approfondimento sulla parola ADES. Molto interessanti sono anche le osservazioni sulla Geena, riportate sempre in questo trattato. Consiglio a tutti di scaricarlo perchè è davvero interessante.
Aurorina, ti ringrazio di cuore e ti mando un bacio grande così. Allarga il braccio lì davanti al monitor, io lo sto ora allargando qui a casa mia. Ecco così grande te lo mando il bacio! SMACK!
Ciao bella! Buona domenica. [SM=g27811]
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico
02/11/2005 10:24
 
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A Bikky che, nel post del 29/10/2005 15.54...
Mi dice
>I Tdg credono che con la ‘guerra in cielo’, Michele scaglia Satana e i suoi demoni sulla Terra. Essi quindi non vivono nel Tartaro, ma sono in mezzo a noi.
(...)

L’unica cosa che credono i Tdg relativo a Satana e i demoni e l’inabisamento degli stessi per un periodo di mille anni (l’equivalente del Regno di Cristo) dall’Angelo con le chiavi dell’Abisso. Dopodichè Satana verrà sciolto per la prova finale. E’ questo che intendi per Tartaro?

Rispondo
No, a quanto ricordo (ma mi manca la documentazione perché non l'ho ritenuto argomento importante) per Tartaro il CD non intende un luogo ma una situazione di degradazione in cui i demoni sono come impastati da dense tenebre. Insomma il Tartaro sarebbe la loro situazione di non gioia determinata dal disfavore divino. Il che prescinde se stiano sulla terra o nelle vicinanze della terra (usano entrambe queste locuzioni) o perfino sotto terra (come dovrebbe essere durante il millennio).
Resta comunque che i demoni geovisti non si beano della presenza di Geova. E questo, anche se non lo chiamano inferno, corrisponde esattamente al nostro concetto di inferno cattolico, che è appunto sottrazione della visione beatifica di Dio. Quindi, attento, se i TG intendono negare l'esistenza del nostro tipo di inferno in realtà si contraddicono perché ci credono anche loro in relazione ai demoni.

E aggiunge
>Dopo i mille anni Satana, i demoni e perfino ‘la morte’ verranno gettati nella Geenna.
Domanda: per i cattolici cos’è la Geenna? E’ l’equivalente di Ades? Per i Tdg la Geenna è la seconda morte, ovvero la morte dalla quale non c’è ritorno; in altre parole sono coloro che ricevono il giudizio avverso di Dio e non verranno resuscitati, quindi sono morti per sempre. Cosa dice la CC a tal riguardo?

Rispondo
Secondo noi Gesù ha utilizzato l'immagine della geenna come metafora di perdizione eterna, dove si resta vivi ma allontanati dalla visione beatifica, scopo ultimo dell'esistenza di ogni creatura pensante. Essa corrisponde al concetto attuale di inferno, non a quello di Ades che era in antico concepito come luogo di soggiorno dei morti e oggi, cattolicamente, non esiste perché i defunti:
1) Non "stanno" in nessun luogo. Ma vivino in una dimensione spirituale, che vuole dire non locale-spaziale; la stessa in cui vivono gli angeli e Dio. E si trovano nella triplice alternativa di essere o beati, o in stato di purificazione o in stato di perdizione. Il primo e l'ultinmo sono eterni, il secondo è "temporaneo" ma non nel senso del tempo fisico. E' anche possibile che il purgatorio si risolva in un istante atemporale in cui la pesantezza della pena dipende dal livello e non dalla continuità della sofferenza.

Aggiunge
Sul Canone penso di doverti dare ragione, ma i miei fratelli direbbero che le zizzanie, della parabola del grano e delle zizzanie, hanno soffocato il grano finchè non è venuta l’opera di mietitura in cui la sozzura apostasia dei ‘magnifici 7’ è stata divelta, dando spazio finalmente al grano dei 66 libri realmente ispirati. A questo come rispondi?

Rispondo
Se così fosse, i tuoi fratelli dovrebbero risolvere molte gravi aporie. Perché:
1) significherebbe che di fatto le zizzanie hanno soffocato il grano almeno per 17/18 secoli, e questo Gesù lo aveva escluso;
2) significherebbe che la Congregazione di Cristo che aveva il compito di nutrire di Bibbia tutte le creature umane ha fallito (mentre Gesù le aveva garantito l'indefettibilità) e peggio, è stata sostituita in questo suo compito dalla cristianità che, guarda uun po!, ha perfino codificato la Bibbia alla barba di Satana che, a detta del CD, la teneva aggiogata al suo compito di sviamento dell'intera terra abitata;
3) significherebbe che Geova ha dato dapprirma l'avallo (per 15 secoli) a quei 7 libri come se fossero Bibbia, e poi ci ha ripensato. Il che pone un altro grappolo di domande: ci ha ripensato perché prima non se ne era reso conto? se lo sapeva dal principio perché ha lasciato che la Chiesa li inserisse nel Canone facendoli credere autentici? se Geova agisce così, giocando a sorprenderci con i suoi ripensamenti e rivelazioni postume della verità, chi ci garantisce che il Credo che attualmente seguiamo come geovisti non sia riveduto e corretto in avvenire? Se ciò è possibile perché non dovrebbe esserlo su qualsiasi argomento? E se lo è per qualsiasi argomento chi o cosa autorizza la Dirigenza a sentenziare ora che Geova vuole che si rinunci alle trasfusioni di sangue se è possibile che domani Geova ci dirà "ma siamo matti? queste sono idee peregrine che a me non sono mai venute in mente!"?
Il paradiso terrestre rivelato dopo ben 50 anni di geovismo dovrebbe valere come conferma esemplare di tali ripensamenti dai pesantissimi risvolti.
Ciao
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