Cito da questa pagina:
http://198.62.75.1/www1/ofm/sbf/Books/LA42/42033AS.pdf
Apparentemente queste innovazioni introdotte da Giasone potrebbero sembrare insignificanti e forse come tali furono giudicate all’inizio da taluni abitanti di Gerusalemme, specialmente della nobiltà. C’era un particolare però, che non poteva non destare riserve e meraviglia. I giovani ellenisti erano abituati alla nudità totale, per cui anche nelle esercitazioni ginniche si comportavano con la più grande naturalezza. Per gli Ebrei invece la nudità era qualcosa di disdicevole e di vergognoso. Inoltre i giovani giudei erano circoncisi fin dalla nascita e questo particolare non poteva sfuggire ai loro coetanei ellenisti, che per conseguenza li deridevano e ne facevano oggetto di scherno.
Per rimediare a questo inconveniente, forse non previsto all’inizio, si cercò di nascondere le tracce della circoncisione, sottoponendosi a una operazione
chirurgica, detta
epispasmo, con cui si cercava di creare una specie di prepuzio artificiale (nota 6). In questo senso 1 Macc. 1, 15 afferma che i filoellenisti giudei “si fecero dei prepuzi” ... aggiungendo subito dopo “e si staccarono dalla santa alleanza e così si posero sotto il giogo delle genti e si vendettero come schiavi per fare il male”. Il giudizio è molto pesante, ma fa capire subito quale grande valore religioso e sociale l’autore del libro attribuisse alla circoncisione in se stessa e per riflesso alla sua cancellazione e a qualunque mascheramento di essa.....
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Sappiamo che in seguito l’imperatore Adriano (117-138 d.C.), a somiglianza di Antioco IV, la proibì in modo rigoroso per tutto l’impero. In conseguenza, come già all’epoca dei Maccabei, molti ricorsero alla pratica dell’epispasmo per coprire gli effetti dell’operazione subita da bambini. Ad evitare che ciò si potesse ripetere, i rabbini introdussero nel rituale della circoncisione regole minutissime e precise, tali che doveva essere reso impossibile il ricorso al solito epispasmo per cancellarne o coprirne i segni. La ragione di fondo da essi addotta è che con il taglio del prepuzio si ottiene il versamento del sangue dell’alleanza; il sangue, cioè, necessario quale sacrificio per essere ammessi all’alleanza, che Abramo contrasse con Jahweh per sé e per i suoi discendenti29. Praticamente è su queste regole
che si basa il rituale ancora oggi in vigore.
Nota 6. Epifanio,
De mensuris, 16 (P. G. 43, 264) ne parla in questi termini: “Glandis cuticulam attrahentes consuunt ac glutino circumstringunt”. Era un’ operazione dolorosissima e molto costosa, che è biasimata anche da S. Paolo (1 Cor. 7, 18), anche se per motivi diversi. Coloro che vi si sottoponevano in ebraico erano chiamati
meshukim, ricuciti.
Ciao
Achille