28/10/2005 18:10 |
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Scritto da: Achille Lorenzi 28/10/2005 17.12
A proposito del corretto modo di tradurre questo passo (Giov. 8:58), è interessante come venne compreso e spiegato da Agostino di Ippona, nel suo "Commento al Vangelo di Giovanni":17. Adirati i Giudei risposero: Non hai ancora cinquant'anni, e hai veduto Abramo? E il Signore: In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, io sono (Gv 8, 57-58). Pesa le parole e intendi il mistero. Prima che Abramo fosse: fosse si riferisce alla creatura umana; sono si riferisce alla divina essenza. Fosse, perché Abramo era una creatura. Non disse il Signore: Prima che Abramo esistesse, io ero; ma disse: Prima che Abramo fosse fatto - e non poté esser fatto se non per mezzo di me -, io sono. Neppure disse: Prima che Abramo fosse fatto, io sono stato fatto. In principio - infatti - Dio fece il cielo e la terra; e in principio era il Verbo. Quindi, prima che Abramo fosse, io sono. Riconoscete il Creatore, non confondetelo con la creatura. Colui che parlava era discendente di Abramo; ma perché potesse chiamare Abramo all'esistenza, doveva esistere prima di lui. Fonte: www.sant-agostino.it/italiano/commento_vsg/index2.htm
Sottolineo questo punto: «Non disse il Signore: Prima che Abramo esistesse, io ero [così come si legge nella TNM]; ma disse: Prima che Abramo fosse fatto - e non poté esser fatto se non per mezzo di me -, io sono».
Sembrano parole scritte apposta per i TdG e per la loro traduzione...
Bè non fa neanche un allusione all'"io sono" di esodo ma giustamente dice:
Colui che parlava era discendente di Abramo; ma perché potesse chiamare Abramo all'esistenza, doveva esistere prima di lui.
E su questo non posso che concordare, per quanto riguarda le parole "divina essenza" e "creatore" non ho problemi ad attribuirli anche al Figlio.
Ciao
"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31) |
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