Scritto da: adelfos 24/10/2005 23.33
Per quanto riguarda il versetto riportato da Mario ( Giov 9,9 ) messo in relazione a Giov 8,58 mi sembra di cogliere alcuni aspetti diversi.
In Giov 9,9 il mendicante dichiara “ sono io “ ma io chi?
Il versetto immediatamente precedente dice: “ non è questo colui che stava seduto a chiedere l’elemosina?
In questo caso, sebbene il predicato non sia espresso è sottinteso , ed equivale esattamente al nostro “ sono io “ ed infatti il GLNT afferma che qui ego eimi è usato nell’accezione corrente e concerne semplicemente l’identità di una persona nota o ricercata.
Ben diversa è la situazione di Giov 8,58 nel quale “ Ego Eimi “ è chiaramente contrapposto a “ prin Abraam genesthai, testo unico in tutto il Nuovo Testamento nel quale vengono opposti einai e genesthai
Rinvio ad altri momenti ulteriori approfondimenti.
Ciao.
Caro adelfos ho usato la scrittura di GV 9:9 non specificatamente per GV 8:58 ma per GV 8:24,28 dove un qualsiasi studente di greco che si apprestasse ad una traduzione dei passi, non tradurrebbe mai IO SONO maiuscolo per indirizzare i lettori ad una associazione trinitaria che non esiste. Per quanto riguarda GV 8:58 sono convinto (e non solo io ma decine di traduttori) che eimi indichi esistenza, ossia egli esisteva prima che Abramo nascesse, questo secondo me era sufficiente per creare scandalo ai farisei che lo stavano ascoltando, in quanto si definiva piu vecchio del loro capostipite. Il resto sono ilazioni.
ciao Mario
"Il messaggio è chiaro. Il nostro amore per Geova dev’essere più forte del nostro amore per i familiari che gli divengono sleali.
Oggi Geova non mette immediatamente a morte quelli che violano le sue leggi.
Amorevolmente dà loro l’opportunità di pentirsi delle loro opere ingiuste. Ma come si sentirebbe Geova se i genitori di un trasgressore impenitente continuassero a metterLo alla prova frequentando senza necessità il loro figlio disassociato?"(La torre di Guardia 15 luglio 2011 pagine 31)