Per Gabriele... Mi hai chiamato? Eccomi! Rispondo ai tuoi post
del 04/09/2005 17.12
>Bicchiere mezzo pieno....
dalla tua risposta non si capisce il senso dell'anima immortale. Ora Basta ha chiesto che senso ha la resurrezione,comunque con un corpo incorruttibile,cioe' spirituale, se l'anima e' immortale.
Ovvero l'anima immortale non e' uno spirito?Non ha corpo carnale.Giusto?
Anche milky way credo non abbia compreso il punto.
E devo dirti che nemmeno io conosco il vero punto di vista della chiesa.
E comunque l'anima immortale cosa fa' fino alla seconda risurrezione? Vaga? E' cosciente?E' limitata? cosa dice la chiesa?
Rispondo
Anzitutto rimandandoti alla meditazione dei testi del CCC elencati da Aurora.
Poi tento di farti capire che morendo le persone (con la loro entità spirituale chiamata anima che NON HA CORPO ma è solo spirito, come le nostre idee, senza forma né dimensione) entrano in una dimensione extratemporale definita eternità, o eterno presente (una cosa che fa un pò girare la testa ma per ora ti basti capire che non è un tempo che scorre come quello di cui abbiamo esperienza - che poi è una illusione come dice giustamente Poly) così che non ha senso domandare "cosa fa fino alla". Lei entra ora in quella dimensione spirituale e in essa avrà esperienza del purgatorio o della beatitudine e della fine del mondo con la risurrezione. Risorgendo dovrebbe sembrarle di essere morta un momento prima.
E' cosciente solo del suo rapporto con Dio e, relativamente a questo mondo, di ciò a cui Dio vorrà metterla in comunicazione, ma pur avvenendo questo in momenti successivi - poiché solo la mente divina può abbracciare il tutto simultaneamente - essa non dovrebbe avere coscienza di queste successività, altrimenti avremmo di nuovo un tempo fatto di
prima e
dopo nell'aldilà, anche se non scandito da orologi. E' questa nostra impossibilità a sperimentare attualmente l'eternità che ci obbliga a parlare di quella dimensione con dei prima e dopo. Anche la Chiesa è costretta a farlo dicendo che per chi non è santo c'è
prima un purgatorio e
poi la beatitudine,
prima c'è lo stato di separazione dal corpo e
poi la risurrezione alla fine del mondo. L'anima è limitata dalla assenza del corpo ad avere contatti con questo mondo pazio-temporale. Se ne ha perché Dio gliene concede il privilegio non sono del tipo come quelli che si hanno con la nostra vista udito sensibilità eccetera...
e del 07/09/2005 21.59
>Hei ragazzi...
come al solito qui' si e' cambiato argomento.
la domanda era:
A cosa serve la seconda risurrezione se l'anima e' immortale????
E cosa fa' l'anima dopo il suo distacco in attesa della seconda risurrezione?
E a cosa serve un corpo incorruttibile spirituale se gia' l'anima e'risuscitata in un corpo spirituale??
Scusate ma non capisco perche' non possiate semplicemente rispondere a queste domande.
Rispondo
Ehi, Gabriele! Devi capire che "semplicemente" non si può, poiché si tratta di realtà complesse e delle quali è stato scritto espressamente che "non è stato rivelato come saremo". Ci è stato detto che "saremo simili a lui perché lo vedremo come Egli è" e che il nostro corpo sarà risuscitato e "reso simile al suo [di Gesù] corpo glorioso" di cui sappiamo qualcosa da come si è comportato dopo la risurrezione.
La risurrezione serve a riunire l'anima al corpo così che venga ricostituita la persona nella sua intera natura umana e così che il corpo, che è stato strumento alla persona per meritare e demeritare segua la stessa sorte di beatitudine o di condanna già assegnata all'anima.
L'anima non risorge con un corpo incorruttibile ma si riappropria del suo corpo già disfatto che viene risuscitato e spiritualizzato ("il corpo spirituale" dei TG come entità diversa da quello tereno non esiste è un equivoco del corpo fisico risuscitato e trasformato "reso simile a...").
E termino rimandandoti a un trattato di escatologia.
Ciao
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est modus in rebus