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esperienza raccontata su un giornale

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2005 02:39
22/08/2005 10:26
 
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Registrato il: 11/07/2005
Utente Junior
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Con tutta la pena che si possa provare per la persona in questione............ ma che razza di famiglia!!!!!!!!
Spero che non si pensi che tutti i tg siano così, la mia famiglia grazie al cielo non lo era.

Ecco uno stralcio dell'esperienza:

Posso dire di essere nato solo a 32 anni, quando lasciai la setta. La mia vita precedente mi sembra oggi un sogno. I miei genitori furono tra i pionieri della setta in Italia ed erano anche orgogliosi di esserlo. La mia infanzia era stretta nella morsa dei vari obblighi e divieti. Dovevo con i miei fratelli frequentare tutte le adunanze, limitando al massimo l'irrequietezza che ha ogni bambino. Per evitare possibili punizioni. Dovevo partecipare all'attività di predicazione nelle ore libere. La domenica mattina (...) forse l'unico giorno in cui gli altri potevano essere un po' più liberi, alle sei e mezzo arrivava mio padre che ci faceva vestire per portarci con lui in predicazione. Ma non era finita qui. Non potevo giocare a scacchi o a dama, considerati giochi militareschi. Non potevo collezionare francobolli per evitare di poter considerare idoli i personaggi stampati su di essi. Non potevo partecipare a gare scolastiche. Non potevo essere eletto capoclasse né potevo leggere un Topolino. Non potevo mangiare una torta preparata per un compleanno, e a tal proposito ricordo un episodio. Un giorno ne accettammo una fetta offerta dalla nonna, che di queste cose della 'predicazione', come le chiamava lei, non voleva interessarsi e rimase sempre cattolica. Fummo costretti da mio padre, i miei fratelli ed io, a vomitarla.

E CHE CAVOLO!! MA CHE ERA LA FAMIGLIA ADAMS??[SM=g27816] [SM=g27816]
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"Mi chiamo Massimo e avrò la mia vendetta.
In questa vita o nell'altra."
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