Gloria di Dio e' l'uomo vivente
"Che cosa e' l'uomo perche' te ne ricordi, il figlio dell'uomok perche' te ne curi?" (Sal 8,5).
L'uomo e' un gran mistero per lui stesso. Spesso esalta se stesso come norma assoluta di tutte le cose, oppure si abbassa fino al punto di disperare.
Con la sua arte e la sua industria egli ha operato meraviglie che allietano l'immaginazione; nello stesso tempo, pero', la storia umana e' anche un intreccio di peccati e di dolori, un implacabile susseguirsi di marosi che corrodono il rispetto dell'uomo verso se stesso.
Grandezza e miseria, santita' e colpa, speranze e timori contrassegnano il mistero della sua realta'. Ma la fede cattolica proclama che "tutto quanto esiste sulla terra deve essere riferito all'uomo come a suo centro e a suo vertice" (GS 12).
Ancor piu', l'uomo e' oggetto dell'amore di Dio stesso.
"L'hai fatto poco meno di un dio, e di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani; tutto hai posto sotto i suoi piedi" (Sal 8,6-7)
L'immagine di Dio
Nel primo capitolo della Genesi, la' dove il primo racconto della creazione del mondo raggiunge il suo vertice, Dio e' raffigurato nell'atto di creare l'uomo quale corona e gloria di tutto quello che aveva fatto.
"Allora Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza e domini..." (Gn 1,26).
Gran parte della Sacra Scrittura dalle prime pagine poetiche della Genesi, che annunciano tante verita' fondamentali riguardanti l'umanita', sino ai Vangeli, nei quali gli uomini conoscono in Cristo molto piu' a fondo il segreto della loro natura, non e' che una delucidazione del significato dell'uomo.
Poiche' l'uomo e' "l'immagine di Dio" , cio' che abbiamo detto di Dio ci aiuta a scoprire che cosa noi siamo; quello che noi sappiamo dell'umanita', ammaestrati e aiutati dalla fede, ci istruisce nei riguardi di Dio. Sia nel proprio essere individuale che nella sua realta' sociale l'uomo riflette Dio che l'ha fatto.
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