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L'INFERNO

Ultimo Aggiornamento: 24/11/2005 15:54
08/09/2005 10:17
 
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LA COMPARSA DEL PECCATO
Il primo uomo pecco', e i suoi discendenti l'hanno imitato, ma Dio rimane misericordioso.
"Se noi manchiamo di fede, Egli pero' rimane fedele, perche' non puo' rinnegare se stesso" (2Tm 2,13).
La Chiesa si rallegra per questa fedelta' misericordiosa di Dio: "E quando, per la sua disobbedienza, l'uomo perse la tua amicizia, tu non l'hai abbandonato in potere della morte, ma nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro, perche' coloro che ti cercano ti possano trovare. Molte volte hai offerto agli uomini la tua alleanza, e per mezzo dei Profeti hai insegnato a sperare nella salvezza".
Nella Genesi, il racconto del primo peccato si conclude con la profezia di una redenzione divina. Li' vediamo Dio che si rivolge al tentatore e gli dice: "Io porro' inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua: questa ti schiaccera' la testa e tu le insidierai il calcagno" (Gn 3,15).
La fede della Chiesa ha visto in queste parole la prima di tutte le profezie, secondo cui Cristo sarebbe venuto a salvarci. Gesu' e' la "stirpe" o la "progenie" della donna, e "la ragione per cui e' apparso il Figlio di Dio fu per distruggere le opere del diavolo" (1Gv 3,8).
Lungo i secoli della storia della salvezza anteriori a Cristo, Dio ha ripetutamente chiamato gli uomini al pentimento, ad una rinnovata grandezza, e alla salvezza. Non ha mai dimenticato di essere stato Lui che ha creato l'uomo, e ha fatto l'uomo non solo perche' fosse la sua creatura, ma anche perche' partecipasse della Sua vita divina e della Sua amicizia.
Piu' e piu' volte parla del Suo amore per il Suo popolo eletto, paragonandolo all'amore di un marito per la sua sposa, un amore che perdura anche se costei lo tradisce; il Suo e' un amore insondabile ed eterno, che alla fine la portera' alla fedelta': "Io la attirero' a me...parlero' al suo cuore...essa rispondera' come nei giorni della sua giovinezza...E ti fidanzero' a Me per sempre; ti fidanzero' a Me nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore" (Os 2,16-17,21).

Pene e castighi
Dio, intendendo e preparando nel suo grande amore la salvezza del genere umano, si scelse con singolare disegno un popolo, al quale affidare le sue promesse. Infatti dapprima concluse un'Alleanza con Abramo e poi col popolo d'Israele per mezzo di Mose'. Con questa Alleanza, Dio si e' impegnato di assisterli e di salvarli; in cambio richiese che impegnassero se stessi ad essergli fedeli.
Dopo averli liberati dalla schiavitu' dell'Egitto, Dio parlo' loro per mezzo di Mose': "Voi stessi avete visto...come ho sollevato voi su ali di aquila e vi ho fatto venire fino a Me. Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia Alleanza, voi sarete sarete per me la proprieta' tra tutti i popoli (Es 19,4-5).
E quando Mose' "riferi' tutte queste cose, come gli aveva ordinato il Signore, tutto il popolo rispose insieme e disse: Tutto quanto il Signore ha detto noi lo faremo" (Es 19,7-8). E, tuttavia, essi e i loro discendenti caddero ripetute volte nel peccato, e fecero l'amara esperienza delle pene e dei castighi, conseguenze del peccato. Ma la misericordia incessante di Dio diedo loro possibilita' di pentimento, e rinnovo' l'Alleanza, sempre di nuovo: con Giosue', con Davide, al tempo di Esdra. Le Alleanze di Dio con gli uomini sono un segno della liberta' e della ricchezza del Suo amore. Con esse il Signore di tutta la creazione liberamente lega se stesso agli uomini. Egli entra in alleanza con coloro che liberamente decide di favorire con speciali doni. Allo stesso tempo, tuttavia, il suo amore permane universale: e' rivolto a tutti. Anche a quelli che ha scelto in modo particolare. Egli dichiara apertamente che sono stati scelti per essere coloro per mezzo dei quali Egli vuol portare la salvezza a tutti. Cosi', Egli disse ad Abramo: "Io ti benediro'...e per la tua discendenza saranno benedette tutte le nazioni della terra" (Gn 22,17-18).


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