Dice Neo a Poly
>Sai, sei molto contradditorio.
Citi spesso filosofi, testi di uomini. Poi, però, affermi di essere un fedele.
R- Ne prendo nota. Quel "però" significa che secondo Neo c'è contraddizione tra il credere=essere fedeli e il fare filosofia o citare testi di uomini. Quindi un fedele non deve dare alcun valore a "testi di uomini". Da domani chiederemo alla Bibbia cosa bisogna credere intorno agli antibiotici.
Ogni testo ha un suo scopo. Se vuoi preparare una torte, non leggi la gazzetta dello sport.
Se vuoi capire Dio, non devi leggere testi di uomini, ma il testo di Dio.
Gli scritti degli uomini sono ottimi, per le cose degli uomini.
Prosegue
>Ma la tua fede, per quanto hai dimostrato con ciò che scrivi (lungi da me il volerti giudicare), si basa su ragionamento, su documenti, su studi storici.
R- Altro appunto prezioso. Quindi una fede DOC non deve ragionare, non deve esaminare documenti, non deve tener conto di studi storici.
Non deve essere il punto focale.
E quindi, chiedo, supplico, anzi esigo che Neo, che a quanto pare riesce a collocarsi fuori del ragionamento umano e fuori della Bibbia e a cogliere il pensiero divino senza ragionare, MI SPIEGHI IL SENSO DI QUESTE PAROLE BIBLICHE DA LUI ELENCATE, e pretendo - avendolo imparato da lui - CHE LO FACCIA SENZA SPIEGARLO altrimenti ricorrerebbe a parole umane (le sue) senza far parlare la Bibbia da se stessa.*
Io non sono nè un profeta nè un essere divino. Ciò che dico, lo faccio per forza con mezzi umani.
Ma Dio può farlo anche in altri modi.
Per esempio, toccando il cuore.
Tutto inizia con una scelta.