Tutti noi conosciamo la disassociazione che esorta a non frequentare e non rivolgere neppure un saluto al disassociato.
Però da parte Cattolica esiste un altra imposizione che vieta il beneficio dei Sacramenti, ai conviventi non sposati in Chiesa, ai divorziati risposati che non hanno avuto quello che spesso viene detto in giro l' annullamento del matrimonio, ma per esattezza i Sacramenti non possono essere annullati quindi la procedura di delibera viene chiamata Matrimonio mai contratto, anche se sembra strano dopo 40 anni di Matrimonio la Sacra Rota, se ha determinate prove ti dirà che sei sempre stato celibe per la Chiesa.
Comunque ritornando al punto le domande sono due se qualcuno può rispondermi.
1) La Chiesa Cattolica ha l' autorità di vietare la Comunione a una persona che si sente di riceverla e di esprimersi in una faccenda di coscenza tra il soggetto e Dio quando la Chiesa è un mezzo per arrivare a Cristo e non viceversa?
Non rischia di peccare di più un prete che vieta l' assoluzione rispetto a chi la chiede essendosi trovato in una posizione cosidetta "irreversibile" che nessuno deve giudicare?
2) Costatati i metodi del CD e della Chiesa Cattolica sulla riprensione dei fedeli, trovate qualche analogia a parte che una segue un metodo e l' altra un altro metodo ancora?
Ciao
"La natura voi dite, è del tutto inesplicabile senza un Dio in altri termini, per spiegare ciò che capite ben poco, avete bisogno di una causa che non capite affatto." (Ghiry D' Holbach, il buon senso, 1772)