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Perchè, come cristiano, ho deciso di andare a votare il referendum

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2005 15:07
13/06/2005 13:22
 
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Mi rendo conto che la risposta sarà lunga,
ma a volte è necessario esserlo.

Chiarisco subito il significato della frase:
“Gli italiani sono un popolo di pecoroni”.
Dalle vostre risposte è evidente che ne è stato travisato il senso, aggiungo …a causa della mia eccessiva sintesi.

Ieri, l’Italia si è divisa in tre grandi blocchi:
Chi si è recato alle urne.
Chi si è astenuto, per motivi ideologici.
Chi si è astenuto per ignavia … indifferenza … menefreghismo.

Le prime due Italie le rispetto, la terza Italia costituisce un GROSSO PROBLEMA.

Ricordo ancora con profonda amarezza il referendum del 2003.
Si chiedeva agli italiani se era lecito abolire l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
In pratica se fosse lecito licenziare un dipendente senza che ci fosse la “Giusta causa”.
In tempi in cui veniva posticipata l’età minima pensionabile, si pensava bene anche di poter liberamente licenziare i lavoratori.
Quali sarebbero stati i risultati?
Immagino un uomo di 60 anni che lavora in miniera, in acciaieria, nell’edilizia il cui fisico non regge più gli sforzi richiesti dalle sue mansioni.
Maturerà il diritto alla pensione a 62 o 65 anni.
Che fare nel frattempo?
Tocchiamo l’art. 18 e LICENZIAMOLO, mettiamolo in mezzo alla strada e a 65 anni percepirà la pensione minima … se nel frattempo non è morto di fame!

Una simile consultazione referendaria avrebbe dovuto portare alle urne il 90% degli aventi diritto!
NON SI RAGGIUNSE IL QUORUM!!!

Volete forse negare che in Italia esiste un GROSSO PROBLEMA?
Ricordo con AMAREZZA le giornate di sciopero e le manifestazioni che facemmo per salvare l’art. 18!
Chi portava in piazza i lavoratori, nel frattempo era sceso in politica e per motivi di bottega chiese di disertare le urne …!!!
Ma come??? Prima invochi l’insurrezione popolare e poi dici che va tutto bene?

Questa è la nostra Italia … un surrogato d’interessi personali, di bottega e un tiepido minestrone colmo di menefreghismo.
Oggi voi che auspicavate l’astensionismo, cantate vittoria … ma attenzione potrebbe essere una vittoria di Pirro e l’arma che avete usato contro l’attuale referendum potrebbe essere un boomerang e colpirvi alla nuca in una prossima occasione.
Non è un augurio, ma una sincera preoccupazione per una mentalità dilagante nel nostro “belpaese sigh” che si agita solo quando gli viene toccato il portafoglio.

Alcuni di voi denunciano che gli italiani non erano all’altezza dei quesiti referendari.
IO dissento da questa posizione e di seguito spiego il perché:

La Costituzione della Repubblica … ,oggi tanto attaccata proprio da chi predicava l’astensionismo e che affonda le proprie radici nel sangue dei combattenti per la libertà, all’articolo 75 dice quanto segue:

75. È indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La legge determina le modalità di attuazione del referendum.


Quindi ne concludo che ERA LECITO proporre una consultazione popolare su questi argomenti, altrimenti sarebbe stato dichiarato INCOSTITUZIONALE.

Inoltre aggiungo che a Goito, Custoza, Solferino, San Martino della Battaglia, Caporetto, Vittorio Veneto ecc., i nostri antenati combatterono anche per dare il diritto di VOTO A TUTTI e non solo a chi possedeva titoli nobiliari, censo o laurea!
Allora cosa proponete, di tornare indietro e ridare il voto solo a coloro che sono laureati? Ricchi? Nobili?
Il popolo ignorante deve solo arare la terra, zappare e crepare?
Inorridisco di fronte a discorsi così REAZIONARI.

Se il popolo, come asserite voi, è inadeguato a questi temi FACCIAMOLO CRESCERE!
Ritengo incivile che la televisione pubblica organizzi i propri palinsesti esclusivamente in base all’AUDITEL!
Rincitrulliamo il già menefreghista popolo italiano con “L’isola dei famosi” … “Viaggio nel tempo” … e reality di ogni genere.
Per trovare spazio di informazione ai temi referendari qualcuno è dovuto ricorrere allo SCIOPERO DELLA FAME!

Venerdì sera ho tastato il terreno con i trenta uomini della mia squadra (sul lavoro), e già quella sera sono tornato a casa amareggiato, deluso e con l’esito del referendum in tasca.
Alla mia domanda “vai a votare domenica?”
Mi sono sentito rispondere SI da quattro uomini e:
“Non ho tempo, c’è la finale del tennis il pomeriggio e la sera gioca l’Inter!”
“Ho 55 anni e tre figli … che vuoi che mi importi a me?”
“Vorrei … ma DEVO ANDARE al mare a Jesolo”
“Perché c’è un referendum?”
Queste sono risposte VERE e NON INVENTATE!

Un paio mi hanno risposto
“No, sono contrario a questa votazione per questo, quello e quell’altro motivo”

L’Italia che emerge da questo e dagli altri referendum è un Italia che mi amareggia e preoccupa.
Un Italia IGNAVA e MENEFREGHISTA, un Italia che a suo tempo guardò qualche centinaio di facinorosi marciare su Roma e dire “sono quattro esaltati …non preoccupiamoci e andiamo a Ostia”.

Queste sono le ragioni che mi hanno portato a scrivere “Gli italiani sono un popolo di pecoroni” …
Non quelli che sono andati a votare, né quelli che per motivi ideologici si sono astenuti, ma
Quelli che se ne sono completamente disinteressati e …
HO RAGIONE DI CREDERE CHE SIANO LA MAGGIORANZA.

Ciao
Maurizio
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