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La resurrezione quando e come?

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2005 16:40
03/06/2005 20:40
 
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Prendevo in considerazione oggi l'argomento resurrezione spiegato dalla WT in pratica funziona + o - così:

1) Harmaghedon
2) Salvezza per coloro che seguono Cristo ad Harmaghedon
3) Data l'opportunità a coloro che sono morti di accettare Cristo grazie alla risuirrezione
4) Giudizio finale in base a quello che hanno fatto durante il millennio
5) Satana sciolto per provare l'umanità

Ora mi chiedo e chiedo ad altri
1) se si viene giudicati in base alle opere compiute in questa vita, quando avverrà il giudizio? Prima o dopo il millennio?

2) Chi non ha conosciuto il cristianesimo (mi riferisco a quanti sono vissuti prima di Cristo) che succederà (giudicate in base alle loro opere in riferimento al cristianesimo o a cosa)

Quello che cerco di capire è l'attuale visione delle altre confessioni in merito a tale argomento.

Qualcuno di buona volontà disponibile????'

Grazie
RC
04/06/2005 16:30
 
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"se si viene giudicati in base alle opere compiute in questa vita, quando avverrà il giudizio? Prima o dopo il millennio?"



Il millennio non esiste. I TdG hanno una primitiva esegesi letterale di un libro come l'Apocalisse che è fatto solo di simboli. Il giudizio avviene immediatamente dopo la morte.

Ti riporto cosa afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica:

1021 La morte pone fine alla vita dell'uomo come tempo aperto all'accoglienza o al rifiuto della grazia divina apparsa in Cristo. [605] Il Nuovo Testamento parla del giudizio principalmente nella prospettiva dell'incontro finale con Cristo alla sua seconda venuta, ma afferma anche, a più riprese, l'immediata retribuzione che, dopo la morte, sarà data a ciascuno in rapporto alle sue opere e alla sua fede. La parabola del povero Lazzaro [606] e la parola detta da Cristo in croce al buon ladrone [607] così come altri testi del Nuovo Testamento [608] parlano di una sorte ultima dell'anima [609] che può essere diversa per le une e per le altre.

1022 Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale la retribuzione eterna, in un giudizio particolare che mette la sua vita in rapporto a Cristo, per cui o passerà attraverso una purificazione, [610] o entrerà immediatamente nella beatitudine del cielo, 611 oppure si dannerà immediatamente per sempre. [612]

« Alla sera della vita, saremo giudicati sull'amore ». [613]

(605) Cf 2 Tm 1,9-10.

(606) Cf Lc 16,22.

(607) Cf Lc 23,43.

(608) Cf 2 Cor 5,8; Fil 1,23; Eb 9,27; 12,23.

(609) Cf Mt 16,26.

(610) Cf Concilio di Lione II, Professione di fede di Michele Paleologo: DS 856; Concilio di Firenze, Decretum pro Graecis: DS 1304; Concilio di Trento, Sess. 25a, Decretum de purgatorio: DS 1820.

(611) Cf Concilio di Lione II, Professione di fede di Michele Paleologo: DS 857; Giovanni XXII, Bolla Ne super his: DS 991; Benedetto XII, Cost. Benedictus Deus: DS 1000-1001; Concilio di Firenze, Decretum pro Graecis: DS 1305.

(612) Cf Concilio di Lione II, Professione di fede di Michele Paleologo: DS 858; Benedetto XII, Cost. Benedictus Deus: DS 1002; Concilio di Firenze, Decretum pro Graecis: DS 1306.

(613) San Giovanni della Croce, Avisos y sentencias, 57: Biblioteca Mística Carmelitana, v. 13 (Burgos 1931) p. 238.



"Chi non ha conosciuto il cristianesimo (mi riferisco a quanti sono vissuti prima di Cristo) che succederà (giudicate in base alle loro opere in riferimento al cristianesimo o a cosa)"



Se si è comportato bene seguendo la sua fede non vedo perché Dio lo dovrebbe dannare.



"Quello che cerco di capire è l'attuale visione delle altre confessioni in merito a tale argomento."


Impossibile farlo in un forum. Ti consiglio un libricino divulgativo:

http://www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=47801&idd=805

Ciao

[Modificato da Polymetis 04/06/2005 16.34]

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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)
04/06/2005 17:13
 
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Re:

Scritto da: Polymetis 04/06/2005 16.30
Il millennio non esiste. I TdG hanno una primitiva esegesi letterale di un libro come l'Apocalisse che è fatto solo di simboli. Il giudizio avviene immediatamente dopo la morte.


Ciao

[Modificato da Polymetis 04/06/2005 16.34]





Grazie Poly per le info e ne approfitto per chiederti:
è possibile utilizzare la parola regnare semplicemente in riferimento ad una situazione ad una condizione ad un dato momento e non per questo legarlo al significato base della parola.

Per farmi capire quando in apocalisse si parla che Cristo e i santi regneranno per 1000 anni, stando al significato base della parola chi regna deve regnare su qualcuno nel senso che ha autorità, esercita un governo su qualcuno (solitamente re->sudditi) oppure può assumere un significato diversto tale parola?

Ciao
RC
05/06/2005 10:17
 
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Ho letto e dico la mia, curioso anche di sapere come la vede Poly.
Per me il Regno stesso è una metafora dell'entrare in comunione con Dio "nel gaudio del tuo Signore" direbbe il vangelo, perciò è metaforico anche regnare. Sta per "spuntarla su questo maledettissimo Diavolo che vorrebbe dannarci tutti quanti".
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est modus in rebus
05/06/2005 13:51
 
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Re:
Ma scusa Reny..
Le domande che fai sono dei veri dubbi che ti sei posto??

Non so..mi pare un poco che tu abbia fatto una domanda di cui hai un'opinione ben precisa..
e che non penso che altre opinioni altrui scalfiscano la tua..

Boh..magari mi sbaglio::

Ti abbraccio

Marco
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odio ciò che dici..me darei la mia stessa vita per darti la possibilità di dirlo..
(Voltaire)
05/06/2005 16:40
 
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“Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio.” (Mt 12,28)

Caro Reny, ti riporto alcuni tentativi di esegesi, convinto che siano assai più sintetici e precisi di quanto potrei esserlo io:

“Afferrò il dragone, il serpente antico- cioè il diavolo, Satana- e lo incatenò per mille anni” (Ap 20,2)

“Quest’annotazione cronologica, che ritorna nei VV. 3.4.5.6. e 7, è diversamente interpretata. Si possono distinguere, approssimativamente, due tipi di spiegazione, tutti e due rappresentati ancora oggi:
1. L’interpretazione detta millenarista o più esattamente futurista: l’Apocalisse annuncia un regno terrestre di mille anni distinto dal regno di Dio. Le fantasiose speculazioni che questa interpretazione ha occasionato hanno indotto gli esegeti ad aderirvi con più prudenza: essi vedono qui l’annunzio profetico di un compimento della storia nella storia. Dio vuole che il mondo sia, in un tempo prima della fine, il luogo stesso ove si manifesti la gloria della rivelazione.
2. L’interpretazione simbolica o spirituale: il periodo considerato non è da attendere per il futuro, si tratta dell’epoca che separa la venuta di Cristo dalla fine. Se i verbi sono al futuro non bisogna vedervi che un modo di espressione profetica tradizionale. Infatti da quando Gesù è apparso, Satana è legato (cf Mt 12,25-29). L’indicazione di mille anni è allora spiegata, sia come una concessione a una cronologia del mondo costruita sullo schema di una settimana cosmica di 7000 anni, sia più verosimilmente come un’allusione alle speculazioni sul soggiorno del primo uomo nel paradiso: Dio desse ad Adamo che sarebbe morto il giorno in cui avesse mangiato il frutto proibito (Gen 2,17), ora egli è morto all’età di 930 anni (Gen 5,5), ma secondo Sal 90,4 mille anni sono un giorno per Dio. Il regno dei mille anni significherebbe allora che la venuta di Cristo permette già ora al credente un vero accesso alla vita paradisiaca (cf Ap 2,7)” (TOB)

“Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni;
gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima resurrezione” (Ap 20,4-5)

“Secondo il v.5, è la prima resurrezione. Si trovano qui i due tipi di interpretazione ricordati a proposito dei mille anni:

1.Si tratta di una resurrezione (corporale) per il penultimo periodo della storia della salvezza.
2.Bisogna intendere questa risurrezione in un senso spirituale: è la nuova vita che dà il Cristo (cf Col 2,12;3,1)” (TOB)

Altro commento:
“Questa “resurrezione” dei martiri (cf. Is 26,19; Ez 37) è simbolica:è il rinnovamento della Chiesa dopo la fine della persecuzione romana, rinnovamento con la stessa durata delle prigionia del drago. I martiri che attendono sotto l’alttare (6,9-11) sono fin da ora felici con il Cristo. Il “regno dei mille anni” è dunque la fase terrestre del regno di Dio, dalla caduta di Roma alla venuta del Cristo (20,11ss). – Per Sant’Agostino e molti altri, i “mille anni” partono dalla resurrezione del Cristo; la “prima resurrezione” designerebbe allora il battesimo (cf. Rm 6, 1-11;Gv 5,25-28).” (BJ)

“Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è dentro di voi!». (Lc 17,21)
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