Non ci siamo caro Angelodore
Il nostro giovane forista dice...
>2° esame: sull'anima
L'anima è considerata immortale: buona o cattiva che sia. Tuttavia, nelle precedenti Bibbie era decretata la morte dell'anima peccatrice. Cosicché, la Bibbia CEI - per eludere questa discordanza - ha cambiato il soggetto funebre: anima > persona.
Dunque, al tempo di Cristo (rif. Bibbia dei Settanta del II secolo aC), nel 405 (Bibbia di San Girolamo) e sino al 1592 (Biblia Vulgata) l'anima malvagia moriva. Anche nel 1778 e così sino al 1969 (Bibbia Paoline).
Invece, dopo il 1974 (Bibbia CEI) l'anima che ha peccato non muore più. Ed è stata cambiata la frase.
La Bibbia San Paolo (1978) segue a ruota la Bibbia CEI. Anzi, pur di fortificare il nuovo concetto, ha reso ancor più atroce il contenuto del brano. In questa versione è ancor più evidente l'intento di marcare il cambio di significato: "quella deve morire". Dove quella è un rafforzativo riferito alla persona, dal momento che la parola anima è stata depennata.
Rispondo
Qui ci si costringe a ripeterci! Lo fanno per farci perdere tempo?
“Per eludere questa discordanza ha cambiato il soggetto funebre: anima >persona”? Ma non diciamo sciocchezze. L’anonimo estensore di questa... acutissima osservazione, riportata imprudentemente dal giovane e inesperto Angelodore che la crede vera, non sa o finge di non sapere che in latino “anima” vuole dire “persona”* e che tutte le Bibbie fino all’epoca moderna, dipendevano dalla Vulgata latina, per cui la parola anima da loro usata risente del latinismo che c’è dietro e perciò l’attuale uso di “persona” al posto del vecchio “anima” non vuole affatto eludere una discordanza ma solo fare chiarezza ove qualche furbastro interessato gioca a mantenere la confusione.
Perciò l’elenco delle Bibbie che usano “anima” anziché persona, essendo tutte vecchiotte, non prova proprio nulla.
Aggiunge...
>Prima riflessione. La morte abbraccia sia la persona amabile che il crudele. Ragion per cui sentenziare la morte di colui che pecca è priva di senso: tutti moriamo.
Se invece "deve morire" sta per "deve essere condannato a morte" diverrebbe lecita - divinamente parlando - la pena di morte per chi commette un peccato. Ma giacché siamo tutti peccatori (Esodo 34,6 - manipolazione n. 8), sarebbe lecito anche il suicidio di massa! Ma siamo fuori tema.
Seconda riflessione. Come è pensabile che dal 200 a.C. (Bibbia dei Settanta) sino al 1969 (Bibbia Ed. Paoline) tutti i biblisti abbiano compreso lucciole per lanterne?
Come è possibile che sia stata equivocato l'immateriale con il materiale, «l'anima» con «il corpo»?
Rispondo
Autentiche sciocchezze. Ezechiele non parla affatto della mortalità o meno dell’anima ma del suo uscire e rientrare nel favore di Dio. Si tratta di morte simbolica. Nessuno ha preso mai lucciole per lanterne. C’è solo qualcuno che ha interesse a far fumo per farsi passare per biblista e lo fa, giocando su Ezechiele, con due arbitrii: 1) dice che Ezechiele parla dell’anima (e invece parla delle persone); 2) dice che Ezechiele afferma che l’anima muore (e invece muore solo simbolicamente, se e quando pecca, altrimenti dovrebbe dire che, quando si pente, risorge dalla tomba!) .
Non sarà per caso che questa tematica, invece di stare al suo posto nella sezione dedicata alla Bibbia, si è cacciata nei "Fuori tema" per non farsi scorgere da Polymetis?
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est modus in rebus