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caduta di gerusalemme 607 - 609 *

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2007 20:51
11/10/2005 20:58
 
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Geremia 29:10:
«Così dice l'Eterno: Quando saranno compiuti settant'anni per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi ritornare in questo luogo» (Nuova Diodati)
Poiché così parla il SIGNORE: «Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò a effetto per voi la mia buona parola facendovi tornare in questo luogo» (Nuova Riveduta)
Pertanto dice il Signore: Solamente quando saranno compiuti, riguardo a Babilonia, settanta anni, vi visiterò e realizzerò per voi la mia buona promessa di ricondurvi in questo luogo» (CEI)
Poiché così parla l'Eterno: Quando settant'anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo (Luzzi Riveduta)
«Invece così dice il Signore: «Quando saranno compiuti per Babilonia i settant'anni, Io vi visiterò e adempirò per voi la promessa di ricondurvi in questo luogo» (Nardoni)

Nella TNM il passo viene invece reso in questo modo:
«Poiché Geova ha detto questo: ‘Secondo il compimento di settant’anni a Babilonia vi rivolgerò la mia attenzione, e certamente realizzerò verso di voi la mia buona parola riconducendovi in questo luogo’».

Sembra quindi da questo modo di tradurre che il passo non si riferisca alla durata del dominio babilonese ma alla durata dell'esilio degli ebrei. In realtà è storicamente accertato che l'esilio durò solo una cinquantina di anni (dal 587/6 al 537 a.C. circa; vedi http://www.infotdgeova.it/607.htm). La traduzione corretta di questo versetto, tenendo conto anche dei fatti storici oltre che della lingua ebraica, è quindi quella riportata nella maggioranza delle versioni bibliche moderne. Eccone un altro chiaro esempio:

«Il Signore dice ancora: La potenza di Babilonia durerà settant'anni. Solamente allora io interverrò a vostro favore e realizzerò la promessa che vi ho fatto di farvi ritornare nella vostra patria» (Parola del Signore, LDC ABU).

«Che sia esattamente questo ciò che il testo ebraico intende dire, è evidente dal fatto che questa idea è conforme alla profezia di Geremia in Geremia 25:11 [«Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni» (CEI)] sui settant'anni di schiavitù. Le nazioni dovevano servire il re di Babilonia per tutto il tempo della sua supremazia». «Questa conclusione è confermata da altri studiosi. A. Orr nel suo articolo "The Seventy Year of Babylon" (I settant'anni di Babilonia), Vetus Testamentum, vol. VI, 1956. p. 305, dice: "Il senso dell'originale ebraico può anche essere reso nel modo seguente: 'Dopo che settant'anni di (dominio di) Babilonia saranno compiuti, ecc.' I settant'anni qui menzionati evidentemente si riferiscono a Babilonia e non ai Giudei o al loro esilio. Significano settant'anni di dominio babilonese alla fine dei quali ci sarà la redenzione degli esiliati» - I tempi dei Gentili, C. Olof Jonsson, ed. Dhehoniane, p.146).

Questo è quanto si legge qui: http://www.infotdgeova.it/ninive.htm

Ecco parte di una pagina di Jonsson in cui si riporta la lettera di uno studioso di ebraico che conferma che la traduzione corretta è "per Babilonia" e non "a Babilonia":

...ma questi esempi consentono a lebâbel in Geremia 29:10 d'essere tradotto "in" o "a" Babilonia? E' questa realmente una traduzione credibile? Questa domanda fu fatta al Prof. Erst Jenni Basel, svizzero, il quale è indubbiamente una guida autorevole oggi in preposizioni ebraiche. Egli ha scritto tre volumi su tre proposizioni ebraiche, be (beth), ke (kaph), and le (lamed). In Die hebräischen Prepositionen. Band 3: Die Präposition Lamed (Stuttgart, etc.: Verlag Kohlhammer, 2000), egli dedica 350 pagine all’esame di le. La sua risposta del 1° ottobre 2003 fu:
"Ho appena ricevuto una domanda dalla Germania concernente Geremia 29:10 (in modo simile in connessione alla teoria dei Testimoni di Geova), ho cercato di rispondere al più presto.

Il mio trattato su questo passo si fonda su Lamed-book p. 109 (capoverso 4363). La traduzione in tutti i moderni commentari e traduzioni è 'per Babilonia' (Babilonia intesa come potere mondiale, non come città); questo è chiaro dalla lingua così come dal contesto.

Dal 'significato locativo' una distinzione va fatta tra dove? (‘in, a’) e verso dove? (locale, direzionale 'a, verso'). Il significato basilare di le è ‘con riferimento a', e con una specificazione di luogo esso può essere compreso come locativo o locativo-direzionale solamente in certe espressioni avverbiali (e.g. Numeri 11:10 [Clines DCH IV, 481b] 'a l'entrata', cfr. Lamed pp. 256, 260, heading 8151). In Geremia 51:2 l è un dativo personale ('e spedì a Babel [come potere mondiale personificato [winnowers = degli stranieri che la ventileranno n.d.T.] i quali svuoteranno il paese' (Lamed pp.84f, 94) ). Riguardo a Geremia 3:17 'a Gerusalemme' (locativo terminativo), tutto ciò che può necessitare è in Lamed pp. 256, 270 and ZAH 1, 1988, 107-111.)

Sulle traduzioni: la LXX ha con babylôni inequivocabilmente un dativo (‘per Babilonia’). Solo la Vulgata ha, per essere sicuri, in Babilonia, 'in Babylon', infine la KJV ‘a Babylon’, e così probabilmente anche la TNM. Spero d'esservi stato utile con queste informazioni, cordiali saluti.

E. Jenni."
Tradotto da user.tninet.se/~oof408u/fkf/english/furulirev4.htm

Se Jonsson me ne darà il permesso inserirò nel sito la traduzione di questo suo studio.


Saluti
Achille
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