Polymetis ha scritto:
L’esattore di cui parla il testo di Daniele è Elidono, mandato ad impossessarsi delle ricchezze del tempio di Gerusalemme.
Inoltre il versetto dopo dice che al presunto Augusto “succederà un uomo abietto privo di dignità regale: verrà di nascosto e occuperà il regno con la frode”. La descrizione è assolutamente incompatibile con Tiberio, successione di Ottaviano Augusto. Fu designato imperatore dal Senato in piena legalità, e Augusto prima di morire l’aveva prescelto.
Abbiamo già visto che nel versetto 20 si menziona Seleuco IV e non Ottaviano Augusto.
Di conseguenza anche l'idea che nel versetto successivo si parli di Tiberio, il successore di Augusto, stravolge completamente tutto il discorso fatto nel capitolo 11 di Daniele.
Vediamo comunque cosa si legge nel versetto 21:
21 “E deve sorgere al suo posto uno che sarà disprezzato, e certamente non porranno su di lui la dignità del regno; ed effettivamente verrà durante la libertà dalle ansie e si impadronirà del regno per mezzo della lusinga [“frode”(CEI)].
Ecco come come la WTS "spiega" questo passo:
L’"uno che sarà disprezzato" fu Tiberio Cesare, figlio di Livia, terza moglie di Augusto. ... . Augusto odiava questo figliastro per il suo cattivo carattere e non voleva che diventasse il prossimo Cesare. "La dignità del regno" gli fu conferita controvoglia solo dopo che tutti gli altri probabili successori erano morti. Augusto adottò Tiberio nel 4 E.V. e lo costituì erede al trono. Dopo la morte di Augusto, il cinquantaquattrenne Tiberio — il disprezzato — ‘sorse’ assumendo il potere quale imperatore romano e re del nord.(dp cap. 14 p. 234)
In queste parole vi è una palese contraddizione. Il passo succitato infatti dice "e certamente
non porranno su di lui la dignità del regno".
La WTS scrive però che «"La dignità del regno"
gli fu conferita», anche se "controvoglia".
La WTS prosegue:
"Riguardo alle braccia dell’inondazione" — le forze militari dei regni circostanti — l’angelo disse: ‘Saranno inondate e saranno infrante’. Quando Tiberio diventò il re del nord, suo nipote Giulio Cesare Germanico era il comandante delle legioni romane sul Reno. Nel 15 E.V. Germanico guidò con qualche successo i suoi uomini contro l’eroe germanico Arminio. Comunque le poche vittorie furono riportate a caro prezzo e in seguito Tiberio pose fine alle operazioni in Germania. Invece, promuovendo la guerra civile, cercò di impedire che le tribù germaniche si unissero. Tiberio in genere optò per una politica estera difensiva e si preoccupò di rafforzare i confini. Questa strategia ebbe abbastanza successo. In questo modo le "braccia dell’inondazione" furono contenute e furono "infrante". ( dp cap. 14 p. 236))
Domanda: questa strategia avrebbe avuto "
abbastanza successo" o avrebbe avuto successo, "infrangendo" i nemici, come si legge nella Scrittura?
In ogni modo qui siamo in piena "fantascienza". In questo versetto e nei precendenti infatti si parla della dinastia dei Seleucidi e del Lagidi e non degli imperatori romani!
Perché mai in questo capitolo si dovrebbe omettere la menzione del
rappresentante più significativo dellla dinastia seleucide, cioè Antioco IV?
Rileggiamo i versetti. 21 e 22 confrontandoli con ciò che fece questo malvagio sovrano. Cito dalla CEI (che è più chiara della TNM):
21 Gli succederà poi un uomo abbietto, privo di dignità regale: verrà di nascosto e occuperà il regno con la frode. 22 Le forze armate saranno annientate davanti a lui e sarà stroncato anche il capo dell'alleanza.
Antioco era una persona davvero abbietta e spregevole. Il libro di 1 Maccabei così descrive l'avvento al potere di Antioco IV: “Dopo la sua morte [di Alessandro Magno] tutti cinsero il diadema e dopo di loro i loro figli per molti anni e si moltiplicarono i mali sulla terra. Uscì da quelli
una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco che era stato ostaggio a Roma, e assunse il regno nell'anno centotrentasette [il 175 a.C.] del dominio dei Greci”.
Antioco fu anche un usurpatore. Infatti il regno avrebbe dovuto essere del figlio di Seleuco IV, Demetrio o dell'altro figlio Antioco (Demetrio era però trattenuto come ostaggio a Roma) . Eliodoro, il saccheggiatore del tempio, che aveva assassinato Seleuco IV, teneva in ostaggio anche il piccolo Antioco, esercitando il potere in qualità di reggente. Quindi il disprezzato Antioco IV, si impossessò del regno senza averne diritto, servendosi della frode.
Per quanto riguarda "le forze armate annientate davanti a lui", qui si parla delle forze armate che erano rimaste fedeli all’erede legittimo e comandate da Eliodoro che furono disfatte da Antioco IV.
Accadde anche un’altra cosa molto grave che riguardava il popolo giudeo: il Sommo Sacerdote Onia venne assassinato. Il Condottiero del patto, o “principe dell’alleanza”, viene identificato con il Sommo Sacerdote Onia III, deposto verso il 175 e assassinato dagli uomini di Antioco Epifane. Questo episodio è riportato anche nel libro di 2 Maccabei. Cfr. 2 Macc. 4: 30-38.
I Testimoni sostengono che il "Condottiero del patto" sia Gesù Cristo. Accettare questa interpretazione però significa trascurare completamante le azioni di Antioco IV, sorvolando sulla dinastia seleucide, per trasportarne l’adempimento a Tiberio Cesare e questo è inaccettabile, per le ragioni che sono già state esposte. Inoltre, la soppressione di questo condottiero (o “capo”, “principe”) è riportata come un fatto apparentemente secondario, fra i tanti narrati. Basti pensare, per esempio, che in questo versetto
prima si menzionano delle “forze armate” avversarie che vengono “infrante” e
dopo – notare l’espressione “come anche” – l’uccisione del Condottiero. La morte del Signore Gesù, se questa fosse una profezia che Lo concerne, avrebbe avuto sicuramente maggiore rilievo nel testo sacro.
Questo ed altri argomenti sono considerati più ampiamente qui:
http://www.infotdgeova.it/daniele1.htm
Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 13/04/2005 20.00]