Nel "Forum principale", al 3D "Se i TdG non sono la vera religione, qual è quella giusta?" post del 11/05/2005 18.26
c'è, in risposta a "Catechista" il commento di Achille al meccanismo mentale di difesa posto in atto dai TG quando sentono attaccare la propria fede: quello di ignorare le critiche, e di affidarsi a ripetere sia a se stessi che agli altri la propria posizione (si direbbe come un disco rotto?)
Ecco cosa ha scritto Achille, e posso confermare che è una valutazione psicologica non inventata da lui...
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«"Vulgus vult decipi" - il popolo vuole essere ingannato - diceva qualcuno nell'antichità. E questo accade molto spesso anche con i TdG "convinti": preferiscono credere a tutto quello che insegna WTS, nonostante la mole di prove che possono essere presentate a dimostrazione che molti insegnamenti dell'organizzazione sono erronei. Messi alle strette, piuttosto che ammettere che le cose stanno in questo modo, questi TdG cambieranno discorso, eviteranno di rispondere, minimizzeranno, accuseranno i critici di essere dei bugiardi...
E' infatti troppo difficile, doloroso e destabilizzante ammettere di essersi sbagliati, di aver creduto o di continuare a credere in idee illusorie, prive di validità storica, biblica e scientifica. Fare simili ammissioni significherebbe mettere in discussione le proprie scelte e, molto spesso, un'intera esistenza, vissuta seguendo l'organizzazione. La "difesa" che scatta in simili casi è spesso la "negazione", un modo di fare che viene definito anche "dissonanza cognitiva":
«Si tratta di un fenomeno psicologico per cui l'individuo che riceve il messaggio, in presenza di una contraddizione fra due elementi, provando un disagio psichico, reagirà tentando di ridurla, evitando situazioni o conoscenze che potrebbero aumentarla, al fine di ottenere la consonanza».
In altre parole, le persone che sono state erroneamente persuase a credere in qualcosa di sbagliato faranno un'enorme fatica ad ammettere il loro errore, se mai lo ammetteranno.
In alcuni casi, per non diminuire la propria autostima, tenderanno ad avere fiducia ancora più intensamente in ciò che li ha ingannati, ricorrendo quindi a tutti gli espedienti "logici" e dialettici possibili per riuscire a "negare", anche a se stessi, l'evidenza.»____________________________________
Che diremo? Che venir fuori dal Gruppo è come rinascere, costa fatica e dolore. Ma la verità, la luce, la vita è fuori. Non si può restare nell'utero se la si intravede.
Chi è ancora in travaglio per tale "passaggio" deve avere tutta la nostra solidarietà, simpatia e aiuto orante perché il Signore gli dia la forza.
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est modus in rebus