Su questo passo e sul significato del termine greco reso nella TNM "fare appello" incollo questo commento dal sito (
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Nel libro
La verità che conduce alla vita eterna, pag. 152, essi dicono che Gesù non va pregato né che abbia mai insegnato a farlo. È vero che il verbo
epikaleo significa anche "fare appello" in senso giuridico-legale, come attestato anche dalla letteratura greca. Tuttavia i termini nel NT non sempre sono usati con il significato principale che avevano nel greco classico. L'esempio più noto è proprio quello di "stauros". Per quanto riguarda invece
epikaleo, questo verbo viene usato nel NT col significato giuridico-legale di "fare appello" in ATTI 25:11, 21. In altri casi questo verbo viene usato per rendere l'equivalente significato dell'ebraico "invocare" (vedi ad esempio Gioele 2:32 o Salmo 86: 6-7 nella TNM), dove "invocare il Signore" (
Adonai, nell'ebraico originale) ha l'evidente significato di "pregare" e non certo di "fare appello". In questo senso quindi i Cristiani "invocavano il Signore" (vedi 1 Corinti 1:2 o Atti 9:21) e in questo senso Stefano "invoca" Gesù: quelle di Stefano sono due evidenti preghiere precedute da due invocazioni al Signore (
Kyrie nel testo originale):
1) "Signore Gesù accogli il mio spirito, e
2) "Signore non imputare loro questo peccato".
Per la WTS invece solo la 2 è una preghiera e quindi ha sostituito, come al solito arbitrariamente, il secondo "Kyrie" con "Geova". Ci troviamo quindi di fronte in realtà non ad una ma a due alterazioni nel testo.
Nel NT il verbo
epikaleo quando è rivolto a Dio o a Gesù vuol dire:
a) sempre "invocare", eccetto un caso in cui ha il senso di "chiamare a testimonio";
b) c'è un senso di appello giuridico, che vale per Cesare come termine tecnico;
c) una sola volta serve a dire che uno aveva un certo "soprannome", e infine d) semplicemente "chiamare".
In Atti-Luca ci sono solo i sensi a-b-c, ma quando si tratta del Padre o di Cristo ha sempre il senso di "invocare". E la TNM stessa quando si riferisce al Padre mette "invocare", e anche per il Figlio in 1Corinzi 1:2.
Ecco i passi in cui si usa il verbo
epikaleo nel NT:
a) invocare: Atti 2:21, 9:14, 15:17, Rom.10:12-13, 1Corinzi 1:2, Giacomo 2:7, 2 Timoteo 2:22, 1Pietro 1:17.
b) appellare: Atti 25:11, 21, 2Corinzi 1:23.
c) cognominari: Atti 1:23.
d) vocare: Matteo 10:25, Ebrei 11:16.
La nota su questo versetto nella TNM dice: «"Faceva appello": o, "invocava; pregava"», lasciando così intendere che sia indifferente tradurre in un modo o nell'altro. Fra le accezioni possibili il CD ha scelto però proprio quella più improbabile e che meglio si adatta alla sua teologia, mettendo nella nota in calce "invocare, pregare" come significati secondari.
Saluti
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 19/12/2004 19.19]