Atti 7:59

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Achille Lorenzi
00domenica 19 dicembre 2004 08:55
Ecco come viene reso questo versetto nella Traduzione del Nuovo Mondo:

«E tiravano pietre a Stefano mentre faceva appello* e diceva: "Signore Gesù, ricevi il mio spirito"».

*Nota in calce
"Faceva appello": o, "invocava; pregava".

Altre versioni:

«E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito"» (Nuova Riveduta).

«E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: "Signore Gesù, accogli il mio spirito"» (CEI).

Qual è la traduzione corretta del temine greco epikaléo? "Faceva appello", "invocava" o "pregava"?

Ecco cosa si legge nella Torre di Guardia del 1° gennaio 2004 a p. 31 in merito al significato di questa parola greca:

«Nondimeno molte versioni bibliche dicono che Stefano 'pregò' Gesù. E la nota in calce nella Traduzione del Nuovo Mondo mostra che l'espressione "faceva appello" può anche significare "invocava; pregava". Questo non indica che Gesù è l'Iddio Onnipotente? No. Un dizionario biblico spiega che in questo contesto l'originale parola greca epikaléo significa "Invocare; ... fare appello a un'autorità" (Vine's Expository Dictionary of Old and New Testament Words) Paolo usò la stessa parola quando dichiarò: "Mi appello a Cesare!" (Atti 25:11) Appropriatamente, quindi, la Nuova Riveduta dice che Stefano "invocava" Gesù».

Nell'attesa che Polymetis o qualcun altro che conosce il greco si esprima, vorrei fare due osservazioni:

1) Si cita il "Vine's Expository Dictionary", con dei puntini di sospensione: mi domando cosa ci sia scritto fra le parole "Invocare" e "fare appello"...
2) Anche le "invocazioni" sono forme di preghiera (cfr. Ro. 10:13, 2 Tim. 2:22), e quindi Stefano, mentre "invocava" Gesù, Gli stava rivolgendo una preghiera

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 19/12/2004 19.08]

Pino53
00domenica 19 dicembre 2004 15:38
Ecco come viene reso questo versetto nella Traduzione del Nuovo Mondo:

«E tiravano pietre a Stefano mentre faceva appello* e diceva: "Signore Gesù, ricevi il mio spirito"».


Ma Achille,Stefano non era ancora tdg,non aveva ancora studiato che le preghiere sono rivolte solo a Dio.
Aparte gli scherzi,questa scrittura è talmente chiara che non merita nessun commento. GIUSEPPE
Achille Lorenzi
00domenica 19 dicembre 2004 19:18
Epikaleo
Su questo passo e sul significato del termine greco reso nella TNM "fare appello" incollo questo commento dal sito (link):

Nel libro La verità che conduce alla vita eterna, pag. 152, essi dicono che Gesù non va pregato né che abbia mai insegnato a farlo. È vero che il verbo epikaleo significa anche "fare appello" in senso giuridico-legale, come attestato anche dalla letteratura greca. Tuttavia i termini nel NT non sempre sono usati con il significato principale che avevano nel greco classico. L'esempio più noto è proprio quello di "stauros". Per quanto riguarda invece epikaleo, questo verbo viene usato nel NT col significato giuridico-legale di "fare appello" in ATTI 25:11, 21. In altri casi questo verbo viene usato per rendere l'equivalente significato dell'ebraico "invocare" (vedi ad esempio Gioele 2:32 o Salmo 86: 6-7 nella TNM), dove "invocare il Signore" (Adonai, nell'ebraico originale) ha l'evidente significato di "pregare" e non certo di "fare appello". In questo senso quindi i Cristiani "invocavano il Signore" (vedi 1 Corinti 1:2 o Atti 9:21) e in questo senso Stefano "invoca" Gesù: quelle di Stefano sono due evidenti preghiere precedute da due invocazioni al Signore (Kyrie nel testo originale):
1) "Signore Gesù accogli il mio spirito, e
2) "Signore non imputare loro questo peccato".
Per la WTS invece solo la 2 è una preghiera e quindi ha sostituito, come al solito arbitrariamente, il secondo "Kyrie" con "Geova". Ci troviamo quindi di fronte in realtà non ad una ma a due alterazioni nel testo.

Nel NT il verbo epikaleo quando è rivolto a Dio o a Gesù vuol dire:
a) sempre "invocare", eccetto un caso in cui ha il senso di "chiamare a testimonio";
b) c'è un senso di appello giuridico, che vale per Cesare come termine tecnico;
c) una sola volta serve a dire che uno aveva un certo "soprannome", e infine d) semplicemente "chiamare".
In Atti-Luca ci sono solo i sensi a-b-c, ma quando si tratta del Padre o di Cristo ha sempre il senso di "invocare". E la TNM stessa quando si riferisce al Padre mette "invocare", e anche per il Figlio in 1Corinzi 1:2.

Ecco i passi in cui si usa il verbo epikaleo nel NT:

a) invocare: Atti 2:21, 9:14, 15:17, Rom.10:12-13, 1Corinzi 1:2, Giacomo 2:7, 2 Timoteo 2:22, 1Pietro 1:17.
b) appellare: Atti 25:11, 21, 2Corinzi 1:23.
c) cognominari: Atti 1:23.
d) vocare: Matteo 10:25, Ebrei 11:16.

La nota su questo versetto nella TNM dice: «"Faceva appello": o, "invocava; pregava"», lasciando così intendere che sia indifferente tradurre in un modo o nell'altro. Fra le accezioni possibili il CD ha scelto però proprio quella più improbabile e che meglio si adatta alla sua teologia, mettendo nella nota in calce "invocare, pregare" come significati secondari.

Saluti
Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 19/12/2004 19.19]

Polymetis
00domenica 19 dicembre 2004 22:59
Il commento che hai postato è già assolutamente esauriente. Si traduce con “fare appello” solo in ambito giuridico-legale, e non è certo il caso di Stefano.

A presto
metalsan
00domenica 19 dicembre 2004 23:43
???
Posso dire una cosa stupida?Ma Stefano non faceva prima a dire:"geova accogli il mio spirirto",invece che fare appello a Gesù e poi dirgli "signore Gesù accogli il mio spirito"...e consegnalo a geova aggiungo io.Dato che Gesù è considerato un sottoposto non degno di preghiere per la wts,che ci avrebbe fatto con lo spirirto di Stefano? Le conclusioni sono due,o Stefano "nun c'ha capito niente",o qualcuno ha fatto un sottilissimo errore di valutazione.

Saluti,luka.


[Modificato da metalsan 19/12/2004 23.45]

andreiu2
00lunedì 20 dicembre 2004 09:30
Concordo!!!!!!!!!!!!!!!![SM=g27828]
Achille Lorenzi
00martedì 21 dicembre 2004 15:58
Dizionario di Vine
Avevo scritto:

Si cita il "Vine's Expository Dictionary", con dei puntini di sospensione: mi domando cosa ci sia scritto fra le parole "Invocare" e "fare appello"...

Mi è stato segnalato un sito dove viene riportato il testo completo di questa citazione:

epi, "upon," and No. 1., denotes (a) "to surname;" (b) "to be called by a person's name;" hence it is used of being declared to be dedicated to a person, as to the Lord, Act 15:17 ( from Amo 9:12); Jam 2:7; (c) "to call a person by a name by charging him with an offense," as the Pharisees charged Christ with doing His works by the help of Beelzebub, Mat 10:25 (the most authentic reading has epikaleo, for kaleo); (d) "to call upon, invoke;" in the Middle Voice, "to call upon for oneself" (i.e., on one's behalf), Act 7:59, or "to call upon a person as a witness," 2Cr 1:23, or to appeal to an authority, Act 25:11, etc.; (e) "to call upon by way of adoration, making use of the Name of the Lord," Act 2:21; Rom 10:12-14; 2Ti 2:22. .

Link: http://www.blueletterbible.org/tmp_dir/choice/1103453741-2738.html

Traduzione mia:

epi, "su," il no. 1., denota (a) "soprannominare;" (b) "essere chiamato col nome di una persona;" quindi è usato per definire chi è dedicato ad una persona, o al Signore, Atti 15:17 (da Amos 9:12); Giacomo 2:7; (c) "chiamare una persona con un nome offensivo," come i Farisei hanno accusato Cristo di fare le sue opere tramite l'aiuto di Beelzebub, Matteo 10:25 (la lettura più autentica ha epikaleo, per kaleo); (d) "fare appello a, invocare;" nella voce media, "fare appello per se stesso" (cioè, a suo favore), Atti 7:59, o "fare appello ad una persona come testimone," 2Cor 1:23, o fare appello a un'autorità, Atti 25:11, ecc.; (e) "fare appello all'adorazione, facendo uso del Nome del Signore," Atti 2:21; Rom 10:12-14; 2Ti 2:22.

La citazione della WTS è questa:

«Invocare; ... fare appello a un'autorità».

Il dizionario citato per esteso dice: «"fare appello a, invocare;" nella voce media, "fare appello per se stesso" (cioè, a suo favore), Atti 7:59, o "fare appello ad una persona come testimone," 2Cr 1:23, o fare appello a un'autorità, Atti 25:11» (in rosso le parole citate dalla WTS).

Mi pare quindi che Atti 7:59 venga ben distinto dal "fare appello ad un'autorità" di Atti 25:11.
Il modo in cui la WTS cita questo dizionario invece fa pensare che non vi sia differenza fra "invocare" (Gesù) e il "fare appello" (a Cesare).
Il significato del termine epikaleo in queste diverse situazioni, deve essere necessariamente diverso:
Paolo con quel "mi appello" non stava certo "invocando" Cesare.
Mentre Stefano con quelle sue parole ha chiaramente invocato (o "pregato", come ammette la nota in calce della TNM) il Signore Gesù.

Saluti
Achille
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