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I "santi" secondo il geovismo e il cattolicismo

Ultimo Aggiornamento: 25/12/2004 19:33
02/11/2004 13:57
 
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Scelgo di proposito di usare il termine antiquato "cattolicismo" per esprimere il rispetto della par condicio dal momento che, per brevità, mi è comodo definire "geovismo" la dottrina dei Testimoni di Geova. Ne ricavo anche il vantaggio di tirare l'attenzione sul Movimento e quindi addebitare la sua dottrina alla sua Dirigenza invece di far riferimento al popolo dei TG fedeli, quasi che la dottrina derivasse da loro.

I "SANTI" SECONDO LA DOTTRINA GEOVISTA
Mi correggano i TG esperti se sbaglio.
Secondo la dottrina, che il CD dice di ricavare dalla Bibbia, i "santi" sarebbero gli Unti, una categoria di sole 144.001 persone (l'unesima è Gesù stesso Capo degli altri 144.000).
Essi sarebbero qualificati tali per scelta di Geova e non per meriti personali.
Pur se di loro si magnificano ogni tanto le virtù di dedizione, disprezzo della vita donata in sacrificio, umiltà, fedeltà e quant'altro, essi non sono santi per questo motivo. Anzi, moralmente sono peccatori come tutti i TG.
Questa concezione singolare ritengo che derivi da remora ereditata dal protestantesimo (di cui il geovismo è un ramo "degenere" a detta delle grandi Chiese protestanti). La stessa dizione preferita nei loro riguardi che suona "dichiarati giusti" a preferenza di "giustificati" è espressiva della convinzione che essi non ottengono, attraverso il Battesimo (né quello di acqua né quello interiore dello spirito) una rigenerazione, non diventano "nuova creatura" come dice Paolo, realmente giustificati nel senso di essere rinnovati nel fondo, ripuliti, rigenerati, senza ombra di colpa né residua originale né di azioni peccaminose attuali. Essi, secondo il geovismo/protestantesimo, sono bensì "coperti" nelle loro brutture - che restano! - e appunto perciò non possono essere che "dichiarati" legalmente giusti, anche se nella realtà profonda non lo sono poiché restano peccatori e "sporchi".
Questa interpretazione della "giustificazione" (nonostante le chiarissime parole di S. Paolo che parla di nuova creatura) credo che derivi dalla concezione del peccato come "imperfezione fisica" più che come colpa morale spirituale. Se si limita il peccato al solo influsso deleterio sul fisico è evidente che, nonostante ogni forma di battesimo, l'imperfezione fisica e anche quella psicologica, come tendenza al male, rimangono. E perciò, in tal senso, l'uomo resta "peccatore" finché non sarà restaurato dalla risurrezione.
Preciso subito che, per contro, stante tutto questo discorso, secondo la dottrina cattolica il peccato adamico, poiché colpa morale, ha causato come primo danno assoluto la perdita della grazia/vita divina e che la giustificazione cattolica ripristina totalmente con il battesimo, dando alla luce (all'uscita dal fonte battesimale) una nuova creatura del tutto risanata quanto a questo aspetto. Ciò nonostante sia anche permanentemente debilitata nelle sue tendenze al male (per cui la vita cristiana sarà una lotta continua) e deprivata di quelli che sono definiti i "doni preternaturali" che Adamo aveva, tra cui l'immunità dalla malattia, dolore, morte, per cui il fisico anche dell'uomo rinnovato "nella grazia e verità" resta soggetto alla involuzione fino a "tornare polvere".
Nessun merito dunque per essere santi nel geovismo. Nessuna pretesa o diritto possibile per far parte del numero. Geova avrebbe scelto tale classe "dalla fondazione del mondo" e non come singoli individui (che non poteva preconoscere in alcun modo) ma come "classe" indistinta.* Così che Egli (spero che i TG notino il rispetto della "E" maiuscola!) li ha scelti come, dove e quando ha voluto e vuole durante la storia, a partire dalla Pentecoste. E quando un Unto rinuncia Egli lo sostituisce.**
Sugli Unti ci sarebbe da dire molto: il fatto che prima erano creduti l'unica categoria di salvati, poi affiancata (dal 1935) dalla scoperta delle "altre pecore"; il fatto che la loro categoria non dovrebbe "passare del tutto" perché ne deve restare un campionario fino al Dopo Armaghedon; il fatto che la loro unzione è testimoniata loro interiormente dallo/con lo "spirito santo" ed è perciò insindacabile dal di fuori; il fatto che solo loro hanno diritto ad assumere gli "emblemi" del pane e vino durante la Commemorazione poiché solo loro sarebbero stati inseriti da Gesù nel "patto per un regno"; la risurrezione ed entrata nel reame dei cieli nel 1918 di tutti gli unti morti prima di quella data***; la trasformazione istantanea con dono di "corpo spirituale" e assunzione nel Reame dei cieli per gli unti che muoiono dopo il 1918; la loro funzione di Canale della dottrina e della direzione teocratica delegata al Corpo Direttivo di Brooklyn**** e tante altre cose interessantissime...
Ma a noi interessa limitarci per ora alla qualifica di Santi. Come abbiamo spiegato si tratta di santità a cui si dà una accezione molto diversa da quella in uso nella cristianità e nel vocabolario comune.
________________________
* la negazione della prescienza di Geova è motivata dal confonderla con il concetto di "predestinazione" che sarebbe costrittivo della libertà umana e colpevolizzerebbe Geova che, se avesse saputo che Adamo ed Eva avrebbero peccato, avrebbe dato il comando di evitare quel tal peccato predisponendo insieme le cose affinché i suoi figli "si mettessero di sicuro nei guai" (cf Ragioniamo p. 101)
** Ma su questo c'è da fare un discorso critico attento poiché questo schema non sembra sia tanto lineare nella concretezza dei fatti... con tanto di matematica alla mano!
*** E anche qui c'è una incongruenza notevole su cui il CD dovrebbe fornire spiegazioni circa le proprie credenziali e la propria legittimità...
**** Il che a mio avviso costituisce il top delle difficoltà che il CD dovrebbe dipanare poiché coinvolge direttamente la divinità o meno di Geova...


E SECONDO LA DOTTRINA CATTOLICA
Secondo la dottrina, che la Chiesa Cattolica (e anche molte altre Chiese cristiane) dice di ricavare dalla rivelazione, sia essa rivelazione derivante da Traditio Apostolica che dai documenti definiti "Bibbia", la santità ha una duplice accezione:
1)- Una universale, donata: sono Santi tutti i battezzati, poiché il Battesimo non è un simbolo ma un sacramento con cui Dio dona la partecipazione alla vita divina tramite l'inserimento nella Vite/Corpo del suo Figlio Gesù, il quale, santo in quanto Capo del corpo, rende sante tutte le sue membra della sua stessa santità. Ne sono esclusi solo i tralci staccatisi dalla Vite.
Nessuna copertura di brutture dunque. Il Battesimo (e successivamente la Riconciliazione che è il sacramento del perdono) rende l'uomo nuova creatura, bello, immacolato come lo era Adamo non appena uscito dalla mani di Dio Creatore. Si tratta di una santità che va definita "innocenza".

2)- Una selettiva, acquisita: e consiste nella "statura del Cristo" che le persone, grazie al proprio impegno di virtù umane, lasciandosi condurre dalle virtù teologali della Fede/Speranza/Carità costruiscono in se stessi, configurandosi al Modello Gesù e vivendo eroicamente nella grazia di Dio a costo della vita, il loro ruolo di sacerdoti, profeti, re.
Di questo tipo di Santi ve ne sono una schiera innumerevole, di tutte le categorie, età, luoghi geografici e periodi storici. Sono quelli la cui festa, che li accomuna tutti, è celebrata in Italia il primo Novembre (Ognissanti).
Tra di loro la Chiesa ha scelto/sceglie alcuni da proporre ad esempio/emulazione rendendoli Santi "canonizzati", ovvero sui quali essa ha dichiarato, dopo approfondito esame e conferma della firma divina tramite miracoli ottenuti per la loro intercessione, l'eroicità delle virtù esercitata ininterrottamente per un congruo periodo di tempo fino alla morte. Così si posso avere santi canonizzati che in passato hanno trascorso una vita peccaminosa e poi si sono convertiti (Zaccheo, Agostino...).
In paradiso (leggi, saranno ammessi nella gloria di Dio dopo la morte) solo Santi in chiccheri e piattini, cioè senza l'ombra di una qualsivoglia residua adesione interiore al male. Di qui la convinzione che il purgatorio sia la condizione che attende pressoché ogni essere umano prima di poter entrare nel "gaudio del proprio Signore". Purgatorio, ossia condizione esistenziale di purificazione dopo la morte fisica, che attende gente sostanzialmente santa ma ancora bisognosa di un tocco di perfezione finale. L'opposto speculare al santo è il peccatore; l'opposto degli Angeli santi, i Demoni.

In conclusione possiamo dire che nel geovismo santi... si nasce, ma non è vera santità; nel cattolicismo (e penso che in questo posso farmi interprete anche del sentire di tutte le denominazioni della Cristianità) lo si diventa, ed è santità vera.

Il geovismo, a mio modo di vedere pecca su vari fronti in rapporto a questa dottrina biblica:

1) Intende il concetto di "santo" in maniera univoca. Mentre noi accettiamo sia la designazione biblica di "santi" estesa a tutti i battezzati (tratta da Paolo), sia quella... specialistica riservata ai santi in base al proprio comportamento di vita e del loro essere in grazia (concetto che è pure molto sottolineato nella Scrittura, anche veterotestamentaria);

2) Riserva la "santità" alla sola categoria di 144.000 individui, accettando che al fondo restino peccatori. E qui compie sia uno sbaglio esegetico per aver travisato l'interpretazione del numero 144.000 di cui parla Apocalisse, sia perché ammette una santità puramente legale che concede stranamente una "immeritata benignità" divina (deformazione del concetto di "grazia") e una compartecipazione addirittura al Regno a persone non realmente purificate sin nel fondo.

3) Poi vi sono le gratuite stranezze della resurrezione dei Santi nel 1918, la loro obbligatoria dotazione di un "corpo spirituale" ricavata dal travisamento del Paolino "corpo e sangue non possono ereditare il regno di Dio" e altre cose di cui parleremo in altri post, nel dibattito.

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est modus in rebus
02/11/2004 22:40
 
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Il Battesimo, i santi.... da un diverso punto di vista .. cristiano.
Premessa.
Quello che di seguito scriverò non è nato dal desiderio di innescare uno scontro dottrinale con i cattolici, ma è la volontà, e la voglia, di proporre ai TdG ed EX interpretazioni, ed idee che, seppur distanti dal pensiero cattolico, condivido e ritengo sane, oltre al fatto di essere accettate da milioni di cristiani. Al fine di poterli aiutare a conoscere la verità che non è una religione, o una dottrina ma CRISTO

Per gli incontri e scontri con gli amici cattolici credo che già molto si sia detto nella sezione OT del precedente forum, a cui rimando l'eventuale lettore interessato.

Non sono affatto perplesso, che in questa sezione così delicata del forum il moderatore, cattolico apprezzato nel suo ambiente, esponga quale alternativa alle dottrine geoviste, quello in cui crede fermamente. Lo comprendo e lo apprezzo.

Non la considero, quindi, una azione proselita fine a se stessa.
Mi stupirebbe, però, se le accuse di proselitismo venissero mosse nei confronti di chi, come me, vuole offrire ai TdG ed agli ex una “Verità” in cui crede fermamente, seppur diversa dalla cattolica.
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Credo che in molti ci si possa trovare d’accordo sulla “strana “ interpretazione dei TdG in merito al concetto dei Santi (appunto per loro i soli 144.000). Per gli insegnamenti da contrapporre a tale dottrina le “armonie” potrebbero essere decisamente meno, e le interpretazioni diverse.


Mi permetto di riportare alcuni pensieri tratti da fonti cristiane non cattoliche:

(Per il materiale visionabile da pagine web riporterò il solo link )

Santificazione:
Dall’Indice Biblico (Nuova Riveduta – Edizione Società Biblica di Ginevra)
Il termine SANTO significa puro e separato o messo a parte. La santificazione consiste prima di tutto nel riconoscere la volontà di Dio, nel distinguere ciò che è buono e giusto da ciò che è in lui è trasformato all’immagine di Cristo: in questo modo egli tende alla SANTITA (2 Corinzi 7:1; 3:18; 1° Tessalonicesi 4:3-7; 1° Pietro 1:15-16).
Santificare qualcosa o qualcuno significa metterlo a parte per il Signore talvolta dopo averlo purificato (Esodo 20:8; 40:9-15; Levitico 27;16-19; Romani 15:16). La santificazione del credente avviene mediante l’azione della Parola e dello Spirito di Dio (Ebrei 4:12; Giovanni 17:17; 2 Tessalonicesi 2:13)


Da il libro: Il Geova della Torre di Guardia
Sommario al capitolo IX ( I TESTIMONI DI GEOVA E LA NUOVA NASCITA)


Ogni vero cristiano sa che la salvezza è il risultato della rigenerazione operata dallo Spirito Santo di Dio (Giovanni 3.3) che si concretizza mediante il pentimento del peccatore che diviene così una nuova creatura, poiché le cose vecchie sono passate … son diventate nuove (2 Corinzi 5.17). Comprendiamo allora che la nostra rinascita spirituale è avvenuta per l’accettazione di Cristo come nostro Signore e Salvatore, una nascita “dall’alto), una rigenerazione della nostra anima, frutto solo della sovrana grazia di Dio ottenuta per la fede nel “suo amato Figliuolo” (Colossesi 1.13).
Veniamo redenti ci dice la Scrittura, non con “cose corruttibili, con argento o con oro… ma col prezioso sangue di Cristo” (1 Pietro 1.18, 19) che si è dato per il riscatto di tutti (1 Tim. 2:5, 6) ed in sacrificio per i peccati di tutto il mondo (1 Giovanni 2:2).
E la Scrittura non lascia alcun dubbio sulla necessità di questa meravigliosa rinascita per la salvezza eterna dell’uomo (Giovanni 3:5, 6) e sul principio che la redenzione umana avviene unicamente in conseguenza del dono gratuito di Dio (Efesini 2:8, 9) su cui non influisce alcun merito umano. Nessun profondo studioso della Bibbia potrà dubitare di ciò, nemmeno per un istante.
Vi sono naturalmente alcuni gruppi nella cristianità per i quali la nuova nascita è conseguenza del battesimo ricevuto da bambini che a quel momento lava “ dal peccato originale”.
Tale idea non regge, però, da un punto di vista puramente esegetico, all’esame dell’ermeneutica e viene respinta per la sua insostenibilità.
Non si possono negare le parole del Signore Gesù: “Se uno non è nato d’acqua e di Spirito non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3.5) ma risulta chiaro che Egli parlava del battesimo del pentimento e della potenza dello Spirito Santo che avrebbe operato in questo ministerio di rigenerazione che Egli compiva. Ad eccezione del battesimo di pentimento non esisteva alcun altro battesimo e la rigenerazione, secondo ogni criterio logico è cosa completamente diversa da esso. Oggi non vi è più il battesimo di pentimento ma l’uomo deve figuratamene “nascere d’acqua”, ossia pentirsi. Quando questo avviene egli subisce un lavacro per mezzo della Parola (Efesini 5:26) ossia una completa rigenerazione dell’anima attraverso lo Spirito Santo (Tito 3:5). Si ha piena rispondenza allora alla descrizione data da Cristo, di una nascita che avviene per l’acqua ossia mediante il pentimento e lo Spirito, e che porta ad una redenzione totale garantendo la vita eterna nel regno di Dio (Giovanni 3:3, 16, 36: 5:24; 6:47).
Vi sono ancora altri che per facilitare l’intendimento del testo sostengono essere l’acqua e lo Spirito una stessa cosa (“se uno non è nato d’acqua e di Spirito” ecc.). Ma tralasciando le varie spiegazioni date è cosa certa e verità dimostrabile che la nuova nascita è solo per quelli che sono in grado di formulare una decisione di seguire Cristo (“se uno” ecc.) e che siano divenuti maturi per il pentimento del peccato ed una fede a giustizia.
I tentativi dei sostenitori della rigenerazione battesimale, e che vogliono fare di questo passo una prova in favore del battesimo dei bambini e del lavacro mediante l’acqua, non possono annullare al precisa affermazione scritturale. L’acqua non ha di per se mai avuto potere purificatore dei peccati perché com’è detto in Levitico 17:11 “il sangue è quello che fa l’espiazione” e come aggiunge il testo di Ebrei 9:22 “senza spargimento di sangue non c’è remissione”.
(Alcuni citano le parole di Atti 22:17 rivolte a Saulo “Levati e sii battezzato), e lavato dai tuoi peccati” come prova che l’acqua purifica dal peccato. Ma questo testo e quello di Atti 2:38 non possono usarsi a dimostrazione del potere letterale posseduto dall’acqua di mondare dal peccato. Se ciò fosse vero, Paolo avrebbe zelantemente battezzato tutti i suoi convertiti, mentre egli stesso afferma “IO ringrazio Dio che non ho battezzato alcuno di voi, Salvo Crispo e Gaio 1 Corinzi 1:14).

La garanzia della nostra nuova nascita e della nostra presenza nel regno di Dio ci è stata data da Cristo per mezzo dell’offerta da Lui fatta di “un unico sacrificio” (Ebr. 10:12), quello di se stesso “mediante lo Spirito eterno” per “tutto il mondo” (1 Giovanni 2.2).
Rinnegando la rigenerazione apportata dal battesimo, i testimoni di Geova si fanno sostenitori della ortodossia evangelica, ma è chiaro che per essi la nuova nascita è riservata solo ai 144.000 eletti o “Israele spirituale” ed i testimoni di Geova sostengono oggi che solo 17.844 persone sono entrate a far parte di questo gruppo, almeno nella nostra epoca storica. Per i testimoni di Geova quindi, per ereditare la vita eterna non occorre nascer di nuovo, basta essere fedeli sudditi della teocrazia russellista, insegnamento completamente estraneo alla Bibbia e che non trova alcun valido sostegno anche quando i russellisti tentano di trasformare alcuni versetti isolati servendosi del loro sistema abituale di ignorare il contesto.

L’esempio dato da questo abile tentativo dei TdG di travestirsi da seguaci dell’ortodossia evangelica dovrebbe indurre tutti i veri credenti di Cristo a stare in guardia contro la subdola propaganda presentata dalla torre di Guardia.
________________
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25/12/2004 19:33
 
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^___^
Devo dire che sono d'accordo con Alex......[SM=g27828]
Mi sorge solo un dubbio.....
Perchè tanta insistenza nel voler sottolineare una dottrina sui santi diversa da quella che insegna la Chiesa da 2000 anni?
Mi spiego:
le spiegazioni inerenti all'argomento le trovo abbastanza in sintonia con quanto ho appreso... trovo solo stonata l'isistenza nel voler confutare la dottrina cattolica ponendola sullo stesso piano di quella geovista riguardo ai santi......[SM=g27825]

La dottrina sui santi da parte della Chiesa nasce fin dal primo secolo... e abbraccia TUTTI....tutti coloro dei quali noi non ne abbiamo conosciuto neppure l'esistenza, ma che sappiamo essere SANTI davanti a Dio.... non ci sono personalismi e non ci sono categorie di privilegiati....OGNUNO può diventare santo se appunto...NASCE DI NUOVO (tanto per usare un termine caro agli evangelici, ma che comunque è usato anche nel nostro Catechismo), quando preghiamo ricordiamo TUTTI...(e proprio TUTTI) DEI QUALI DIO SOLO HA CONOSCIUTO LA VERA FEDE.....
La santità non è prerogativa di "pochi" poichè NULLA DI CIO' CHE E' IMPURO PUO' ENTRARE NEL REGNO DEI CIELI...vi è dunque un momento in cui questo avviene...Pensiamo ad esempio a quanti (e sono tanti) muoiono ALL'IMPROVVISO...senza aver avuto il tempo,sulla terra di credere fermamente alla nuova nascita, o conversione....che avviene di questa persona?? Assurdo sarebbe pensare a tutti come a dei dannati...e tuttavia la Bibbia parla chiaro però: NULLA DI CIO' CHE E' IMPURO può entrare in Paradiso....
La santità è la strada che ogni uomo perciò DEVE PERCORRERE e questo avviene anche secondo il personale CARISMA che Dio dona....i personali TALENTI.... oppure il riferimento di Mt.25,31 e ss....[SM=g27829]
Oppure sempre come dice Gesù: PUBBLICANI E PROSTITUTE VI PRECEDERANNO NEL REGNO DEI CIELI....questo ci rammenta le sorprese che troveremo lassù.....[SM=g27828]

Insomma...non vedo il paragone delle due dottrine..comprendo l'avere opinioni diverse....ma insomma..insomma..i primi vescovi della Chiesa come i martiri Ireneo,Policarpo,Giustino e affini...ci hanno insegnato molto bene su questa dottrina....[SM=g27827]

_________
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)
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