Il Figlio dell'Uomo adorato

Ricevo da un amico queste interessanti osservazioni:

Teodozione fu tanto scandalizzato dal verbo latreuo (adorare) -utilizzato dalla LXX per il Figlio dell'Uomo (Daniele 7,14)- che scelse di sostituirlo con il più morbido douleuo (venerare, render omaggio, servire).

L'espediente di Teodozione (peraltro autore un'ottima versione greca del libro di Daniele) non raggiunse però l'effetto sperato: affrontando lo studio della lingua ebraica Girolamo scoprì che il testo originale di Daniele 7,14 conteneva parah, verbo aramaico piuttosto raro che indica chiaramente il servizio cultuale e l'adorazione ("parah" è usato solo 10 volte in tutta la Bibbia: 9 volte nel libro di Daniele nel senso di "servire Dio" ed una volta nel libro di Esdra nel senso di ministri di culto "serventi Dio").

Il risultato della ricerca nel sito www.blueletterbible.org del verbo palach: http://www.blueletterbible.org/tmp_dir/words/6/1098636482-5143.html

Achille

[Modificato da Achille Lorenzi 24/10/2004 18.51]

Per chi non conoscesse Teodozione ricordo brevemente che, le poche informazioni in nostro possesseo sulla sua vita, ci dicono che nacque forse nel Ponto (secondo Epifanio) o ad Efeso (secondo Ireneo) e che era stato cristiano della setta di Marcione (che negava, fra l'altro, l'Antico Testamento come Scrittura). Si sarebbe poi convertito al giudaismo oppure, secondo San Girolamo, avrebbe aderito alla setta giudeo-cristiana degli ebioniti (che considerava Gesù un Profeta e osservava la Legge Mosaica, riconoscendo solo una versione ebraica del Vangelo). Studiò la lingua ebraica e tradusse laBibbia durante l'impero di Commodo (fra il 180 ed il 192 d.c.).

Shalom

[Modificato da PFrancesco 24/10/2004 18.56]