per voyager72, che scrive...
>Nulla di nuovo sotto il sole, ma é un comportamento che si vede anche in altre religioni: commetti peccato, poi ti penti, poi commetti un altro peccato, ti penti di nuovo ... E' previsto un limite massimo di pentimenti? Magari potrebbe aver successo una qualche forma di abbonamento: compro cinque peccati, pago in anticipo così costa meno.
In questo modo si possono commettere le più gravi nefandezze,
tanto poi basta pentirsi.
Che fai, ti dai all'umorismo?
Il tuo è un ragionamento che non corrisponde alla psicologia. Pensare in anticipo di fare così, equivale ovviamente a non essere davvero pentito ma ad esprimere solo una formula di rito facendo del pentimento un gesto da teatro. I "pentiti" in religione non sono come i "pentiti" politici che lo fanno per vantaggio. Il pentito per aver peccato è disposto a non avere alcuno sconto.
Pentirsi davvero comporta sincerità e conversione del cuore. E non lo si può fare a comando. Perciò anche se il cattolico ha il sacramento della confessione a cui può ricorrere finché è in vita, il cattolico maturo nella fede sa che il suo futuro pentirsi non dipende dalla sua libertà soltanto, non lo può fare a comando. Dipende da una grazia di Dio e non è mai certo che Lui gliela darà. Nè, se la darà, è certo che l'uomo la accetterà. Il che è ben provato da cristiani che, rifiutando ripetutamente le occasioni di crescita nella santità e accarezzando i loro vizi, si sono come "incartapecoriti" nei loro peccati così che ogni giorno che li incontri sono sempre fissati in quella situazione.
A quel punto solo qualche vicissitudine energica, o le preghiere dei giusti a suo favore, potrebbe (ma non è detto che avvenga) scrollarli, farli "tornare in sè" e dire "mi alzerò e andrò da mio padre"...