22/06/2009 21:03 |
|
| | | Post: 190
| Registrato il: 27/04/2009
| Utente Junior | | OFFLINE | |
|
Mi permetto di esporre la mia esperienza di marito tdg con moglie incredula, per supportare quanto detto da Daniela.
Se è vero che mai nessun anziano o sorvegliante è venuto a dirmi di separarmi da mia moglie, è anche vero che soprattutto i primi tempi, quando la cosiddetta opposizione in famiglia era forte, venivo continuamente "incoraggiato" a far valere la mia autorità riguardo all'educazione del figlio e all'eliminazione di qualsiasi immagine presente in casa, a dispetto delle convinzioni di mia moglie; ergo, se mia moglie non avesse fatto un passo indietro di fronte alle mie prepotenze, prevaricazioni e violenze fortunatamente solo verbali (ma non per questo meno dolorose), come sarebbe andata a finire? se mia moglie non si fosse rassegnata a un marito che passava tutto il tempo libero dal lavoro a predicare, frequentare le adunanze, studiare studiare e ancora studiare, a un marito che la ignorava e la sopportava a malapena perché strumento di Satana per fargli perdere la fede, dove sarebbe oggi il mio matrimonio?
Quindi a volte non c'è bisogno che certe cose vengano suggerite direttamente, basta dare degli input e poi tutto procede entro binari prestabiliti. O guadagni il coniuge, o questo comunque si rassegna, oppure... "caro fratello, tu sei il capofamiglia e hai la responsabilità di tuo figlio e della tua casa": quante volte nei primi tempi mi sono sentito ripetere questa frase. |
|
|