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miracoli a Lourdes visti a "Porta a Porta"

Ultimo Aggiornamento: 08/04/2008 11:54
21/03/2008 16:04
 
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Caro amico Eretikus, devo ammettere che personalmente non sono uno specialista in “miracoli” per cui non sono edotto su ogni singolo fatto miracoloso che si è verificato a Lourdes (anche perché non mi sono mai interessato molto alla cosa). Certo è che così come li avevi descritti tu, i miracoli di cui ci parlavi non potevano rientrare tra quelli che, in base alle norme ufficiali della Chiesa (le attuali sono del 1983, ma riprendono in buona sostanza, aggiornandole, quelle precedentemente in vigore) possono essere ritenuti eventi miracolosi in senso stretto, in quanto queste stabiliscono che uno dei requisiti essenziali per cui una guarigione possa essere ritenuta miracolosa è che questa si svolga in termini rapidi (si dice che le guarigioni devono essere "istantanee" per enfatizzare l'eccezionale rapidità alla quale devono avvenire, rispetto ai casi di guarigioni spontanee, anche se inspiegabili/inspiegate scientificamente). Ovviamente, io mi sono fidato di quanto avevi scritto (ed il mio errore è stato questo...), non andando a verificare i casi di miracolo ai quali ti stavi riferendo e l'esattezza delle informazioni che avevi riportato, ed in quanto queste confliggevano con quanto stabilito dalle precise norme canoniche che regolano questo genere di cose ne ho dedotto che non poteva trattarsi di eventi miracolosi appartenenti al gruppo di quelli ufficialmente riconosciuti dalla speciale Commisione di Lourdes(ed infatti, se le cose fossero andate davvero come tu le hai descritte non si potrebbe parlare di "miracolo", almeno per ciò che concerne le norme canoniche). Ma le cose stanno davvero come ce le hai descritte tu?
Leggiamo i resoconti degli eventi da te menzionati così come vengono riportati nel Sito già da me citato nel mio precedente intervento.
www.tonyassante.com/lourdes/miracoli/indice.htm

Vittorio MICHELI
nato il 6 febbraio 1940, in provincia di Trenta Guarito il 1 giugno 1963 a 23 anni. Miracolo riconosciuto il 26 maggio 1976 da parte di S. Ecc. Mons. Alessandro Gottardi, Arcivescovo di Trento.
Il 16 aprile 1962, mentre era sotto le armi, negli Alpini, Vittorio MICHELI fu ricoverato all’Ospedale militare di Verona per diagnosi e cura di una malattia ancora indeterminata dell’anca sinistra. Dopo molti esami, cure senza successo e una biopsia, il 4 giugno fu diagnosticato un sarcoma dell’anca. Per circa un anno egli gira da un ospedale all’altro, senza che sia mai instaurata una terapia antitumorale, a chirurgica o medica e nemmeno fisioterapica. Per questo l’evoluzione è del tutto cattiva, sia locale che generale, e la distruzione della articolazione coxo-femorale allargata al bacino, diventa totale, quando intraprende un pellegrinaggio a Lourdes, con la sua Diocesi nel giugno 1963. Durante il pellegrinaggio nulla di notevole, se non che viene immerso in Piscina anche se munito di un apparecchio gessato che comprendeva il bacino e l’arto inferiore. Al suo ritorno, si sente meglio, ma deve rientrare in Ospedale militare, poichè era ancora tra gli alpini. Gli sono praticati esami radiologici. Ma in modo difficilmente comprensibile, essi sono male interpretati e ritenuti del tutto identici ai precedenti. Solo dopo 6 mesi ci si rende conto che lo stato generale è eccellente, che i dolori sono cessati, che è possibile che egli cammini e che una ricostruzione ossea, stranamente, si è rifatta (ed i cui primi segni rimontavano a 6 mesi prima). Ritorna a Lourdes ogni anno a cominciare dal 1963 e nel 1967 l’Ufficio Medico ammette che non c’è motivo di attendere ancora a riconoscere che « nessuna spiegazione medica è possibile in questa guarigione ». Nel 1968 il Comitato Internazionale, dopo una relazione del Prof. Saimon rinvia la sua decisione ed è soltanto nel 1971 che il Comitato Medico Internazionale conferma l’opinione dell’Ufficio Medico di Lourdes, ritornando indietro di 8 anni. Il 26 maggio 1976, 13 anni dopo la guarigione, S. Ecc. Mons. Alessandro Gottardi, dopo aver ricevuto un parere favorevole dalla Sua Commissione Canonica, ha dichiarato che in questa guarigione esistono « degli elementi sufficienti al riconoscimento di un intervento speciale della potenza di Dio, Creatore e Padre ». Vittorio MICHELI da allora è venuto assai spesso a Lourdes, come barelliere con l’Ospitalità della sua Diocesi.


Come si evince dalla descrizione del miracolo in oggetto, la guarigione del Micheli rimontava a sei mesi prima rispetto a quando fu diagnosticata, vale a dire al periodo del suo primo pellegrinaggio a Lourdes (dopo il quale egli già si sentiva meglio, ma fu costretto a rientrare in un ospedale militare in quanto era un alpino, e all'ospedale i medici sbagliarono nel valutare l'esito delle radiografie che gli furono fatte). Il Micheli, con tutta probabilità, era guarito già mesi prima che i nuovi esami ne verificassero l’avvenuta guarigione (i cui tempi però non è possibile stabilire con precisione, visto che gli esami a cui era stato sottoposto al ritorno da Lourdes erano stati male interpretati) ed i medici furono costretti a ripetere gli esami clinici proprio per il fatto che il suo quadro sintomatico non era confacente con la diagnosi del suo male (ed è probabile che i medici si decisero a ripetere gli esami dopo un periodo di diverse settimane dal momento in cui il soggetto non mostrava più alcun sintomo della malattia, in quanto è risaputo che i malati, anche quelli gravissimi, possono avere degli alti e bassi... e gli alti possono durare anche per parecchi giorni consecutivi, tanto da indurre i medesimi a false speranze).
Per sapere, comunque, in base a quali precisi elementi la commissione ha ritenuto questa guarigione miracolosa dovrei poter leggere la dichiarazione ufficiale sul caso della medesima. Una cosa è certa: la norma palra chiaro: una guarigione per essere miracolosa deve verificarsi in tempi rapidi.
Sul senso in cui la guarigione si dice “perfetta” mi sono dilungato nel mio post precedente (che un segno del male guarito rimanga sul corpo del miracolato è per alcuni teologi una elemento essenziale del miracolo stesso, una testimonianza viva dell'opera di Dio nella carne di colui che il suo intervento ha salvato).


Marie BIGOT
nata il 7 dicembre 1922. Guarita l'8 ottobre 1853 e l'8-10 ottobre 1954 a 31 e 32 anni d'età. Miracolo riconosciuto il 15 agosto 1956 da parte di S. Em. il Sign. Card. Clément Roques, Arcivescovo di Rennes.
La storia medica di Marie BIGOT è molto complessa e molto lunga. Nella sua infanzia è stata malaticcia. Più volte è stata ricoverata d’urgenza. Nell’aprile 1951, la sua vista già cattiva, è improvvisamente ridotta a 3/10 non migliorabili. Qualche settimana dopo, viene colta da una sinusite frontale destra che rapidamente, e malgrado le cure, peggiora poiché intervengono dei segni di meningo-encefalite. Il 14 aprile 1951 viene trasferita presso il reparto di neuro-chirurgia dove una serie di esami portano il Prof. Ferey a praticare un intervento intracranico, il 29 aprile 1951 solo così si arriva ad una diagnosi aracnoidite della fossa posteriore con aderenze. Viene dimessa il 23 maggio 1951, emiplegica, sorda a destra, con un visus di 1/200 a destra e 2/100 a sinistra. Essa è costretta alletto, e pensa di studiare la lettura Braille; sopravvive in qualche modo. Nell’agosto 1952 viene accertata la cecità dall’occhio destro e il visus è ridotto ad 1/100 a sinistra. Marie BIGOT arriva a Lourdes nell’ottobre deI 1952, per la prima volta con il Pellegrinaggio del Rosario. Nessun miglioramento, nonostante le sue speranze l’anno seguente trascorre ancora nel buio, nel silenzio, e nella miseria fisica! Nell’ottobre 1953, nuovo pellegrinaggio ed essa riacquista la possibilità di camminare. Nel 1954, l‘8 ottobre, alla fine della Processione del Santissimo Sacramento essa riacquista un udito normale, e nel viaggio di ritorno, in treno, anche la vista (confermato da specialisti nel novembre 1954 e nel febbraio 1955). L’8 ottobre 1955 all’Ufficio Medico la sua guarigione è riconosciuta come inspiegabile e la sua pratica viene trasmessa al Comitato Medico Internazionale. Il relatore, Prof. Thiébaut, propone, il 18 marzo 1956, come conclusioni « Le guarigioni improvvise della sordità, poi della cecità che rimontavano a più di due anni non si possono spiegare come avvenute naturalmente ». Dopo aver nominata, il 5 giugno 1956, una Commissione Canonica e dopo aver preso conoscenza delle sue conclusioni, S. Em. il Sign. Card. Clément Roques, il 15 agosto 1956, emana il suo giudizio e dich iara che « la guarigione è miracolosa e deve essere attribuita ad un intervento speciale di Dio per l’intercessione della Beata Vergine Maria ». Dopo di allora sono veramente rare le annate nelle quali Marie BIGOT non è venuta a Lourdes. Ora è una sessantenne sempre pronta a rendere un servizio.


Il grassetto è mio.
Come si evince dalla descrizione qui non si tratta di lunghi processi di guarigione (come li avevi descritti tu), ma di varie guarigioni repentine succedutesi a distanza di tempo durante vari pellegrinaggi.


Per il resto...... considerato il flebile spessore, vedrò che fare.



Una facile battuta per svicolare da una situazione forse non così facile…

[Modificato da Trianello 22/03/2008 16:33]

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

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