*** g85 22/10 Un edificio storico diventa una Sala dei Congressi dei testimoni di Geova ***
Un edificio storico diventa una Sala dei Congressi dei testimoni di Geova
QUANDO il 24 marzo 1928 venne inaugurato, il nuovo Stanley Theater ubicato in Journal Square, una piazza di Jersey City, era uno dei più grandi teatri degli Stati Uniti. Fu molto elogiato per la sua bellezza, in particolare il raffinato interno coi suoi motivi architettonici italiani. “Chi è stato in Italia, . . . dove le ville pittoresche e le signorili case di campagna ci rammentano la gloria artistica che un tempo contrassegnò Roma”, osservò nei primi tempi un cronista, “può farsi un’idea dell’interno di questo nuovo Stanley Theatre”.
Ma dopo molti anni di cinema e di rappresentazioni teatrali, il magnifico Stanley cominciò a decadere. I progetti per ristrutturarlo ricavandone cinque miniteatri, o di raderlo al suolo e di costruire al suo posto un palazzo adibito a uffici, non vennero mai realizzati. Poi il 12 maggio 1981 per lo Stanley Theater le cose cambiarono. Fu iscritto nel Registro dei luoghi storici del New Jersey.
A quel punto però lo Stanley era caduto in disuso e aveva un disperato bisogno di riparazioni. Alcune sezioni del seminterrato sotto il palco erano coperte da oltre mezzo metro d’acqua. L’ottone e il rame lavorato che ornavano porte e finestre erano coperti da strati di vernice e di sporcizia. I motivi architettonici dell’interno erano anneriti dalla nicotina e dalla polvere di 50 anni. Le poltroncine erano macchiate, strappate o lacerate. Gli enormi lampadari avevano perso il loro splendore nascosto sotto strati di sudiciume. Nel 1982 lo Stanley fu messo in vendita. Essendosi resi conto che era proprio quello di cui avevano bisogno per le loro assemblee di circoscrizione, nel novembre del 1983 i testimoni di Geova lo comprarono.
Sorsero difficoltà. Le autorità municipali sostennero che lo Stanley non doveva essere usato per fini religiosi. Permisero comunque ai Testimoni di riparare il tetto e la caldaia. Ma quando i Testimoni chiesero l’autorizzazione per rimodernare i bagni, sostituire l’impianto elettrico e quello idraulico, il permesso fu negato. Nel settembre del 1984 la cosa fu discussa davanti a una corte federale. I Testimoni sostennero che il vero pomo della discordia era il fatto che il sindaco della città non voleva i testimoni di Geova in Journal Square. Intendeva utilizzare l’edificio per altri scopi. Il sindaco e altri furono citati per avere calpestato i diritti costituzionali dei Testimoni.
Il giudice Debevoise, in un parere attentamente meditato, disse che le riparazioni all’impianto elettrico e a quello idraulico dovevano essere effettuate e che lo scopo dello Stanley “rientra chiaramente nell’uso consentito di sala dei congressi”. Giungendo al punto cruciale della questione, scriveva: “Nel pantheon dei diritti civili garantiti dalla Costituzione degli Stati Uniti un posto elevato è occupato dal diritto d’essere esenti da leggi che vietino il libero esercizio della religione o che limitino la libertà di parola. . . . In questo caso i querelanti [i Testimoni] cercano di praticare, insegnare e proclamare le loro credenze religiose servendosi di un edificio che ritengono molto adatto allo scopo”.
Il giudice Debevoise aggiunse che se il comune ricorreva in appello contro la sentenza, “a un’udienza finale i querelanti stabiliranno probabilmente che il modo in cui Jersey City interpreta e applica le sue norme del piano regolatore calpesta in maniera incostituzionale la libertà religiosa dei querelanti”. Dopo di che le autorità municipali smisero di fare opposizione.
Ora si presentava ai Testimoni un’impresa non indifferente: completare la ristrutturazione dello Stanley entro il 7 settembre 1985, giorno della dedicazione, che sarebbe stata seguita, l’indomani, dalla cerimonia della consegna dei diplomi ai missionari della 79a classe della Scuola di Galaad (Watchtower Bible School of Gilead). Con soli nove mesi per portare a termine questa colossale impresa, essi “partirono a tutta birra”.
Migliaia di lavoratori volontari affluirono allo Stanley trasformandolo in un alveare di attività. Operai specializzati offrirono i loro servizi per i lavori di verniciatura, intonacatura, carpenteria e per l’installazione dell’impianto idraulico ed elettrico. I dettagli di cui ci si è dovuti occupare sono stati talmente tanti che lo spazio non ci permette di menzionare tutto quello che è stato fatto da questi volontari, i quali hanno lavorato a lungo, giorno e sera, per periodi di settimane e di mesi. Le foto di cui è corredato questo articolo danno un’idea dell’enorme trasformazione avvenuta.
Venne predisposto il seguente programma: 17 e 18 agosto 1985: assemblea di circoscrizione dei testimoni di Geova. 30 e 31 agosto: il teatro è aperto ai visitatori delle comunità dei dintorni. 7 settembre: il teatro con 4.300 posti viene dedicato come Sala dei Congressi dei Testimoni di Geova. 8 settembre: consegna dei diplomi alla 79a classe della Scuola di Galaad.
Ora Jersey City può vantare una delle più belle sale dei congressi degli Stati Uniti. Non solo lo splendore di un tempo le è stato restituito, ma è stato accresciuto. La sua più grande funzione sarà quella d’essere ora impiegata per riflettere la gloria del Sovrano Signore e Creatore dell’universo, Geova Dio.
[Riquadro a pagina 27]
Lettera di un lettore pubblicata dal Jersey Journal
“I testimoni di Geova di Jersey City sono oltre 4.000. Sono entusiasti, dotati di uno straordinario spirito di cooperazione e autonomi. Sono tutti volontari e lavorano per una causa in cui credono profondamente . . .
“Mentre li osservavo procedere nei lavori allo Stanley Theater di Jersey City, notai che erano decisi a non considerare nessun prezzo troppo alto per il raggiungimento dei loro particolari ideali.
“Lo Stanley Theater sarà un monumento alla dedizione sorta da quella forza d’animo che nasce dalla frequente avversità. Il teatro traboccava di quel sentimento di premura che di rado viene a galla in questo tempo di cinismo, materialismo e sospetto.
“La Sala dei Congressi dei testimoni di Geova dello Stanley Theater di Jersey City diventerà immancabilmente una pietra miliare. Dovrebbe fare onore alla comunità.
“Sono combattenti religiosi di prima classe e una luce che splende in un mondo molto spesso tenebroso.
“Jersey City dovrebbe essere fiera di loro; sono un vantaggio per la città”. [C. T. P., Jersey City]” — The Jersey Journal, 25 luglio 1985, pagina 21