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LE DOMANDE DEI BAMBINI SULLA VITA E SULLA MORTE

Ultimo Aggiornamento: 21/03/2007 22:46
12/03/2007 14:59
 
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So già che qualche cevellone del sito mi redarguirà in merito dicendommi che avrei dovuto leggere li... o la.... sulla cartella di.. ecc. ecc. ma io non dispongo di molto tempo purtroppo e quindi mi scuso in anticipo se lancio un argomento che è già stato trattato tritto e ritritto. Anzi ringrazio chi mi indirizzerà laddove avete già illuminato altri.

[SM=x570866] Sono davvero nei guai perchè come ex tdg possego un retaggio culturale religioso un pochino avariato ed anche oramai stantio visto i 14 anni passati dalla disassociazione; come altra "cosa" (cioè non sto più attaccata a nessuna religione in particolare a causa dell'abbuffata TdG), non posseggo le risposte adatte a rispondere a quesiti importantissimi che oramai da tempo mi fanno i miei figli 13 - 10 - 7 anni. A livelli diversi ovviamente ma sempre più spesso mi chiedono :

a) cosa succede dopo la morte ... e qui è dura hanno la nonna e lo zio (mia mamma e mio fratello ancora ferventi TdG) che danno la loro versione dei fatti e poi si trovano una mamma che tentenna e cerca di arrabattare qua e la delle spiegazioni per lo più filosofiche ma davvero poco convinccenti. I piccoletti mi fanno notare che uno che muore si distrugge dentro la tomba e se è morto il cervello non gli funziona quindi se non gli va più che resta di lui??? [SM=x570872] (vorrei vomitare)
b) vedendo varie cose alla Tv che ultimamente spaccia come nulla fosse storie letteralmente dell'altro mondo, quali fantasmi che prima di andare verso la luce parlano ancora un pò per riconciliarsi con i morti e similari ecc..., mi chiedono che cosa sia restato del famoso morto putrefatto della tomba.
c) Ma a catechismo che cavolo gli insegnano!!!! Poi ho io le patate bollenti. Non li convincono per nulla!!! Mentre mia madre si che li sta convincendo. E già perchè io da idiota non ho cutura in proposito. [SM=x570866]
Qualcuno mi aiuta per favore???? [SM=x570881]

Grazie mille (questo è solo un sassolino dei vari argomenti che devo sempre trattare perchè ho dall'altra parte due bravi TdG che non posso eliminare dato che sono mia madre e mio fratello e dato si che sono nonna e zio che i miei figli amano e che non voglio che sia diversamente........dura lex)

Ciao
Elisa

[Modificato da majo.RAFFA 12/03/2007 15.00]

[Modificato da majo.RAFFA 12/03/2007 15.04]

MAJO - "don't worry be happy"
13/03/2007 23:52
 
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Risposte semplici a problemi complessi, ci proviamo:


cosa succede dopo la morte ... e qui è dura hanno la nonna e lo zio (mia mamma e mio fratello ancora ferventi TdG) che danno la loro versione dei fatti e poi si trovano una mamma che tentenna e cerca di arrabattare qua e la delle spiegazioni per lo più filosofiche ma davvero poco convinccenti. I piccoletti mi fanno notare che uno che muore si distrugge dentro la tomba e se è morto il cervello non gli funziona quindi se non gli va più che resta di lui???



Se tu scrivi una poesia su un foglio, poi bruci il foglio, bruci forse anche la poesia? No. Tanto è vero che poi la poesia puoi scriverla su un altro foglio e sarà sempre la stessa poesia e non un’altra: la poesia in sé, infatti, è un qualcosa di immateriale. Ora la nostra testa è piena di idee, di ricordi, di poesie, tutte cose che non sono materiali, tanto è vero che possiamo comunicarle tra di noi senza dover cederci l’un l’altro dei pezzi dei nostri cervelli. Quindi, la fine del nostro corpo non implica necessariamente che questa nostra parte “spirituale” (che comprende anche il nostro saperci esistenti) finisca con esso. Del resto, se di noi non rimanesse proprio nulla alla nostra morte, Dio non potrebbe nemmeno resuscitarci, ma al massimo potrebbe ricreare un altro individuo identico a noi nel Nuovo Mondo, così come se la poesia finisse bruciata col foglio di cui sopra nessuno potrebbe riscrivere la stessa identica poesia, ma un’altra identica alla precedente che non sarebbe però la precedente.


b) vedendo varie cose alla Tv che ultimamente spaccia come nulla fosse storie letteralmente dell'altro mondo, quali fantasmi che prima di andare verso la luce parlano ancora un pò per riconciliarsi con i morti e similari ecc..., mi chiedono che cosa sia restato del famoso morto putrefatto della tomba.



I fantasmi non esistono. Qui c’è solo la fantasia degli autori a lavoro.


c) Ma a catechismo che cavolo gli insegnano!!!! Poi ho io le patate bollenti. Non li convincono per nulla!!! Mentre mia madre si che li sta convincendo. E già perchè io da idiota non ho cutura in proposito.



Il problema sta proprio nel fatto che per argomentare sull’immortalità dell’anima in modo efficace c’è bisogno di ricorrere a nozioni complesse che non sono alla portata dei bambini. Mentre i TdG hanno risposte semplicissime per ogni cosa, risposte che chiunque può capire (compresi i bambini)… anche se, alla resa dei conti, risultano altamente insoddisfacenti per una persona che abbia la tendenza a specularci sopra. Ed ecco il perché del divieto per tutti i TdG di studiare la satanica filosofia.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

14/03/2007 06:20
 
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Un aiuto. Io ci provo così, e senza fare il "cervellone"
Satanica filosofia?
Questa è una scemenza tutta geovista sia perché lo stesso San Paolo faceva filosofia, sia perché la fa il CD dei TG quando dice "ragioniamo", sia perché tutti fanno filosofia anche se non vogliono. Comunque proviamo con la Bibbia...

- E' stabilito per gli uomini che si muore una volta sola dopodiché il giudizio (è San Paolo, cércatelo). Quindi quando si muore si resta vivi per ricevere il giudizio di Dio, il che significa trovarsi al suo cospetto in un mondo che non è più quello in cui ci si relaziona tramite il corpo. Il mondo spirituale appunto, come dice Trianello, quello fatto di quelle cosine così evanescenti (come lo sono i pensieri e gli atti di volontà) ma così potenti da essere capaci di dirigere tutto il mondo materiale a partire dalle labbra che possono a comando dello spirito dare un bacio o un morso, e dalla mano che può fare una carezza o dare un pugno.
E quando uno ha le idee fisse altro che evanescenza! Gesù direbbe che è più facile spostare una montagna che schiodarlo dalle sue idee...


Muori, il cervello va in pappa... vomiti?
Ma il cervello non è lo spirito ma solo uno strumento che serve a trasmettere gli imput dello spirito al corpo tramite il sistema nervoso e muscoli. Le nostre idee non abitano fisicamente nei neuroni. Sono immateriali (sarebbe infatti complicato far entrare materialmente il Colosseo nella mente) e perciò devono "risiedere" in una facoltà adatta a loro: lo spirito, altrimenti detto "anima". E quando muore il corpo...anzi proviamo anche qui con la Bibbia, va...

- "Non temete coloro che possono uccidere il corpo ma non possono..." (chi cerca trova).

Simpatica-mente
Bery
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est modus in rebus
14/03/2007 10:49
 
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Aiutino piccolo piccolo...

E' stabilito per gli uomini che si muore una volta sola dopodiché il giudizio (è San Paolo, cércatelo)


Aiutino piccolo piccolo n. 1: E' la lettera agli Ebrei 9: 27

Non temete coloro che possono uccidere il corpo ma non possono..." (chi cerca trova).


Aiutino piccolo piccolo n. 2: E' vangelo secondo Matteo 10:28

Non dire a nessuno degli aiutini piccoli piccoli che ti ho dato [SM=g27832] Ricordati però che servono per cercare con velocità ma non ti esimono dall'andare ad approfondire la faccenda... Confida anche nell'intelligenza dei tuoi piccoli... saranno piccoli, ma riescono a capire molto più di quello che pensiamo... io me ne accorgo con mia sorella (anni 13)

Ogni bene
Marcu

[Modificato da =Marcuccio= 14/03/2007 10.50]

15/03/2007 15:23
 
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GRAZIE!!
Grazie ragazzi a tutti e tre. Ogni uno di voi ha decisamente contribuito a darmi delle idee su cui lavorare. Bella l'idea della poeia su di un foglio facile anche da far capire, la uso subito subito.
Se poi qualcun altro vuole dare altri contributi semplici ma simbologicamente chiari da trasferire ai bambini lo ringrazio sin d'ora.

Sapete è un problema di oggi per chi è genitore avere a che fare con i bambini allorchè ti fanno domande sulla vita e sulla morte. Loro sono oramai plagiatissimi dalle fantasie di Matrix ed affini e confusissimi su che cosa pensare. Allo stesso tempo sono spaventati perchè molto spesso i loro genitori non li sanno aiutare. Infatti anche i genitori avrebbero bisogno di aiuto. Io credo che sia da qui che parte poi la capacità di avvicinarsi insieme come famiglia seriamente a Dio perchè lo vediamo finalmente raggiungibile.
Pensare sempre che ogni discorso oltre alle 4 dimensioni carnali sia difficile e ferrugginoso non è poi così utile. Anzi a volte ti scoraggia e ti porta sempre più a pensare che forse non serve immaginare nulla perchè il nulla c'è dopo di noi.
Sarebbe bello che qualche acculturato cervellone che scrive davvero bene su questo forum si spendesse per dare dei dic tact utili a noi poveri genitori ignoranti, per quelle sanguisughe di sapere che sono i nostri amatissimi figli!!!

Ciao e buona giornata!!

Elisa

[SM=x570892] [SM=x570889]

[Modificato da majo.RAFFA 15/03/2007 15.25]

MAJO - "don't worry be happy"
16/03/2007 05:59
 
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Carissima
Rispondendo alle ultime righe e sforzandomi di non fare il cervellone (i cervelloni a volte non sono tanto chiari) io sto lavorando a un thread ove colloquieranno padre e figlio TG ma aperti al pluralismo, cioè lui a considerare con intelligenza e serietà le osservazioni del figlio e il figlio aperto a ciò che sente dalla catechista di parrocchia che si confronta con la dottrina geovista.L'unico limite starà nel fatto che, per rispetto alla finalità del forum, il taglio sarà comunque critico della dottrina geovista più che propositivo di quella cattolica (sarebbe strumentalizzante proselitismo!) che verrà comunicata solo di riflesso e senza gli approfondimenti fondanti che si possono avere su un forum non finalizzato.
Ma penso che ne potrai trarre comunque delle dritte utili a una tua ricerca. Sei tu che poi dovrai sminuzzarle ai figli.

Mille catechesi fatte da altri non valgono una parola detta dalla mamma.
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est modus in rebus
16/03/2007 09:47
 
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Mille catechesi fatte da altri non valgono una parola detta dalla mamma.



Amen. [SM=g27822]

Michele
"Conosco la metà di voi soltanto a metà; e nutro, per meno della metà di voi, metà dell'affetto che meritate". (Bilbo Baggins)


17/03/2007 09:55
 
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Re: Carissima

Scritto da: berescitte 16/03/2007 5.59
io sto lavorando a un thread ove colloquieranno padre e figlio TG

Mi interessa fammi sapere dove e quando!!!

Grazie!!

Elisa [SM=x570879]
MAJO - "don't worry be happy"
17/03/2007 15:36
 
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Qualche riflessione sulla nostra ri-nascita!!!!
Carissima MAJO.RAFFA,
ho letto il tuo appello e così ho pensato di dare anch’io un piccolo contribuito per fare un po’ più di luce sul mistero della morte con l’aiuto di un racconto e di due metafore. Sono padre di un bambino di quasi 5 anni e di una bambina di poco più di 2 anni e posso capire che certi argomenti non sono facili da trattare...non che siano argomenti che usualmente tratto con i miei figli - non ancora, almeno. Ma quando è capitato di discorrere con amici sulla morte e sul fatto che l’evento porti una fatale e momentanea separazione, ho visto Fausto Maria un po’ turbato. Inevitabilmente, qualche domanda sull’argomento è stata fatta...mi aspetto di riceverne altre! La morte è un evento che fa parte di quel dono straordinario, di quella magnifica avventura che è la Vita e va accettato come un qualcosa di naturale. Certo, in una società come quella dei nostri tempi in cui tutti devono essere belli, efficienti, atletici e sempre in salute parlare di morte mette a dir poco a disagio…personalmente, penso che ragazzi giovani come i tuoi figli dovrebbero assaporare di più il gusto del vivere. Ma è anche vero che la morte ci viene servita tutti i giorni dai media ed è presente nella quotidianità della nostra esistenza; pertanto, non possiamo essere indifferenti alle loro legittime domande sull’argomento. Scusa la mia divagazione, la brevità – seppur sia una meta raggiunta in diverse occasioni – non è una mia caratteristica!!!! Ma ti avevo promesso un racconto...

IL PONTE

Un contadino e il suo bambino erano in cammino verso un paese vicino, per la fiera annuale. La strada passava sopra un ponticello di pietra sgretolato e traballante per il fiume in piena. Il bambino si spaventò. “Papà, pensi che il ponte reggerà?”, domando.
Il padre rispose: “Ti terrò per mano, figlio mio”.
E il bambino mise la sua mano in quella del padre. Con molta cautela attraversò il ponte a fianco di suo padre e giunsero a destinazione. Ritornarono che calava la sera. Mentre camminavano, il piccolo chiese: “E il fiume, papà? Come faremo ad attraversare quel ponte pericolante? Ho paura!”.
L’uomo forte e robusto prese in braccio il piccolino e gli disse: “Resta qui fra le mie braccia e sarai al sicuro”.
Mentre il contadino avanzava col suo prezioso fardello, il bambino si addormentò profondamente. Il mattino seguente il piccolo si svegliò e si ritrovò sano e salvo nel suo lettino, a casa. La luce del sole filtrava attraverso la finestra. Non si era neppure accorto di essere stato trasportato al di là del ponte, sopra il torrente impetuoso.
Questa è la morte.
[SM=g27818]

Volendo ricorrere a delle metafore, posso suggerirti di paragonare il momento del trapasso con quello della nascita di un neonato. Il paragone, per chi crede, non è così contraddittorio come sembra; infatti, il feto crescendo nel grembo materno si sviluppa dentro la placenta; essa rappresenta il suo mondo: lì, si nutre tramite il cordone ombelicale; lì, dorme; lì, si muove; lì, avvengono gli scambi ormonali, ematici ed emozionali con la propria madre; lì, percepisce i rumori del mondo esterno e con essi anche la voce del padre e della stessa madre. Non li vede, ma ha la percezione della loro esistenza. Per poterli vedere in faccia è necessario che il feto “muoia” alla sua condizione per diventare neonato; deve, cioè, uscire dalla placenta, dal grembo materno ed entrare in un altro mondo che gli permetta di vivere la sua condizione umana. La sua vita non è finita, è solo trasformata! Così è per tutti noi; siamo immersi in questa gigantesca placenta che è il mondo e l’Universo così com’è conosciuto. In questo mondo ci muoviamo, mangiamo, dormiamo, lavoriamo, studiamo, amiamo, stringiamo relazioni ed avvertiamo anche la presenza del nostro Padre; per poterlo vedere in faccia c’è bisogno di passare da questa vita ad un'altra. Occorre morire a questa condizione per acquisirne un’altra che è il proseguimento di questa vita, ma trasformata in qualcos’altro di più bello e di più completo (infatti, il feto non potrebbe andare al cinema, pensare, inventare, amare, gioire, soffrire, correre, giocare, studiare, sposarsi, avere figli...se rimanesse allo stato di feto; non potrebbe in tal modo VIVERE LA VITA CHE L’ASPETTA!). [SM=g27823]

Altro esempio ce l’offre la natura osservando il bruco che dopo aver vissuto sugli alberi ed essersi nutrito di foglie, si richiude in un bozzolo per un determinato periodo di tempo, durante il quale la sua vita è sospesa, per uscirne,poi, fuori dopo essere diventato una farfalla. Questa farfalla, ricordiamolo, è lo stesso bruco peloso e un po’ "bruttarello" che avevamo visto sui rami dell’albero; non è morto (semmai, è morto come bruco), ma trasformato!!!!!

Inoltre, ti ricordo che san Francesco chiamava la Morte con l’appellativo di “sorella” e che un filosofo, di cui non ricordo ora il nome (forse, Socrate?), ha affermato che: “Non bisogna avere paura della morte; perché quando noi ci siamo, lei non c’è e quando lei c’è noi...non ci siamo”!!!!! [SM=g27828]

Per concludere, è da diverso tempo che penso e ripenso a come si presenterà a me la signora morte...la tradizione vuole che essa si presenti a noi come un terrificante scheletro che suscita terrore e spavento coperto da un nero mantello e con in mano una grande falce. Ma è proprio così? E se essa, in realtà, fosse una leggiadra, delicata e bellissima fanciulla o anche un giovane affascinante, prestante nel fisico e di bell’aspetto che prendendoci per mano ci accompagna fino alla nostra vera casa dove sulla soglia il nostro Papà gioiosamente ci attende per abbracciarci con infinito amore?...Non è un’idea così tanto assurda, visto che qualcosa di simile è stato portato sul grande schermo, al cinema, qualche anno fa; il titolo del film era: “Vi presento John Black”, dove un affascinante e bellissimo Brad Pitt impersonava l’Angelo della Morte venuto sulla terra per accompagnare nel suo ultimo viaggio un ricco uomo d’affari impersonato da Anthony Hopkins...Sinceramente, quando sarà il momento, non saprei proprio dire di no ad una “compagna di viaggio”che avesse i tratti somatici ed il fascino di una Monica Bellucci o di una Katherine Hepburn!!!! [SM=g27835]

Spero di essere stato di qualche aiuto e di rileggerci alla prossima! [SM=g27811]

Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
-------------------
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.

[Modificato da !Freddie! 17/03/2007 15.43]

17/03/2007 16:07
 
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ciao freddie!!!molto bello il tuo post mette una certa "calma"sull argomento morte!in effetti e piu bello vedere la morte cosi....che come la pensano i tg quando dicono che dopo non ce proprio nulla...il vuoto l inesistenza spaventa molto......pero mi chiedevo.....:tu dici:

"
Per concludere, è da diverso tempo che penso e ripenso a come si presenterà a me la signora morte...la tradizione vuole che essa si presenti a noi come un terrificante scheletro che suscita terrore e spavento coperto da un nero mantello e con in mano una grande falce. Ma è proprio così? E se essa, in realtà, fosse una leggiadra, delicata e bellissima fanciulla o anche un giovane affascinante, prestante nel fisico e di bell’aspetto che prendendoci per mano ci accompagna fino alla nostra vera casa dove sulla soglia il nostro Papà gioiosamente ci attende per abbracciarci con infinito amore?...Non è un’idea così tanto assurda, visto che qualcosa di simile è stato portato sul grande schermo, al cinema, qualche anno fa; il titolo del film era: “Vi presento John Black”, dove un affascinante e bellissimo Brad Pitt impersonava l’Angelo della Morte venuto sulla terra per accompagnare nel suo ultimo viaggio un ricco uomo d’affari impersonato da Anthony Hopkins...Sinceramente, quando sarà il momento, non saprei proprio dire di no ad una “compagna di viaggio”che avesse i tratti somatici ed il fascino di una Monica Bellucci o di una Katherine Hepburn!!!! "

e per coloro che fanno una brutta morte violenta e un trapasso brutto non tutti muoiono nel loro lettino e in vecchiaia....magari fosse cosi per tutti!!!ciau!!!
17/03/2007 16:44
 
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Non male l'osservazione!...
Carissima MILKY WAY,
confesso che rileggendo il finale del mio post posso aver dato la sensazione di considerare solo la situazione di quanti hanno la possibilità di affrontare l'ineluttabile evento nel proprio letto attorniato da familiari ed amici con il conforto dei sacramenti...La realtà ci apre gli occhi su molteplici circostanze che testimoniano anche trapassi violenti (penso alle morti avvenute in incidenti stradali e nelle azioni di guerra; alle morti di mafia, camorra; alle morti "bianche" e a quanti si trovano agonizzanti su un letto di ospedale; alle morti per droga e per malattie incurabili...). Ritengo che questi ed altri esempi attengono al modo con cui una persona lascia questo mondo; ciò non toglie che ognuno di noi possa già ora prepararsi con la mente e lo spirito al fatidico momento, in qualunque modo e in qualunque tempo questo avvenga. [SM=g27818]
Io stesso non so se oggi, uscendo di casa, rientrerò con le mie gambe o se non stia covando qualche malattia incurabile o se domani mi risveglierò nel mio letto. [SM=g27829]
Qualcuno ha scritto che bisogna vivere ogni giorno come se fosse il primo e l'ultimo della nostra vita...
Quanti di noi sono capaci di ciò? [SM=x570868]

Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.
17/03/2007 17:42
 
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Inoltre, ti ricordo che san Francesco chiamava la Morte con l’appellativo di “sorella” e che un filosofo, di cui non ricordo ora il nome (forse, Socrate?), ha affermato che: “Non bisogna avere paura della morte; perché quando noi ci siamo, lei non c’è e quando lei c’è noi...non ci siamo”!!!!!


Il filosofo di cui tu parli è Epicuro, il quale sosteneva che il male che deriva dal timore della morte è assurdo, in quanto la morte implica il venire meno di tutte le sensazioni e, pertanto, anche delle sensazioni spiacevoli. Dove c'è l'uomo, infatti, non c'è la morte e dove c'è la morte non c'è l'uomo... ma come mi disse una volta mia sorella "Sarà ma la morte mi fa paura lo stesso..." come darle torto? Anche se non è la morte in sè, ma il morire che fa paura perchè la morte non l'ha provata mai nessuno ecc... ecc... ma sono discorsi in cui non entrerò... non vi preoccupate

Ogni bene
Marcu
17/03/2007 20:33
 
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Grazie per la precisazione!
Carissimo MARCUCCIO,
ti ringrazio per l'intervento sempre puntuale ed esaustivo volto a diradare qualche banco di "nebbia" dai miei ricordi scolastici.
Per quanto riguarda l'affermazione di tua sorella, non mi sentirei di darle del tutto torto. L'uomo ha sempre paura dell'ignoto e di ciò che non conosce; immagino l'angoscia e il timore che attanagliò i primi marinai che attraversarono le Colonne d'Ercole, immaginando chissà quali mostri marini li attendevano per trascinarli nei profondi fondali dell'Oceano o la preoccupazione e l'ansia dei primi cosmonauti che partirono dalla Terra per volare nello Spazio infinito... [SM=g27818]
Nessuno conosce con precisione ciò che l'attende "dall'altra parte"; possiamo solo prepararci al Grande Viaggio come erano preparati quei marinai o quei cosmonauti. Del resto, come spesso ci ripete il nostro parroco: "E' pur vero che muore male chi ha vissuto male". [SM=g27825]

Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.


17/03/2007 23:41
 
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Dove c'è l'uomo, infatti, non c'è la morte e dove c'è la morte non c'è l'uomo... ma come mi disse una volta mia sorella "Sarà ma la morte mi fa paura lo stesso..." come darle torto?



Il filosofo G. Reale, nella sua monumentale Storia della Filosofia Greca e Romana (dieci volumi, dieci) muove questa stessa obiezione a questo punto del tetrafarmaco epicureo. Il problema infatti è che è la consapevolezza del trapasso ad angosciare l’uomo. E’ una questione puramente istintuale, di fronte al pensiero di morire anche io provo un profondo disagio, pur se, da bravo tomista, credo che sia irragionevole ritenere che l’anima, quale forma sostanziale dell’uomo, si dissolva con la morte (per non parlare, ovviamente, della speranza nella resurrezione del mio corpo che nutro quale cristiano).

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

18/03/2007 00:10
 
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Oggi uno dei massimi esponenti in vita che tratta l'argomento interessantissimo della relazione tra corporeità e morte è un filosofo che ho avuto il piacere di seguire personalmente per molto tempo, Virgilio Melchiorre. Un grande.

Ogni bene
Marcuccio

[Modificato da =Marcuccio= 18/03/2007 0.16]

18/03/2007 00:38
 
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Conosco bene il Prof. Melchiorre. Tra le altre cose, ha anche diretto la realizzazione della nuova edizione in dodici volumi dell'Enciclopedia Filosofica, uscita pochi mesi fa.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

19/03/2007 13:37
 
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GRAZIE!! e continuate a scrivere!!!
Il filosofo G. Reale, nella sua monumentale Storia della Filosofia Greca e Romana (dieci volumi, dieci) muove questa stessa obiezione a questo punto del tetrafarmaco epicureo. Il problema infatti è che è la consapevolezza del trapasso ad angosciare l’uomo. E’ una questione puramente istintuale, di fronte al pensiero di morire anche io provo un profondo disagio, pur se, da bravo tomista, credo che sia irragionevole ritenere che l’anima, quale forma sostanziale dell’uomo, si dissolva con la morte (per non parlare, ovviamente, della speranza nella resurrezione del mio corpo che nutro quale cristiano).




In effetti tornando ai bambini o alle giovani creature, ciò che più li disturba è la sensazione angosciosa del trapasso o del distacco che loro da menti vergini ed ancora molto istintive vivono pienamente.
Infatti il mio problema sta proprio nello sfatare quella sensazione di angoscia che da madre percepisco all'ennesima potenza.
Penso comunque che non ci sia modo di eliminarla definitivamente, voglio però riuscire smorzarla.
I bambini hanno paura del buio, ossia l'ignoto il chissà che cosa c'è, e questa angoscia è identica a ciò che percepiscono sul discorso morte, hanno paura del distacco estremo. Cioè se la mamma o il papà muoiono (a loro pensano di meno) io resto solo e chi mi amerà cosa sarà di me? E quindi enorme sensazione di angoscia. Infine se muoio io? Con chi sto e la mia mamma e il mio papà come faccio non li vedo più??
Questa è la morte per loro sprattutto questo. Poi crescendo si aprono anche all'irrazionale e quindi si concretizza il pensiero filosofico tipico dell'adulto con le domande tipiche finira tutto? E' tutto qui?? Sparirò?? Tutto più legato alla propria concezione dell'essere del sapersi eistenti.
Ma ora l'angoscia va smorzata. Bella la storia del contadino con il bambino bello il fatto che lo prenda in braccio ed il piccolo si addormenti senza accorgersi di essere "trapassato".
Ai bambini serve una rassicurazione ancora molto legata al loro bisognodi coccole e di affetto materno e paterno.
A noi adulti serve avere conoscenza dei fatti e degli eventi serve avere certezza e prove concrete. Siamo un pò tutti dei San Tommaso..... Io poi soprattutto....
Ma grazie a tutti quelli che daranno ancora il loro contributo perchè davvero chiunque scrive qui porta un pezzettino di puzzle e tanta voglia in più di essere coraggiosi ed intrapprendenti nel nostro cammino di fede, qualunque esso sia.
Buona giornata ragazzi!!!

Elisa
[SM=x570864] [SM=x570865] [SM=x570889]
MAJO - "don't worry be happy"
19/03/2007 14:28
 
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Re:

Scritto da: =Marcuccio= 18/03/2007 0.10
Oggi uno dei massimi esponenti in vita che tratta l'argomento interessantissimo della relazione tra corporeità e morte è un filosofo che ho avuto il piacere di seguire personalmente per molto tempo, Virgilio Melchiorre. Un grande.

Ogni bene
Marcuccio

[Modificato da =Marcuccio= 18/03/2007 0.16]




Fantastico e dove si trova questo luminare?? Mi piacerebbe davvero poterlo ascoltare. Credi sia possibile??? Bye and thanks

[SM=x570901]
MAJO - "don't worry be happy"
19/03/2007 23:30
 
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Cara Majo-RAFFA,

mi permetto di segnalarti queste pagine del grande filosofo tomista Paolo Dezza presenti sul mio sito. Tra le altre cose, ci troverai anche una dimostrazione razionale (con tutti i limiti che un discorso divulgativo presenta) dell'immortalità dell'anima.

www.esserecattolici.com/modules.php?name=Content&pa=showpa...

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)

21/03/2007 14:55
 
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GRAZIE TRIANELLO
Vado leggo e succhio sapere.

Ciao

[SM=x570893]
MAJO - "don't worry be happy"
21/03/2007 22:46
 
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Altre letture sull'immortalità dell'anima....
Carissima MAJO.RAFFA,
se hai l'opportunità, ti suggerisco di leggere anche il FEDONE di Platone. In questa mirabile opera l'autore riporta il discorso tenuto da Socrate con alcuni suoi amici che erano presi dall'angosciante dilemma di sapere se con la morte tutto fosse finito. Ebbene, non solo lo straordinario filosofo fuga tutte le loro paure, ma con arguti esempi, geniali metafore e appellandosi unicamente alla ragione umana dimostra in modo più che soddisfacente l'immortalità dell'anima. E' dire che si tratta di un "pagano" vissuto secoli prima di Gesù e della nascita del Cristianesimo!!!!! [SM=g27811]

Un fraterno saluto. [SM=x570892]

Freddie
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Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto. Il tuo volto, Signore, io cerco.

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