Allora, cerchiamo di capirci:
Ho già detto che nel pensiero cattolico attuale l'inferno non è concepito come una sorta di camera delle torture, ma come lo stato di colui che è lontano da Dio. Ora, siccome per noi cristiani il senso dell'uomo è Dio, l'uomo che rifiuti Dio rifiuta il senso stesso della sua esistenza, quindi, è lui stesso a privarsi, per dir così, della sua dignità umana.
Ora, chi rifiuta Dio e si accanisce in questo suo rifiuto non potrà mai raggiungere quello che è lo scopo intrinseco dell’essere dell'uomo e, pertanto, rimarrà per sempre "imprigionato" nella propria insufficienza, da qui l'angoscia, il senso insopprimibile di vuoto.
[Modificato da Trianello 03/12/2006 2.49]
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)