Il commento reperito da Achille chiarisce in maniera efficace i termini della questione.
Quando si tratta di far del bene, difficilmente si hanno le risorse per fare tutto il bene di cui ci sarebbe bisogno, quindi è necessario operare delle scelte. Vanno pertanto favoriti i più bisognosi e coloro che si trovano in una posizione tale da permetterci di massimizzare, per così dire, i risultati. E’ ovvio che coloro che ci sono più vicini, in genere, sono anche coloro che più facilmente possiamo aiutare (anche perché abbiamo una migliore percezione dei loro bisogni) e che ci permettono di massimizzare la nostra capacità di far del bene al prossimo disponendo di risorse limitate. Questo, ovviamente, non ci autorizza a dimenticarci di coloro che sono più lontani da noi, ma che più di tutti sono bisognosi.
Bisogna tenere a mente che nel momento in cui l’Apostolo scriveva erano proprio i fratelli di fede di coloro a cui questi si rivolgeva coloro che, da una parte, erano più bisognosi (per l’ostilità della società circostante) e, dall’altra, erano anche coloro che, essendo più vicini, permettevano di massimizzare il rendimento delle risorse a disposizione.
[Modificato da Trianello 08/09/2006 19.26]
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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)