Giovedì, 9 Marzo 2006
TAVAGNACCO Alcuni docenti del plesso contestano la scelta dei colleghi. La spiegazione della direzione
Scuole, giovedì grasso "cancellato"
A Feletto festa alternativa per rispettare le tradizioni di un centinaio di studenti non cattolici
Tavagnacco
Niente tradizionale festa in maschera. Per rispetto alla cultura e alle tradizioni degli altri scolaretti non cattolici. È stato il primo anno in cui giovedì grasso non ha portato nelle aule i vestiti carnevaleschi. E intanto, stando ad alcune indiscrezioni, si stanno mobilitando alcuni insegnanti per indire a breve un Collegio docenti che chiarisca se i genitori fossero stati informati o meno (allo stato dei fatti parrebbe di no, o comunque, non tutti) e se la dirigenza abbia appoggiato e sostenuto l'iniziativa. Finora non era filtrato nulla, ma qualcuno ha deciso di parlare. Luogo di quello che si preannuncia come l'imminente "caso": Feletto. Istituto scolastico: la scuola elementare collocata nel complesso che comprende anche materne e medie. Subito, la parola ai vertici: «È vero, abbiamo deciso di organizzare un altro tipo di giovedì grasso, per rispettare i tanti credo che caratterizzano la nostra scuola», spiega dagli uffici, con la massima pacatezza, Marinella Pighini, vicaria della dirigente Gloria Aita.La notizia si è diffusa a Carnevale già archiviato, sull'onda di alcune proteste ufficiose dei genitori. «Per quanto ci riguarda, non abbiamo ricevuto alcun tipo di critica o di opposizione da parte dei genitori», precisa la vicaria. Scendendo più nel dettaglio, anche numerico, delle motivazioni che hanno originato un nuovo copione del tipico giovedì grasso in maschera, da anni l'appuntamento clou per i bimbi dell'elementare, la vice della dirigente spiega il punto di vista degli insegnanti: «La decisione è stata presa per rispettare gli alunni delle altre religioni, dai musulmani ai Testimoni di Geova, ai buddisti, agli ortodossi». Su mille e cento alunni, fra i tre livelli d'istruzione (materne, elementari e media), almeno un centinaio appartengono a religioni diverse dalla professione di fede cattolica. «Non possiamo non tenerne conto: in più sottolineo che giovedì grasso è stato comunque festeggiato, semplicemente non in maschera, ma con pasticcini e la proiezione di un film», puntualizza ancora.Quanto poi all'appoggio o meno dato dalla dirigenza, Pighini interviene e chiarisce la posizione della struttura: «È stata una scelta coronata dalla collegialità, nel senso che, durante una riunione di plesso, gli insegnanti aveva optato per un Carnevale diverso, non solo per rendere concreto il principio di salvaguardia delle altre fedi, ma anche per evitare lo spreco di vestiti in maschera che si consuma ogni anno, con inevitabili ripercussioni fra le famiglie che possono permettersi di spendere una certa cifra e altre che sono costretti a risparmiare: immaginabili i paragoni e le differenze fra gli alunni addobbati in un certo modo e altri addobbati più spartanamente». Ma non è certo questa la motivazione che sta spingendo alcuni docenti ad organizzare un collegio in cui venire a capo della questione fondamentale, quella religiosa.Irene Giurovich
Fonte:
www.gazzettino.it/VisualizzaArticolo.php3?Codice=2825000&Luogo=Udine&Pagina=P...
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Che ne pensate?
Personalmente ritengo che con questo modo di fare, nel nome del "rispetto" e della "tolleranza", si abbandonino tradizioni e consuetudini che fanno parte della storia e della cultura del nostro paese, e si corra il rischio quindi di perdere la propria identità...
Achille
[Modificato da Achille Lorenzi 09/03/2006 7.18]