12/12/2006 06:17 |
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Nessuno raccoglie l'invito del precedente post? Allora diamo la parola a Fromm... Ho trovato queste pagine di Fromm che ritengo utili a mantenere desta la nostra tematica.
Forse qualcuno potrebbe ravvisarci, almeno parzialmente, la situazione psicologica dell’adepto e della Dirigenza geovista (semplici Anziani compresi). Una unione simbiotica spirituale deprimente ma che si può superare, come annuncia in fine la possibilità di un “amore maturo”.
E sia ben chiaro che segnalando questo non escludo che tale rapporto “non maturo” possa esistere anche altrove, casa cattolica compresa. Quello “passivo” è facile ritrovarlo nella banda, nella mafia, nel rapporto tra giapponese e l’impero, tra il dipendente e il capofabbrica, l’alunno e l’insegnante, l’americano e la sua “grande e potente nazione”, il credente e la sua Chiesa… Nessuno ha mai la totale maturità; è un problema di misura! E il troppo che rende la cosa patologica.
«L’unione simbiotica ha il suo modello biologico nella relazione tra la madre e il feto. Sono due, eppure uno. Vivono insieme (simbiosi), hanno bisogno l’una dell’altro. Il feto è parte della madre, riceve tutto ciò di cui ha bisogno da lei; la madre è il suo mondo; lei lo nutre, lo protegge, ma anche la sua vita è intensificata da esso. Nell’unione simbiotica fisica, i corpi sono indipendenti, ma lo stesso genere d’unione esiste psicologicamente.
La forma passiva dell’unione simbiotica è quella della sottomissione, o, per usare un termine clinico, del masochismo.
Il masochista sfugge all’insopportabile senso di separazione e solitudine rendendosi parte di un’altra persona che lo domina, lo guida, lo protegge; che è la sua vita e il suo ossigeno, per così dire. Il potere al quale ci si sottomette è sublimato, sia egli un essere umano o un dio; lui è tutto; io non sono nulla, a meno che non diventi parte di lui: parte di grandezza, di potere, di sicurezza. Il masochista non ha da prendere decisioni, non ha da correre rischi; non è mai solo, ma non è indipendente; non ha autonomia; non è ancora pienamente nato. Nel concetto religioso, l’oggetto di adorazione è chiamato idolo; nel concetto secolare di rapporto d’amore masochistico, il meccanismo essenziale, quello dell’idolatria, è lo stesso. Il rapporto masochistico può essere confuso col desiderio fisico, sessuale; in questo caso non è solo una sottomissione alla quale partecipa la mente dell’individuo, ma anche l’intero corpo. Può esserci la sottomissione masochistica al destino, alla malattia, alla musica ritmica, allo stato orgiastico provocato dalle droghe, o sotto influsso ipnotico: in tutti questi casi la persona rinuncia alla propria integrità, fa di se stessa lo strumento di qualche cosa o di qualcuno al di fuori di se stessa; non ha bisogno di risolvere il problema di vivere mediante l’attività produttiva.”
(seguita)
[Modificato da berescitte 13/12/2006 5.45] ----------------------
est modus in rebus |
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