Avviso per i nuovi utenti

Per essere ammessi in questo forum è obbligatorio  
compilare il modulo di presentazione.

Cliccare qui

ATTENZIONE:
il forum è stato messo in modalità di sola lettura.
Le discussioni proseguono nel nuovo forum:
Nuovo Forum
Per partecipare alle discussioni nel nuovo forum bisogna iscriversi:
Cliccare qui
Come valeva per questo forum, anche nel nuovo forum non sono ammessi utenti anonimi, per cui i nuovi iscritti dovranno inviare la loro presentazione se vorranno partecipare.
Il forum si trova su una piattaforma indipendente da FFZ per cui anche chi è già iscritto a questo forum dovrà fare una nuova registrazione per poter scrivere nel nuovo forum.
Per registrarsi nel nuovo forum clicccare qui

Nuova Discussione
Rispondi
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Geovismo e psicologia: autocritica, autoesame, auto ed eteroaiuto fraterno

Ultimo Aggiornamento: 22/09/2009 23:59
10/06/2005 13:27
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.402
Registrato il: 13/07/2004
Utente Veteran
OFFLINE
Spulciando me stesso... Fede o fratellanza? questo è il problema...
Riporto qui, perché in linea con la nostra tematica che a quanto pare interessa molta gente, una risposta che ho dato a una forista nella sezione "Esperienze vittuste", 3D "Fedeltà alla fede o alla fratellanza?"-----------------------------------------------------
Una forista mi ha scritto

«18 anni di "galera" con il marito infatuato al massimo della fratellanza mi hanno reso
molto amara e anche antipatica. Dico infatuato della fratellanza perchè io vorrei proprio fare questa distinzione tra fratrellanza di Geova e fede in geova. Non sono sicura di poter trattare l'argomento in maniera comprensibile e pacata, ma so che tu capisci che cosa voglio dire.
Si ! perchè credo proprio che mio marito abbia a cuore più la fratellanza che la fede.»

Ne faccio argomento di conversazione, chiedendo il vostro parere. Il mio è questo...

Quando una persona scopre o riscopre la presenza di Dio nella propria vita e si converte a Lui avviene un capovolgimento di vedute abissale. In greco si chiama metànoia (da metà=passare, cambiare, e nous=mente) e il suo concettto preciso è “capovolgimento, rovesciamento, vedere le cose a testa sotto” il che significa che, essendo sfasata la prima prospettiva senza Dio, la nuova è quella giusta. Quindi è l’acquisto della mentalità di Dio (la norma mentale di Geova direbbero i nostri fretelli TG) e infatti poi essa si concretizza nell’apprendere e seguire i precetti che Dio ha rivelato, cioè lasciarsi guidare dalla fede come nuovo parametro di giudizio, di scelte di vita e di comportamento..
Va da sé che una cosa del genere è auspicabile per tutti, sia per coloro che già vivono nella fede da anni ma in maniera strascicata (la chiamerei la seconda conversione che quando che arriva è sempre troppo tardi)* e soprattutto a chi vive lontano dalla fede praticata da bambino e poi ritenuta inutile.

Tuttavia – è di esperienza! – il neo convertito insieme a questo entusiasmo per la nuova prospettiva, che effettivamente lo riempie, lo galvanizza, perché dà senso a tutto ciò che farà in avvenire e soprattutto gli dà il conforto del premio eterno che “Dio ha riservato a coloro che lo amano”, rischia di trasbordare per eccesso, si squilibria troppo diventando più... credente dei credenti,** più papalino del Papa diremmo noi.
Quando ciò avviene si tratta di eccessi incontrollati che si qualificano come fanatismo nel comportamento (il soggetto dedica tutto il tempo a questo, strutttura ogni cosa in funzione di questo ecc...) e l’accoglienza delle nuove direttive, siano esse dette a voce siano lette nella Bibbia, sono capite in modo fondamentalista, alla lettera (sempre fin quanto è possibile, cioè escluso cavarsi l’occhio e tagliarsi la mano!), senza eccezioni, senza sfumature, senza tener conto dei contesti e situazioni che suggerirebbero – e suggeriranno allo stesso soggetto una volta uscito dalla fase di euforia e drasticità – di contemperare quella FIDES con la RATIO. Il comportamente che ne consegue è intransigente, intollerante, tagliente, e... ottuso.

Ma il problema non è facile perché, secondo soggettivi criteri di giudizio, si potrebbe trovare dell’intransigenza e intolleranza perfino in Gesù Cristo, il più perfetto ed equilibrato tra i figli dell’uomo. E in effetti chi di noi di fronte al figlioletto che vorrebbe mettere le dita sulla presa di corrente sarebbe transigente e tollerante e permissivo? Chi trovandosi una mosca nel piatto non la escluderebbe senza appello dal proprio stomaco? Quindi esiste una intransigenza intelligente e obbligata e una intransigenza ottusa. Distinguere l’una situazione dall’altra è il problema che affligge tutti i figli di Adamo tarati dal peccato originale. Ed è troppo comodo e sospetto pretendere che chiunque si lamenta sia lui il portatore della intransigenza giusta mentre sarebbe ingiusta e esagerata quella altrui; anche se è scontato che chiunque si lagni di altri pretende ovviamente di stare dalla parte dell’equilibrio e della saggezza.

In particolare, e collocandosi in campo cristiano, si tratterà di capire che chi ci ha chiamato alla vita umana creandoci, è lo stesso Soggetto e perciò ha la stessa mentalità di chi ci ha chiamato alla vita cristiana redimendoci dal peccato e donandoci la rivelazione della Sua verità e delle meravigliose realtà del suo Regno. E perciò non si dovrebbero mettere in conflitto i doveri di stato di una vita umana normale con le sopraggiunte esigenza della vita di fede. Iin pratica tutto ciò che la sana ragione dice di fare a chi è papà, figlio, sposo, parente, amico, cittadino ecc... e che gli è suggerito dalle circostanze di vita storico geografiche in cui la Provvidenza lo ha posto a vivere, dovrebbe essere visto come volontà di Dio basilare a cui la sopravveniente fede (in Geova o chi volete) non dovrebbe ostare più di tanto. Altrimenti avremmo che Dio entra in contraddizione con se stesso dando in pratica l’ordine e il contrordine mentre lo stesso ordine primario è e deve restare in esecuzione.
Sbaglio?

E, per entrare nel tema della lettera, una di queste infatuazioni squilibrate ed eccessive (il che potrebbe far rientrare senz’altro questo post nel settore geovismo e psicologia ma ne abbiamo fatto un 3D a parte perché sarebbe sfuggito a tanti) è la situazione in cui il soggetto crede che rientri nell’esercitare fede in Geova il proprio spendersi e spandersi in favore dei fratelli. Il che, non lo si ripeterà mai abbastanza, è vero ma cum mica salis (con un pizzico di sale/saggezza) che contemperi appunto le richieste della fede con le richieste della situazione esistenziale in cui il soggetto continua a vivere (il fatto di essere diventato un credente non lo trasforma in angelo che non mangia e non vive in un paese e in una famiglia). In sostanza se abbiamo una mamma di famiglia con tanto di bambini piccoli da accudire, questa mamma sarà scriteriata se per amore della predicazione lascerà correre la laniccia per casa disattendendo le cure domestiche (come si legge che facesse la mamma di Gunter Pape). E se c’è un papà geovista capace di fare di tutto, sarà scriteriato da parte sua, e perciò non benedetto da Geova e da nessun dio di nessuna religione, se per servire i fratelli e gli appelli della congregazione trascurasse i suoi doveri di genitore e marito (come si lamenta credo a ragione l’autrice della lettera).

E’ ben chiaro che la WT, nella sua asettica santità che fa di tutto per non essere incriminata dalla legge, dirà che questo è esattamente ciò che anch’essa raccomanda. Chi potrà dirigere la congregazione se non sa dirigere la propria casa?... Ma il problema sta tutto qui. Le sagge (chi vuole le ritenga opportunistiche, non importa, basta che siano costruttive) direttive della WT sono poi applicate saggiamente dagli anziani dirigenti? L’urgenza della prossima fine non porta automaticamente ad esagerare laddove uno non pressato da questo direbbe: “Ma no, c’è tutto il tempo!”? Il bisogno di raggiungere una “condizione approvata presso Geova” non spinge il soggetto a dare il massimo possibile, anche a costo di trascurare i doveri secolari?
Se i geovisti non si indignassero istintivamente, io direi loro che una devozione a SAN CRITERIONE non guasta né a loro né a chiunque “uscito fuor del pelago a la riva / si volge all’acqua perigliosa e guata”. E se, dopo aver “guatato” , si mettesse a nuotare come un forsennato per salvare altri naufraghi, che Geova lo benedica! Ma se invece ciò significasse farsi servetto a tempo pieno della Congregazione e dei cari esigentissimi e laudanti fratelli, la cosa sarebbe bisognosa degli opportuni “aggiustamenti”.

Anche perché, caro signor marito TG, tua moglie ha scritto anche « Sarei contenta di poter far capire quanto si può voler bene ad una persona anche se, ti fa molto soffrire, d'altra parte ho sempre pensato che mio marito è la vera vittima, per questo cercherò di stargli accanto nonostante tutto. » Quindi penso che dovresti tener conto della sua schiettezza di cuore. Io so che qualora tu perdessi la fede e/o cadessi in disgrazia per qualsiasi motivo verso la Congregazione (è successo ad altri e può accadere anche a te) lei sarà sempre là, disponibile a stringerti al suo cuore pr ricominciare una nuva vita; forse con prospettive anche più rosee che quelle della terra paradisiaca.


____________________________
* Ed è a tale scopo che in casa cattolica si fanno i cosiddetti esercizi spirituali; esperienze intense e brevi di ripensamento delle radici della nostra speranza, di esame di coscienza e di riaggiustamento di rotta. Allo stesso fine possono servire una convivenza per una settimana in un monastero, nella trappa, in una comunità di fede staccata dal tran tran della vita quotidiana. Un pellegrinaggio, la visita ad un santuario o in terrasanta eccetera...
** Viene a fagiolo qui la barzelletta della giovane che chiese al parroco di dire qualcosa al suo ragazzo ateo e, dopo il colloquio fu più triste di prima perché la cosa aveva tanto funzionato che il ragazzo aveva deciso di farsi prete!

----------------------
est modus in rebus
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:45. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com