00 17/09/2009 11:38
Non fraintendetemi, anche perché non parlo per conoscenza di "prima mano".
Sono stato al Cairo e la Tunisia l'ho attraversata tutta. Il mio modo di viaggiare è conoscere e parlare con quante più persone possibili.
Ho avuto lunghissime discussioni con mussulmani "colti", quelli che il corano lo leggono e studiano. Per quello che mi risulta la loro religione non predica assolutamente cose come questa, ne atti di violenza, attentatori ecc.
Il problema è che esistono dei fanatici che istigano le masse "non-colte" e spesso anche analfabeti, ad atti violenti in nome della jihad, (il corrispondente delle crociate, combattimenti di purificazione per la fede).
A dire di queste mie conoscenze -uno è laureato all'università islamica del Cairo- e tra loro non si conoscono (quindi dev'essere un pensiero comune ai mussulmani "veri"), la jihad è si un combattimento (o guerra) religiosa, ma interna a noi stessi, una guerra interiore per la pura fede islamica.
Tutti gli attentati, gli atti violenti ecc. sarebbero delle interpretazioni libere di certi personaggi per raggiungere i loro scopi. Ovviamente questi personaggi - molto carismatici per il mussulmano medio - fanno molta leva, e creano queste situazioni violente, spesso proprio in nome della jihad.
Quindi l'Islam, il Corano e Allah, non avrebbero nulla a che fare con queste gesta.
Fermo restando che sono gesta orribili, non avrebbero nulla a che vedere con il suo essere mussulmano. Per il vero mussulmano questi atti sono condannati.