00 02/05/2009 21:44
Mario ha scritto:


A me sembra il contrario, proprio perchè non procede da lui gli è distinto...



Assolutamente no. Le tre persone divine non si distinguono per sostanza, sono la stessa identica sostanza la quale è una per definizione. Ergo, si distinguono solo per le relazioni tra queste intercorrono. Ma di che tipo di relazioni stiamo parlando? Come spiega Tommaso, della relazione che lega il principio al principiato (che una relazione di tipo oppositivo). Ora, se il Figlio non partecipa in qualche modo alla processione dello Spirito, questo comporterebbe l'assenza di una relazione tra i due e, pertanto, questi non si distinguerebbero personalmente.


Ma che c'entra ora l'essenza? parliamo di relazioni non di essenza.



C'entra. Tommaso sta spiegando proprio che le Persone divine, non potendo distinguersi per essenza, devono distinguersi per relazione.


appunto!



Appunto! Lo devo dire io.


Questa la vorrei capire meglio, perchè solo la contrapposizione distingue le persone?



Perché la relazione tra principio e principiato implica due termini che si distinguono, in quanto relativi, proprio per la loro contrapposizione all'interno della relazione.


resta da provare questo presupposto ossia che le relazioni tra padre-figlio e padre-Spirito siano contrapposte! io non ci vedo contrapposizione ma solo una relazione subordinata logicamente, tra le altre due ipostasi (figlio e spirito) non vi è subordinazione alcuna, ma assoluta parità di ruoli, il loro legame esiste solo in relazione al padre come loro fonte unica.



Allora, il Figlio è Figlio perché è opposto al Padre nella relazione di generazione, il Padre è Padre perché è opposto al Figlio nella medesima relazione. Lo Spirito è Spirito perché è spirato dal Padre ed il Padre si distingue dallo Spirito perché è principio della sua spirazione. Ma se tra Figlio e Spirito non c'è alcuna relazione, ma questi sono solo in relazione col Padre, non è possibile distinguere la relazione di generazione da quella di spirazione, per cui non c'è distinzione tra la filiazione e la spirazione dello Spirito. Perché Spirito e Figlio possano distinguersi tra di loro non è sufficiente la relazione che questi hanno con il Padre, ma è necessario che intercorra una relazione anche tra di loro. Ora, siccome si è detto che le relazioni tra le Persone della Trinità sono del tipo di quelle che oppongono un principio ad un principiato, ne deduciamo che il Figlio deve essere implicato in qualche modo nella spirazione dello Spirito e che questo proceda dal Padre e dal Figlio (però come da un principio unico, perché nello spirare lo Spirito il Padre ed il Figlio non si oppongono tra di loro come principio e principiato e, pertanto, non si distinguono).


Inserire il figlio come un'unica fonte insieme al padre, rende lo Spirito subordinato al figlio, su questo non ci piove e l'aquinate dovrebbe rispondere, l'ha fatto?



Perdonami, ma non mi è chiaro in che senso tu intenda il concetto di subordinazione in questo contesto. Secondo la teologia ortodossa non c'è un rapporto di subordinazione tra le persone divine, nemmeno relativamente al Padre.
Il Padre gode di priorità fontale rispetto alle altre persone della Trinità (ma senza che queste gli siano in qualche modo subordinate). Ora, come dicevo nel post di questa discussione che è andato perduto, siccome nella spirazione Padre e Figlio non si oppongono, lo Spirito precede come da un unico principio, per cui è corretto dire che questi procede dal Padre, per via della priorità fontale di quest'ultimo. Al contempo, però, lo Spirito rimane distinto dal Figlio perché anche da lui procede.


Questa non l'ho capita! perchè se il padre ha due relazioni (una col figlio e una con lo Spirito) anche le altre due devono avere per forza due relazioni? Chi lo dice?



Lo dice la logica. Se le Persone si distinguono per le relazioni che tra queste intercorrono, se Figlio e Spirito sono solo in relazione con il Padre non c'è una relazione tra i due e, pertanto, nemmeno c'è distinzione.



Si parla di esempi (intelletto e volontà) come di realtà indiscusse, gli esempi devono rimanere tali, se lo spirito fosse infatti solo l’amore che c’è tra le due iopostasi, esso rimarrebbe un qualcosa paragonabile all’energia e diventeremmo quindi pneumatomaki



Qui non si tratta di esempi o metafore, ma di linguaggio analogico. Lo Spirito è amore (i teoloi tomisti parlano di “amore nozionale”... e qui ci sarebbe da parlare delle nozioni divine e dell'innascibilità del Padre in quanto principio senza principio della Trinità.... sic), ma in senso analogico (ed ecco che incontriamo un altro termine fondamentale tra quelli che distinguono la tradizione teologica occidentale da quella orientale) rispetto all'amore che noi conosciamo, tanto da essere amore personale.

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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)