00 22/08/2008 11:46
Re:
Trianello, 21/08/2008 20.09:

Molti affiliati a culti distruttivi hanno, da principio, ottenuto dei grossi miglioramenti nella qualità della loro vita, spesso proprio concernenti l'abbandono di dipendenze che li tormentavano (alcolismo, tossicodipendenza, tabagismo, ecc.). Il successo che determinati culti riscontrano in questo ambito (si pensi all'enorme percentuale di successi che il programma Narconon di Scientology ha avuto e continua ad avere tra i tossicodipendenti) dipende probabilmente dal fatto che ad una forma di dipendenza (relativa a determinate sostanze) ne sostituiscono un'altra molto più sottile (relativa al culto stesso), la quale poi, con l'andare del tempo, tende a svelare sempre più la sua perniciosità, con un progressivo deterioramento di quella superiore qualità della vita che da principio si era raggiunta. Dalla padella nella brace, quindi. Non è comunque da escludere (ed anche Steven Hassan è di questo parere) che in taluni casi l'appartenenza ad un culto distruttivo abbia davvero migliorato l'esistenza di alcuni individui in modo stabile (rappresentando per costoro il cosiddetto “male minore”).




Da stampare e conservare!! :-)