00 22/05/2008 20:19
Cara Maripak il tuo commento finale dice:
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Questa la mia riflessione:

se a un fratello dovesse capitare un’eventualità del genere, di doversi difendere e arrivare a uccidere un aggressore che minacciava la sua vita o quella di un familiare, potrebbe pure andare in galera, perché la “giustizia umana” punirebbe così l’assassino, pur essendo una vittima che accidentalmente è arrivata a uccidere pur di difendersi, ma per i Testimoni di Geova rimarrebbe un bravo fratello e, tornato a casa dalla detenzione, sarebbe sicuramente accolto e confortato dell’accaduto.
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Sono d'accordo con la tua riflessione.
Infatti si parla del" Pericolo di vita" da parte della vittima, cioè l'aggressore è intenzionato ad uccidere oppure a recare danno alla persona, indipendentemente se gli date del denaro oppure degli oggetti.

Per Francesca, è vero che oggi il cittadino può difendersi per salvare la propria vita, i propri beni, ma come giustamente hai citato " la difesa deve essere proporzionata all'offesa", e quì forse si entra un pò nella interpretazione, cosa vuol dire proporzione?, forse difendersi con i stessi mezzi dell'offesa?, se un criminale mi viene incontro con un coltello è proporzionale l'uso di un'arma da fuoco?.

Comunque fatto salvo qualche avvenimento ecclatante,l'articolo 52 del cpp, rimane ancora nebbioso.

Franco
[Modificato da francocoladarci 22/05/2008 20:20]