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Questa poesia, ispirata a una storia d'amore, l'ho scritta nel 1996 e ora che l'ho riletta, a distanza di tanti anni, mi ha procurato ancora un lancinante dolore d'animo. nevio63


Amazzone sembiante

Io m’illuminai d’immenso
tu chiedesti di restare
e fu il nostro psico-dramma
il teatro il nostro cuore.
Con la tua risata obesa
da “linguaggini” legali
non c’e’ tempo mi dicesti
ora
e’ meglio rinunciareai tuoi voli artificiali!
A lenire poi pensasti
rinchiudendo le mie viscere
eclissasti sole e stelle
per far posto a volte libere.
Nel tuo ego pachidermico
hai leccato la ferita
della bomba neuronale
consegnata alle mie dita.
Oh! Mia amazzone sembiante
mia sibilla ancor mutante
l’ ideale tuo simmetrico
fu per me verbo profetico
che al risveglio post-larvale
di farfalla ebbi la nomina
vero volo indi mi desti
eiaculandomi nell’anima.
Sono il “Cavaliere Anonimo”
in memoria del tuo mito
male oscuro il mio
semiotico
curvo al bordo
dell’ infinito

Sergio/nevio63
[Modificato da nevio63 21/05/2009 20:53]