00 02/01/2008 16:10
Ho letto molto riguardo alla difficoltà di rielaborare la propria vita dopo aver preso coscienza di non possedere la verità.
Sò molto bene che non è facile abituarsi a vivere in un modo totalmente diverso, senza certezze, senza punti di riferimento.

Ma quanto dura sta storia?
Ormai sono due anni che non credo più nell'organizzazione. Da 1 mese non vado più alle adunanze e in servizio ormai da 3-4 mesi.
Stò iniziando a crearmi una vita sociale fuori dalla congregazione.
Ma non stò meglio, anzi, più tempo passa più ho la sensazione che forse era meglio restare nell'illusione e vivere una vita decente.

Spesso il senso di vuoto è così intenso che mi sembra di essere già morto.
Ho iniziato ad avere paura d'invecchiare, cosa che non mi preoccupava minimamente negli anni in cui credevo fermamente nel nuovo mondo sulla terra.
Ho paura di morire, ho paura che dopo la morte non ci sia nulla.
Quando ero tdg convinto ero molto impegnato in congregazione. Ora cerco di trovare nuovi interessi, nuovi hobby, ma onestamente, non mi danno gioia di vivere. Sono solo un ripiego.

Riguardo al fare nuove amicizie, non ho particolari problemi, se non nel fatto che sento il peso di avere poco in comune con la maggioranza delle persone. In conregazione mi sono trovato sempre molto bene nel conoscere nuove persone, perchè riuscivo a condividere le cose importanti della vita, la mia fede!!
Ora al massimo riesco a condividere la squadra del cuore. Mi rendo conto che il problema sia anche mio, perchè vivendo una situazione di disagio non sono sereno nei rapporti interpersonali. Questo è legato al fatto che per anni ho nutrito pregiudizi sulle persone in generale, considerandole "persone del mondo" vuote e senza principi. Questo pregiudizio era indotto dall'organizzazione, ma me lo porto dietro inconsciamente ancora oggi, nonostante mi rendo conto che molte persone sono veramente delle brave persone, meglio sicuramente di molti tdg che conosco.

LA cosa che più mi intimorisce, ve l'ho accennata anche prima, è il vuoto. Non è un vuoto comune, ma un vuoto a 360°, un vuoto che comprende la sfera delle amicizie, del tempo libero, e della spiritualità.
Riguardo alla spiritualità, ricordo con nostalgia quando leggevo la Bibbia, e ricordo quanto mi riempiva sapere il perchè delle cose. Sentivo che avevo bisogno di sapere perchè Dio permette il male. Ora che non lo so, mi sento lontano da un Dio così indifferente, da permettere che vengano bruciate vive 50 persone in kenia, dentro ad una chiesa. Ho visto un uomo alla TV che dal dolore per ciò che era successo si girava su se stesso per terra piangendo e gridando. Ma quale Dio può permettere una cosa simile??

L'unica cosa che mi è rimasta, quella che mi stà aiutando moltissimo ad affrontare questa situazione difficile, è il rapporto con mia moglie.
Con lei condivido molto del percorso che ho intrapreso, e non è poco.
Non credo che senza un matrimonio così forte sarei riuscito ad affrontare questo vuoto che mi assale.

Spero vivemente sia vero che il tempo risolverà molte cose, perchè al momento inizio a sentirmi stanco.


Saluti
gandhi [SM=x570865]