00 25/10/2006 12:47
a Yoshiko.Yoshi che dice...

>Per quanti testi di diversi studiosi presenti alla loro attenzione, mi viene sempre risposto che finchè non ci sono fonti serie e storiche dimostrabili, per loro rimane parola dell'uomo, come se fossero solo supposizioni, opinioni personali o strampalate teorie dell'ultima ora. La Bibbia, invece, è la dettata (ancor più che ispirata) parola di Dio, quindi il confronto non può valere mai, visto che, si mettono su un piano inarrivabile.. In questi casi che si dovrebbe fare??

R- Puoi semplicemente accusarli di adoperare un doppio peso e una doppia misura, che sono cosa aborrita da Geova (cf Proverbi 20,10 e 20,23)

Infatti la WT non solo indulge ma va disperatamente a caccia di conferme alle sue tesi presso gli autori a se esterni. Se non ne trova tra quelli moderni, li cerca nel secolo scorso (anzi anche in quelli di due secoli fa come lo Alexander Hislop della seconda metà del secolo XIX o J. B. Rotherham della fine di quel secolo). Se poi ritiene di poterla fare franca, cioè se spera che nessuno se ne accorge, li cita anche potandoli in maniera di travisarne il pensiero (cf dal libro di Don Minuti la citazione di xylon tratta dal Dizionario Le Monnier, potata della accezione “La croce N.T.”, o quella di Civiltà Cattolica (un intero editoriale citato a favore mentre era del tutto a loro sfavore).

Io ho la Emphasised Bible di J.B. Rotherham che un TG mi ha fatto venire dall’America. Un’opera del 1897 che non vale una cicca dal punto di vista esegetico (basta pensare al titolo!) e che sicuramente non trovi nelle librerie, ma nella quale ci sta la citazione di Luca 23,43 che è simile a quella della loro NM. Ebbene si dà il fenomeno stranissimo che me ne hanno fornita una copia profumata di stampa. Chi è mai oggi l’esegeta che ha interesse a leggere e l’editore a ristampare un’opera così?... Non ti pare che qui “cova ci gatta”?

Ma c’è di più, di quello stesso autore, unica Bibbia a favore su una quarantina che Ragioniamo ne adopera, si cita (appunto a pag 257 di Ragioniamo) il versetto di Luca 23,43 a conferma della propria tesi, ma ci si dimentica stranamente del suo parere quando si fa il discorso sul nome di Dio perché, sempre in quella Bibbia “enfatizzata” il Rotherham, nell’introduzione, critica la scelta di usare il nome “Geova” come nome esatto dell’Altissimo dichiarando che è frutto di errore.

Non è divertente tanta ingenuità nella Dirigenza geovista?
Un ex TG di spicco, il Dott Sergio Pollina, chiama queste scoperte cogliere la WT con le mani nel vasetto della marmellata.
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est modus in rebus