00 22/08/2006 14:28
Il tuo mi sembra un proclama alquanto sessantottino. In primis non bisogna cadere nella già accennata eresia in senso etimolico, hairesis vuol dire scelta, scelgo cosa leggere e cosa non leggere. Il fatto che ogni cristiano sia singolarmente responsabile dinnanzi a Dio, che ognuno abbia un rapporto personale con lui, ecc. non toglie che esista anche un rapporto comunitario che non elimina quello precedente ma anzi lo amplia. Come già scritto non avreste il Nuovo Testamento se non ci fosse stata la Chiesa, se dunque a tuo avviso Cristo aveva tolto la sua guida a quella che tu chiami “élite” allora butta pure via il NT che hai in mano perché è una creazione avvenuta a suon di Concili tra III e IV secolo. E poi cosa mai vorrà dire che si può aderire ad un’organizzazione purché non dia regole che vincolino? E’ ovvio che ogni religione abbia gli elementi che la contraddistinguano, e che dunque una persona non possa pretendere di definirsi TdG se non crede alla Schiavo o non possa definirsi cattolica se non crede alla Trinità. Di che cosa stiamo parlando dicendo che non devono vincolare? Che non devono costringere con la forza? Qui sfondi una porta aperta, ma resta il fatto che se qualcuno, liberamente, vuole rimanere in una religione, allora deve seguire i suoi dettati. O forse sei anche tu di quelli che vuole il diritto per i cerchi di definirsi quadrati? Inoltre questa storia del fatto che “non esiste una sola via” è un cliché relativista. Un conto è dire che anche chi fa l’errore senza saperlo grazie alla misericordia di Dio si salva, tutt’altro conto è dire che l’errore diventi verità. Ad esempio i TdG non credono che Gesù sia Dio, i cattolici sì. Possono avere tutti e due ragione contemporaneamente? Non credo proprio, eppure entrambi pensano di leggere la loro credenza nelle Scritture. Sono entrambe vie valide anche se non è palesemente così visto che si escludono a vicenda? Già ai tempi degli apostoli c’era chi pensava d’aver capito per proprio conto il messaggio cristiano e lo predicava di sua iniziativa fuori dagli schemi del magistero, di questi cristiani Paolo dice: “se qualcuno vi predica un Vangelo diverso dal nostro, sia anatema!” (Gal 1,8) In realtà chi parla di “cristianesimo privato”, chi si riempi la bocca di frasi come “Cristo sì, Chiesa no” non ha sott’occhio gli Atti degli Apostoli ma gli echi della filosofia anarchica. Il NT ci mostra tutto fuorché una chiesa della libera iniziativa e basata sui singoli, ci parla invece di una comunità intenta ad ascoltare il magistero dei suoi pastori istituiti dagli apostoli. Lutero pensò che fosse possibile fare a meno del magistero tramite il cosiddetto “libero esame delle Scritture”, era cioè convinto che lo Spirito avrebbe concesso l’illuminazione per capire la verità a qualunque credente si fosse sinceramente accostato alle Scritture. Siccome invece gli apostoli non erano così ingenui, e sapevano che ognuno legge e le interpreta le cose come vuole, dissero chiaramente che la Bibbia non è un testo trasparente, e che è illusione pensare di capirla da soli senza il magistero apostolico. Così Pietro scrisse: “In esse (nelle lettere di Paolo) ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.” (2Pt 3,14) proprio per questo: “"nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione” (2Pt 1,20)
Per quanto possa urtare la nostra sensibilità individualistica moderna la Chiesa del I secolo era una struttura organizzata e gerarchizzata, con un controllo ferreo del kerygma, tanto che Paolo stesso andò a far correggere la sua predicazione a Gerusalemme da Pietro, allo stesso modo Apollo accettò la correzione di chi ne sapeva più di lui. Sfortunatamente le manie individualistiche, il voler leggere solo i passi che fanno comodo, l’odio che la WTS instilla verso tutte le altre religioni, fanno trascurare l’aspetto ecclesiale della fede cristiana.

Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)