00 21/12/2006 02:13
La questione è che la teoria dell'evoluzione continua ad essere il paradigma disponibile che meglio collima con i dati di cui noi siamo in possesso (ed è questo il parere espresso dall'autore da te citato). Questo a prescindere dal fatto che non sono ancora chiari fin nei minimi particolari i meccanismi specifici che guiderebbero l’evoluzione delle varie specie (ogni teoria scientifica è comunque in sé un “sistema aperto” che non pretende di spiegare tutto).
Il fatto è che per abbandonare il paradigma attuale si dovrebbe disporre di un altro paradigma con un margine di progressività maggiore rispetto al primo… e, a livello scientifico, il paradigma fissista non presenta nella maniera più assoluta questa caratteristica, almeno secondo la stragrande maggioranza dei biologi (gente che ha passato la vita a studiare tale questione e che sulla medesima sa infinite cose che sia io che te ignoriamo).
Io non sono un biologo, quindi, non ho un'opinione "mia" sulla teoria dell'evoluzione. So solo che la maggior parte degli specialisti in materia la ritiene una teoria valida, o comunque scientificamente più valida della sua rivale, e non mi sembra che costoro nel sostenere la loro tesi contraddicano in qualche modo la metodologia delle scienze sperimentali. A me, allora, non rimane che attenermi alla loro competente opinione, proprio come mi attengo all'opinione del mio medico (non avendo io studiato medicina) quando questo mi diagnostica una qualche malattia.
E’ ovvio poi che la biologia, al massimo, può dirci il “come” della vita sul nostro pianeta, ma mai potrà dirci il “perché” della medesima, ma questo è un limite intrinseco delle scienze sperimentali, le quali non si pongono mai il problema del “perché”.

[Modificato da Trianello 21/12/2006 6.09]


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Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)