00 29/09/2006 19:25
Faccio seguito al mio post del 27/09/06, ore 23,41.
Rileggendolo, mi obietterei che la prima osservazione è tutto sommato piuttosto banale (tutti i corpi sono formati da nuclei ed elettroni) e che la seconda è tutta da dimostrare (tutti i corpi hanno un interno, uno “psichismo”).
Effettivamente la prima osservazione è veramente banale (mi faccio le domande e mi dò anche le risposte, così è più facile argomentare.. [SM=g27823] ) ma non lo sono le conseguenze: essa significa infatti che tutti i corpi dell’universo, compresi i nostri, sono costituiti dalla stessa stoffa e molte
leggi fondamentali dell’universo dipendono proprio da questo, come vedremo fra poco.
Per quanto riguarda invece la seconda osservazione, essa è perfettamente coerente con la legge fondamentale dell’unità dell’universo e la mia impressione è che semmai si debba cercare di dimostrare la sua negazione piuttosto che la sua affermazione.
Mi spiego con alcuni esempi: quando è stato scoperto
il radium, la sua radioattività sembrava un fenomeno particolare e straordinario, mentre invece si è poi scoperto che si trattava solo della punta dell’iceberg; semplicemente la sua radioattività era così elevata da risultare evidente anche per le scarse possibilità di misura di allora. Oggi però
si è scoperto che tutti i corpi sono radioattivi.
Altro esempio: circa un secolo fa si è scoperto che le
altissime velocità raggiunte dai movimenti degli atomi modificavano profondamente la massa dei corpi; con i
potenti mezzi di oggi sappiamo invece che ogni massa è modificata dalla velocità.
Si potrebbero fare moltissimi altri esempi che attestano che non esistono fenomeni isolati, ma che ognuno di essi rappresenta semplicemente la parte visibile di una caratteristica globale e generale, che in gran parte rimane ancora sommersa soltanto perché non verificabile e non misurabile dagli strumenti e dai piani di osservazione di cui disponiamo attualmente.
Ecco perché ritengo più coerente considerare l’interno, lo psichismo, come un fenomeno presente in tutti i corpi, piuttosto che come una eccezione.

Ora andiamo un attimo a rileggere la Bibbia, nel racconto della creazione.
Vediamo che, in giorni successivi, Dio progressivamente crea tutto ciò che esiste.
Io non credo che Dio abbia effettivamente creato a rate, intervallate da miliardi di anni una dall’altra, sia perché in Lui non c’è tempo, sia perché nella Sua onnipotenza non aveva bisogno di alcuna preparazione per creare, sia perché entrando in maniera diretta nella storia, per modificarla, sarebbe caduto in contraddizione con se stesso e con la libertà che aveva assegnato al creato.

Ritengo quindi che l’atto creativo sia stato unico.

Ma che cosa aveva creato Dio in principio? Certamente in principio non c’era già tutto, visto che, ad esempio, gli esseri viventi sono venuti moooolto dopo. E’ evidente allora che aveva già creato tutto, ma in fieri, in potenza, come una cellula fecondata che pur non avendo ancora la forma di un essere vivente ha tuttavia già in sé tutti gli elementi per acquisirla, a suo tempo.
Tutti gli elementi.
Tutti gli elementi precursori di tutto ciò che sarebbe esistito di fisico, di vitale, di spirituale.
E’ la stessa fisica con il principio fondamentale di conservazione di Lavoisier, che ce lo ricorda, quando ci spiega che nulla si crea e nulla si distrugge, di tutto ciò che già esiste, ma tutto si trasforma.
Tutto torna quindi a confermare la straordinaria unità che l’intero creato, pur nella sua variegata e multiforme pluralità, presenta invece nella sua sostanza, nella sua stoffa profonda.
Ovviamente questo non è un trattato ma solo una esposizione appena superficiale di idee proprie; mi attendo quindi che qualcuno mi dica “ma che stai farneticando”? Sarà bene accetto [SM=x570864] .
Più avanti vi parlerò, se lo vorrete, di Gesù e di Paolo di Tarso.

Sandro

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Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)