00 24/11/2005 13:47

Sandro scrive:

>>>L’estremizzazione viene già prima e consiste nel voler sostenere che tutto è guidato dal caso (tesi filosofica ma non scientifica), la conseguenza inevitabile è l’impoverimento della persona umana, la nullificazione della sua dignità, e questa concezione diventa l’humus più adatto per il parto di certe affermazioni, che sono ben presenti anche nella società odierna.
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Caro Sandro come sempre i tuoi interventi sono ben equilibrati e ogni punto meriterebbe un approfondimento. Ma questo è di una importanza particolare.
Quanto da te affermato è il nocciolo di tutto il dibattito teologico, filosofico, scientifico sulla teoria dell’evoluzione e in particolare della selezione naturale. Su questo tema centinaia di libri o articoli sono stati scritti.
La domanda che faccio a te e a tutti i credenti è:

“perché se la vita dell’universo intero fosse sorta per casualità e quindi, anche quella dell’uomo non fosse un privilegio divino ma una delle tante specie viventi, obbligatoriamente ci troveremmo di fronte alla inevitabile conseguenza dell’impoverimento della persona umana?”

Intanto bisognerebbe capire cosa significa l’impoverimento della persona umana. Per fare questo occorrerebbero prove che, il timorato da Dio, si comporti meglio del non credente. La selezione naturale punto centrale della “teoria” dell’evoluzione mette in second’ordine Dio. Sto parlando dell' evoluzione definita da Woitila “…non più una mera ipotesi”, quella evoluzione descritta da Darwin nel suo “The Origin of Species” che obbliga la Chiesa oggi a pensare con le parole del Papa, come “…nei diversi ordini del sapere consente di conciliare due punti di vista apparentemente inconciliabili” (Civiltà Cattolica 24/ ottobre 1996).
Certo è, che l’origine biologica dell’uomo che la selezione naturale porta agli “Ominidi”, fino all’Homo sapiens”, impone il problema alla Chiesa di conciliare la Rivelazione là dove dice che l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio.

Perché, Sandro, potere essere scientificamente sicuri che non esiste un essere superiore, deve fare paura, a tal punto da profetizzare catastrofi morali? La morale non è prerogativa di chi crede nel Creatore ma è una parte del nostro intelletto, della nostra intelligenza che si è sviluppata nel lungo cammino dell’evoluzione della nostra specie.
La “nullificazione” della dignità dell’uomo è sempre stata presente (in certi uomini) prescindendo dalla “teoria” di Dio o dalla “teoria” dell’evoluzione.
Esisteva forse prima della “teoria” dell’evoluzione darwiniana una società perfetta, retta su principi di uguaglianza e fraternità dove si era incontaminati da egoismi e l’uomo era integro e puro?
Non mi sembra, e, certamente anche per te queste sono affermazioni retoriche.
Come retorica è l’affermazione che nella storia sono esistiti popoli atei immorali e popoli credenti morali.
No, Sandro, l’uomo, è questo, con Dio o senza Dio. Il concetto di altruismo è dei credenti e dei non credenti. Però ci sono stati e ci saranno ancora egoisti non credenti ed egoisti credenti.

Banalizzando nel personale, so di essere “solo” nel senso di Dio, ma non mi sento nullificato né nullificante. Amo la vita pur convinto della sua fugace casualità. Educo le bimbe con i concetti d’amore di tanti amici cristiani, musulmani, buddisti e taoisti.
Non sento e non soffro la mancanza di Dio.

Ciao
Maurizio