00 21/07/2005 16:29

Veniamo al “paradiso” così come lo ha espresso cinuzza e come lo ha sintetizzato berescitte:
“Ineffabile”
Giusto, tutte le principali religioni (prima, durante e dopo, quella cristiana) hanno in comune questa “ineffabile” fantasiosa invenzione. Inventare un luogo dove il defunto ha una ricompensa per le buone azioni condotte in vita terrena. I Babilonesi avevano per “alcuni priviligiati” inventato l’sola dei “beati”. I Musulmani hanno piaceri sensuali (naturalmente per i maschi 12 vergini) tu berry ti accontenti di poter sciare!
La maggioranza delle religioni che hanno escogitato questa “beatitudine dei cieli” non dice dove sarà. Ed è evidente che non si tratta di un mistero divino, ma di una ben più prosaica trovata geniale. Come fare a spiegare cos’è una cosa che non c’è? Basta una parola: “INEFFABILE”.
Dio è ineffabile, il paradiso è ineffabile, gli angeli sono ineffabili, i cherubini ineffabili, l’anima immortale che in cielo andrà è, ineffabile, il cielo biblico è ineffabile.
Cari amici, credete nell’ineffabilità più totale.
Ecco spiegato perché i vostri non sono altro che “ineffabili sogni”.

Cara cinuzza, non voglio convincerti chi ti sbagli.
Dico che ti sbagli.
Ma il mio potere di parola è identico al tuo.
Vedi, a differenza di te, e di chi è fervente credente, io esprimo la mia opinione di laico e ateo. Non ho uno “sponsor” religioso che mi sprona a fare proseliti.
Non sono certo io, mite e banale Maurizio Pederzini , a volere impedirti di sognare e tanto meno di parlare liberamente.
Vorrei ricordarti, cara amica, che la tua confessione religiosa è molto antica e, nel suo cammino, a volte, chi la guidava, ha impedito “fisicamente” chi cercava di tradurre in “parole” i propri “sogni”. Comportamento questo "uniforme" o "interreligioso" di tutte le religioni.
Sei fortunata di trovarti a tradurre il parole scritte, i tuoi “sogni”, qui, in occidente, in questo momento storico.

Oggi, la fede cattolica, caro “berescitte” usa la RATIO nel confronto interreligioso e, per non finire nell’apatia incredula di “favole” e”favolette” punta più alto, nel concreto, anche se consente inevitabilmente che il suo “popolo” si aggrappi a “ineffabili” utopie.
Ma ne riparleremo.
Per il consiglio di una lettura interessante, ti ringrazio. Il mio concittadino Messori, lo leggo non solo nelle pubblicazioni letterarie, ma anche negli articoli scritti sul Corriere della Sera, come esperto “vaticanista”.
Non mi piace. Ultimamente è peggiorato. Troppo.... fervore clericale acritico.

Un caro saluto
Maurizio