Scritto da: sorveglione 22/05/2005 18.53...Non so se e normale per un ex tdg provare questo continuo senso di inadeguatezza, credo di poter paragonare la mia situazione a quella di un italiano che se ne va a vivere in giappone, posso integrarmi rifarmi una vita ma non saro mai un giapponese, voi non vi sentite cosi?
Riprendersi dopo un'esperienza di adesione al Geovismo è spesso molto difficile e talvolta può richiedere anni; comporta un riorientamento nella visione del mondo e della propria vita, non è una questione da poco. Il tempo è la più efficace delle medicine fra tutti i rimedi. Durante tale periodo gli amici e la famiglia non devono far altro che sopportare, come meglio possono, la depressione e il nervosismo cui va incontro l'ex-Testimone. Per aiutare una persona a guarire dal trauma della propria fuoriuscita bisogna essere «estremamente pazienti» e tolleranti, e pensare che l'ex-Testimone è simile a chi è reduce da una seria malattia. La convalescenza può essere molto difficile e talvolta durare anni. Essa implica un enorme riorientamento del proprio modo di guardare al mondo e alla vita, cosa per niente facile. Per fare una stima del periodo di tempo impiegato per ottenere una vera guarigione (o ciò che si potrà fare in questo senso durante la propria vita, perché probabilmente non si riesce mai a ristabilirsi del tutto), raddoppiate il numero degli anni che una persona ha passato tra i Testimoni come membro attivo e poi estraete la radice quadrata di tale prodotto. Esempio: se uno è stato Testimone per otto anni, il tempo di riabilitazione o assestamento sarà di circa quattro anni (calcolare in questo modo: 2x8=16; radice quadrata di 16=4). Se uno è stato fra i Testimoni trentadue anni, l'intervallo sarà di otto anni. In tal modo si può notare che, se uno è stato Testimone per un lungo periodo, per un recupero quasi completo, avrà bisogno di anni. Ho potuto verificare che l’intervallo di tempo sopra descritto è quello che si riscontra generalmente. (vedi: www.infotdgeova.it/bergman.htm )