00 20/05/2005 18:41
Dice giusto Achille. La discriminante sta nel modo con cui si ottiene l'unione. Essa, vista dal di fuori, non dice nulla in relazione a valori di aggregazione positiva o negativa. Anche una associazione per delinquere (ladri, mafiosi, banda) sono uniti e solidali tra loro. Ma la motivazione è l'interesse, il cemento la paura, la speranza quella di arricchirsi e vendicarsi, l'ebbrezza... la stessa provata dalla vecchiaccia acida dipinta dal Manzoni a servizio dell'Innominato che la faceva sentire potente perché difesa da un feroce e vendicativo padrone.

Quindi si potrebbe passare la positività di quella unione e solidarietà solo in relazione a quei TG (e ci auguriamo che siano molti) che, prescindendo da tutti i fattori di interesse e di paura, la coltivano per amore dei fratelli. Come fecero appunto quelli di cui ho già narrato, che sono corsi in soccorso di una sorella non molto ferrata a cui il sottoscritto stava muovendo delle contestazioni che l'avrebbero scossa nella sua fede.
Devo riconoscere che quasi tutti noi cattolici, in una evenienza del genere, avremmo detto al nostro confratello: arrangiati, chi te lo ha fatto fare di andare a parlare con gente di altra fede sapendo che non eri ben preparato?
E non sarebbe neanche del tutto sbagliato. Soprattutto se quel confratello, fatto forte del primo aiuto ricevuto, continuasse a cacciarsi nei guai pretendendo che noi si corra ogni volta in suo soccorso...[SM=g27835]
----------------------
est modus in rebus