00 21/12/2004 15:58
Dizionario di Vine
Avevo scritto:

Si cita il "Vine's Expository Dictionary", con dei puntini di sospensione: mi domando cosa ci sia scritto fra le parole "Invocare" e "fare appello"...

Mi è stato segnalato un sito dove viene riportato il testo completo di questa citazione:

epi, "upon," and No. 1., denotes (a) "to surname;" (b) "to be called by a person's name;" hence it is used of being declared to be dedicated to a person, as to the Lord, Act 15:17 ( from Amo 9:12); Jam 2:7; (c) "to call a person by a name by charging him with an offense," as the Pharisees charged Christ with doing His works by the help of Beelzebub, Mat 10:25 (the most authentic reading has epikaleo, for kaleo); (d) "to call upon, invoke;" in the Middle Voice, "to call upon for oneself" (i.e., on one's behalf), Act 7:59, or "to call upon a person as a witness," 2Cr 1:23, or to appeal to an authority, Act 25:11, etc.; (e) "to call upon by way of adoration, making use of the Name of the Lord," Act 2:21; Rom 10:12-14; 2Ti 2:22. .

Link: http://www.blueletterbible.org/tmp_dir/choice/1103453741-2738.html

Traduzione mia:

epi, "su," il no. 1., denota (a) "soprannominare;" (b) "essere chiamato col nome di una persona;" quindi è usato per definire chi è dedicato ad una persona, o al Signore, Atti 15:17 (da Amos 9:12); Giacomo 2:7; (c) "chiamare una persona con un nome offensivo," come i Farisei hanno accusato Cristo di fare le sue opere tramite l'aiuto di Beelzebub, Matteo 10:25 (la lettura più autentica ha epikaleo, per kaleo); (d) "fare appello a, invocare;" nella voce media, "fare appello per se stesso" (cioè, a suo favore), Atti 7:59, o "fare appello ad una persona come testimone," 2Cor 1:23, o fare appello a un'autorità, Atti 25:11, ecc.; (e) "fare appello all'adorazione, facendo uso del Nome del Signore," Atti 2:21; Rom 10:12-14; 2Ti 2:22.

La citazione della WTS è questa:

«Invocare; ... fare appello a un'autorità».

Il dizionario citato per esteso dice: «"fare appello a, invocare;" nella voce media, "fare appello per se stesso" (cioè, a suo favore), Atti 7:59, o "fare appello ad una persona come testimone," 2Cr 1:23, o fare appello a un'autorità, Atti 25:11» (in rosso le parole citate dalla WTS).

Mi pare quindi che Atti 7:59 venga ben distinto dal "fare appello ad un'autorità" di Atti 25:11.
Il modo in cui la WTS cita questo dizionario invece fa pensare che non vi sia differenza fra "invocare" (Gesù) e il "fare appello" (a Cesare).
Il significato del termine epikaleo in queste diverse situazioni, deve essere necessariamente diverso:
Paolo con quel "mi appello" non stava certo "invocando" Cesare.
Mentre Stefano con quelle sue parole ha chiaramente invocato (o "pregato", come ammette la nota in calce della TNM) il Signore Gesù.

Saluti
Achille