00 23/05/2005 12:01
In antico la parola "setta" aveva solo valore "descrittivo" significava o che un gruppo si era staccato da una grande chiesa (da seco/secare), o che un gruppo si era formato come seguace di un capo carismatico (da sequor/sequi). Poi però ha assunto un valore "emotivo" giudicatorio e offensivo.
Ma nel tentativo di ovviarvi non si è ancora contentato nessuno perché
- se dici nuovi movimenti religiosi (c'è chi protesta di non essere nuovo e chi di di non essere religioso)
- se dici nuove fedi e nuovi culti (c'è chi dice di non essere un culto e chi non una fede)
- se dici movimenti religiosi alternativi (c'è chi protesta di non essere un movimento, chi di non essere religioso, e chi di non essere alternativo ad alcunché)
e via inventando....
Così, non potendo contentare né se vai sopra il somaro, né se vai a piedi, né se prendi tu il somaro sulle spalle, c'è chi dice (come fa il Catechismo della CEI) "proliferano 'nuovi movimenti religiosi', quanto mai diversi tra loro, che per praticità vengono chiamati anche 'sette', senza necessariamente voler loro attribuire la connotazione negativa che il termine suggerisce." (La verità vi farà liberi, n. 470 p. 231)
E del resto sarebbe molto dispendioso, proprio in termini di tempo e di carta e di scioglilingua in conferenza dire ogni volta "Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova", soprattutto se ci si aggiungesse, come di dovere, "sedicente".

Ma è vero o no che a tutt'oggi si dice buddhismo, induismo, totemismo, animismo, islamismo?
E' vero o no che in passato si diceva anche cristianismo e cattolicismo? evolutisi poi in "esimo"?
Forse che la WT ci sta dicendo che per par condicio gradirebbe che definissimo "geovesimo" il suo movimento? Non ci dispiacerebbe mica! Solo che non venga a dire che se la parola finisce in "ismo" questo sarebbe offensivo. E' solo un uso che manteniamo "per praticità e senza alcuna connotazione negativa".

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est modus in rebus