00 17/09/2009 22:07
Re:
Achille Lorenzi, 17/09/2009 18.50:

E’ una prassi normale in una struttura come quella dei TdG, inoltrare la corrispondenza che in qualche modo non è in piena sintonia con l’ortodossia geovista ai responsabili locali.
Tali responsabili (anziani) dovranno poi adottare eventuali misure disciplinari o sanzionatorie.

Vedi per esempio anche quest’altra risposta della Società ad un mia lettera sulla pena di morte:

www.infotdgeova.it/dottrine/pena3.php

Da parte degli “anziani” locali non vi fu alcuna reazione.
Io in quel tempo non frequentavo più le adunanze. Dopo circa due mesi venne a farmi a farmi visita il Sorvegliante di circoscrizione.
Io pensavo che la sua fosse una semplice visita di cortesia. Parlammo del più e del meno per circa un’ora e, quando pensavo che stesse per andarsene, aprì la borsa e ne estrasse le mie lettere sulla pena di morte.
Ci rimasi piuttosto male, perché mi ero illuso che la sua visita fosse una semplice dimostrazione di interesse umano e personale.
Invece era venuto per rimproverarmi.
Mi disse che la mie lettere rasentavano l’apostasia. Disse che il fatto grave era che, oltre ad aver scritto una lettera dove mettevo in discussione un insegnamento dello “schiavo”, mi ero addirittura permesso di replicare di nuovo alla risposta che mi era stata inviata dalla Betel. Fu dopo questa visita “pastorale” che decisi di scrivere la lettera sulla libertà di coscienza che mi portò poi davanti ad un comitato giudiziario ( www.infotdgeova.it/esperienze/processo.php ).

Comunque, tornando al fatto che le lettere vengono inoltrate anche al “corpo degli anziani”, come dicevo, questa è una prassi del tutto normale in un culto come quello dei TdG in cui vige un rigido controllo del pensiero e del comportamento.
Per cui una tua eventuale lettera "provocatoria" verrà certamente inoltrata al corpo degli anziani, nonostante i tuoi veti.

Achille




Mi fai tornare indietro nel tempo..
Anche io scrissi una lettera accorata direttamente al corpo direttivo a Brooklin in inglese, sul concetto di separazione e divorzio (non accettavo che il lasciato avrebbe dovuto subire le stesse conseguenze di chi lascia) portando a sostegno varie scritture e la logica.
La loro risposta fu il tradurre la mia lettera in italiano agli anziani della mia congregazione (sic!) dicendogli di aiutarmi, come se io non ne avessi discusso prima con loro, la procedura la conoscevo e non avendo ricevuto risposta dagli anziani sono andato direttamente a chi aveva il potere di modificare le cose...
Comunque è acqua passata.
Per il mio amichetto elghorn ho solo un suggerimento da dargli: Fai quanto ti senti solo quando sarai sicuro di poter affrontare tutto ciò che la disassociazione comporta, perchè è quella la fine che inevitabilmente farai.

ciao